di Floriana Barone
I vigneti a picco sul mare, la vista mozzafiato e una produzione di rilievo: la storia delle Cantine Tommasone è iniziata nel 1870 a Lacco Ameno (NA), ai piedi del Monte Epomeo. A guidare la cantina, dal 2009, è Lucia Monti, accanto al marito Giuseppe Andreoli. Enologa e unica donna produttrice di vino a Ischia, Lucia rappresenta la quarta generazione di una famiglia di vignaioli che ha lasciato un segno indelebile sull’isola. I vigneti si estendono su 10 ettari di terreno, delimitati dalle caratteristiche “parracine” (i tradizionali muretti a secco) e sono divisi in diverse tenute: da Lacco Ameno, zona “Fango” (con 2 ettari), fino a Castel Sant’Angelo, il punto più meridionale dell’isola con la Tenuta Monte Zunta, a 450 metri sul livello del mare. Attualmente la produzione si assesta tra le 80mila e le 100mila bottiglie l’anno: le vendemmie sono manuali e il lavoro in cantina è particolarmente curato. I vini bianchi rappresentano ben il 70% delle bottiglie prodotte, tra cui spicca il Biancolella e il Forastera. I vigneti si sviluppano su terreni di origine vulcanica e pendenze rocciose a picco sul mare. Da qui il panorama è sorprendente: il Golfo di Napoli, il Vesuvio e il Golfo di Gaeta.
La storia della Cantina Tommasone
La cantina è stata fondata da Pietro Monti, a cui è seguito il figlio Tommaso, conosciuto da tutti come “Tommasone”, che ha iniziato il lavoro di viticoltore con un’ampia disponibilità di terreno. Nonostante la cantina sia nata ufficialmente nel 1870, il lavoro della famiglia Monti in questo settore è iniziato molto prima, alla fine del Settecento: è stata determinante la scoperta dei resti dell’antico palmento, del torchio di pressatura e della bottaia scavata nel tufo verde.
Tommaso Monti era figlio di agricoltori: non imbottigliava il vino, ma lo vendeva sfuso, almeno fino agli anni Sessanta. Fino a quel periodo, il vino era una fonte di guadagno rilevante sull’isola: a Ischia, infatti, la viticoltura ha una tradizione millenaria, come dimostra il ritrovamento, nel 1955, della Coppa di Nestore nella Necropoli di San Montano, risalente al VIII secolo a.C. Sono stati gli Eubei, i coloni greci, a introdurre la viticoltura sull’isola, chiamata “Pithecusa”. Tommasone è morto nel 1980 e il padre di Lucia, Antonio, a 21 anni è emigrato in Germania con l’idea di imparare il tedesco e di tornare a Ischia a lavorare in sala durante la stagione estiva. Ma il destino ha deciso diversamente: in una pizzeria di Colonia, Antonio ha conosciuto la futura moglie, Birgit. Lucia Monti è nata lì insieme alla sorella Barbara. Nel 1987, poi, Antonio ha aperto il suo ristorante a Colonia, mantenendo un forte legame con la sua terra. Un legame che lo ha spinto di nuovo a Lacco Ameno, dove ha fondato l’azienda agricola “La Pietra di Tommasone”, avviando tra il 1999 e il 2000, la ristrutturazione della cantina con il reimpianto delle vecchie vigne di proprietà decidendo di puntare sui vitigni autoctoni, come il Biancolella. Nel 2004 Antonio e Birgit hanno vendemmiato e, nel 2005, sono state prodotte 10-12mila bottiglie. Nel 2007 hanno proseguito con il Biancolella in purezza. Tra il 2005 e il 2009, la cantina è stata gestita da alcuni collaboratori.
