Avviso a tutti i ristoratori di aree a forte valenza di prodotti tipici : andando a mangiare una pizza dal “Mago” Sorbillo, vi potrete trovare coinvolti in bellissime situazioni di collaborazione con il poliedrico maestro della pizza. E’ quello che è successo a Laura Guarino, anima e patron di Villa Assunta , un casale in pietra datato fine’800 sapientemente ristrutturato nel 2004. Erano semplicemente andati da Gino con la voglia della pizza, e…parlando parlando con il vulcanico Sorbillo, sempre attento ai prodotti del territorio, e interessato alle belle persone che di questo territorio sono appassionate, ne è venuta fuori la collaborazione a quattro, sei, otto mani che c’è stata l’altra sera.
Laura si divide tra la passione per gli studi di giurisprudenza e la ristorazione tipica rivisitata, praticata sin dal 2008, anno in cui, poco prima dell’apertura, perde la cara mamma che con lei aveva ideato il progetto e si ritrova con l’intera responsabilità della struttura sulle spalle.
Il papà Nicola riesce comunque a darle, nei ritagli di tempo che gli avanzano dall’avviata trentennale attività di panificio, un aiuto significativo.
In cucina il giovane chef emergente Mirko Balzano, esperienze recenti con Marianna Vitale a Quarto e con Gioì Della Bruna a Capriglia Irpina, ” elabora con spunti personali i piatti della tradizione”.
Particolare attenzione Laura la dedica alla qualità della materia prima, assicurandosi la collaborazione di fornitori e prodotti di fiducia quali ” il macellaio poeta” di Gesualdo, al secolo Mario Carrabs, le mozzarelle di bufala del “Casolare”di Alvignano, gli ortaggi e la Cipolla Ramata di Montoro di Nicola Barbato, i grandi vini dell’Irpinia di alcuni dei migliori produttori.
A proposito di vini, bella anche la cantina situata, così come si conviene e si conveniva una volta (è quella originale della masseria), al piano interrato dove gli spazi consentono degustazioni guidate che Laura organizza frequentemente.
Almeno duecento etichette, di cui la maggior parte del territorio (siamo in Irpinia…), senza disdegnare veloci excursus nel meglio dell’Italia vitivinicola e qualcuno anche nella terra dei nostri cugini d’oltralpe.
Ma, visto il tema predominante della pizza, questa volta in abbinamento c’erano le birre del birrificio artigianale St. John’s di Faicchio(Bn), anzi La birra, infatti in degustazione avevamo solo la Kols(c)h, dai sentori appena fruttati e con una lieve nota amarognola, vol. 5%. Non male, per la sua categoria, peccato per la temperatura di servizio, un pò troppo altina, tant’è che abbiamo sorpreso Ciro Picariello, il presenzialista, nell’atto improprio di addizionarvi ghiaccio…
Per le innumerevoli varianti delle pizze presentate dal grande Gino, e per il “chi c’era” , vi rimando alle foto.
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