Il nuovo corso: Lucia Monti e di Giuseppe Andreoli
Lucia non ha mai conosciuto nonno Tommaso e dal padre ha ripreso la dedizione al lavoro. All’età di 16 anni già aiutava Antonio nel ristorante a Colonia, rilevato da un imprenditore lo scorso anno. L’imprenditrice di Lacco Ameno si è formata con il sistema duale tedesco, lavorando all’interno di una cantina durante gli studi, frequentando tre anni di corso e proseguendo, poi, con uno di stage in Friuli, incentrando il suo percorso su viticoltura ed enologia. E, nel 2009, si è trasferita a Ischia: da quindici anni, Lucia Monti è il pilastro e il “cuore” delle Cantine Tommasone. Una donna dinamica e solare, che ha dimostrato determinazione e preparazione tecnica e che ancora si emoziona raccontando il progetto del padre, ricordando spesso le estati trascorse nella casa della nonna paterna, accanto ai vigneti e di fronte al mare. Lucia non si è occupata solo del lavoro in cantina: insieme alla sua famiglia, infatti, ha creato un’importante rete di vendita. Nel 2014 è arrivato a Ischia il marito Giuseppe, anche lui enologo, cresciuto nei pressi di Baia Domizia, dopo un’esperienza in cantina a Villa Matilde Avallone. Insieme a Giuseppe, Lucia ha recuperato diversi terreni abbandonati e ha intrapreso nuovi progetti, come il Metodo Classico nel 2015. Oggi il 95% delle bottiglie prodotte viene venduto in Italia, soprattutto tra Campania e Lazio e, ovviamente, sull’isola, che rappresenta una bella vetrina per le cantine del posto. Nel 2019 la richiesta di vino è aumentata e, con il tempo, le visite sono state incrementate anche grazie alle degustazioni, di cui si occupano Lucia e Giuseppe, che, nello stesso anno, hanno lanciato anche il marchio “Tommasone Cosmetics”, realizzando quattro prodotti di cosmesi per il viso a base di uva biologica certificata.
Alle Cantine Tommasone si producono quattro vini bianchi, quattro vini rossi e un rosato. Durante la pandemia è nata anche l’idea della vinificazione in anfora: Lucia e Giuseppe hanno voluto creare un prodotto che omaggiasse l’isola come ex colonia greca e lavorare con l’anfora non solo in cantina, ma anche commercializzandola. Ogni anno, quindi, una piccolissima parte del Pignanera IGT Epomeo Rosso viene destinato alla vendita in anfora di terracotta, realizzata a mano in Italia, dotata di piedistallo e consegnata al cliente all’interno di una cassetta di legno. Dopo la vinificazione in anfora da 350 litri, si passa all’imbottigliamento di 125 anfore artigianali numerate, da 1 litro l’una: un omaggio all’isola d’Ischia e la sua viticoltura millenaria. Il 2021, poi, è stato l’anno dell’affondamento submarino del Metodo Classico, che sarà presentato ufficialmente questa primavera. 530 bottiglie di spumante affinato sui lieviti in mare e 12 anfore di terracotta con vino bianco sono state immerse a 40 metri di profondità e a un miglio da Casamicciola: la famiglia Monti è stata la prima in Campania a utilizzare questa metodica per vini e spumante, mentre, nel mondo, già altre diverse cantine lo utilizzano da tempo.
L’azienda offre anche la possibilità di una wine experience: le degustazioni vengono organizzate da aprile a ottobre sul terrazzo o nella barricaia, che ospita i vini rossi pregiati durante l’invecchiamento e il Metodo Classico affinato in bottiglia. La cantina è piccola, ma la parte antica conserva ancora un fascino incredibile: è scavata nel tufo verde, materiale unico al mondo e ideale per questi ambienti, che documenta l’antichissima tradizione della viticultura. I vini bianchi, invece, vengono ottenuti attraverso la macerazione a freddo all’interno di silos di acciaio inox.
Nel 2023, infine, è stato avviato un progetto in collaborazione con gli studenti dell’Accademia delle Belle Arti di Napoli per l’ideazione di un’etichetta dedicata allo spumante Metodo Classico affinato sott’acqua che ha coinvolto, alla fine, anche altri vini, come il Biancolella. Saranno, da quest’anno, sei le nuove etichette per sei vini della cantina.
Nel 2023, a Colonia, Antonio Monti ha aperto un’enoteca di fronte allo stadio, anche se rimane legatissimo a Lacco Ameno, dove torna ogni estate. A Ischia, invece, Giuseppe e Lucia sono impegnati nella cura dei vigneti e nel completamento dei tre i livelli del corso AIS, in attesa dell’emersione della loro cantina sottomarina. E sarà un momento storico per tutta l’isola.
Cantine Tommasone
Via Prov.le Lacco,98 (località Fango)
80076 Lacco Ameno (NA)
Tel: 0813330330
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