di Leo Ciomei
Riprendo dall’affidabile Corrierone:
Erano diventati lo spauracchio degli chef più celebri della Spagna e negli ultimi due mesi avevano svaligiato i locali più amati dai buongustai iberici. Mercoledì scorso la polizia ha finalmente sgominato la «gastro-gang», la banda, composta da sette malavitosi, che da marzo scorso aveva portato a termine oltre cinquanta rapine: le ultime delle quali nei ristoranti più chic del paese. Tra le vittime della gang anche tre dei sei locali spagnoli premiati nel 2011 con le mitiche tre stelle Michelin.
ARRESTO – La notizia dell’arresto della banda, composta principalmente da albanesi e kosovari, è stata accolta con un sospiro di sollievo da Juan Mari Arzak, Pedro Subijana e Martín Berasategui,tre dei più importanti chef iberici che proprio negli scorsi mesi avevano visto i propri ristoranti essere presi di mira dai rapinatori. La tecnica della gastro-gang, che viveva a Torrevieja, paese marino vicino a Valencia, ma che operava in tutta la Spagna, era sempre la stessa: si spostavano in una nuova città, dove restavano un paio di giorni a osservare i movimenti della gente, poi prendevano di mira il ristorante più frequentato e considerato più chic. A notte inoltrata, armati di mazze, piedi di porco e martelli, s’introducevano nel locale, dopo aver disabilitato l’allarme. Per spostarsi nella penisola fittavano auto usando falsi documenti e occultavano gli strumenti utilizzati per le rapine in due nascondigli nella regione di Madrid.
COMMENTI – Pedro Subijana, proprietario di Akelarre, ristorante nei Paesi Baschi che anche quest’anno è stato insignito delle tre stelle Michelin, conferma che i rapinatori sei settimane fa hanno prima staccato dalla parete la cassaforte e poi l’hanno portato via dal suo locale: «Avevano tutte le attrezzature necessarie e anche un sacco di esperienza – ha dichiarato lo chef spagnolo – Sono sorpreso che li abbiano acciuffati. Ci avevo perso le speranze». Anche Martin Berasategui, che gestisce un locale nel comune di Lasarte-Oria, sempre nei Paesi Baschi, ha visto scomparire dalle casse del suo ristorante diverse migliaia di euro. Più fortunato Juan Mari Arzak, lo chef che possiede un rinomato ristorante che porta il suo nome a San Sebastian e che lo scorso luglio è stato colpito dalla gastro-gang: «Circa l’80% dei nostri clienti pagano con la carta di credito, quindi non avevamo tanti soldi liquidi nelle casse – ha rivelato Arzak – A parte il vino, non c’era null’altro di valore nel ristorante. I segreti della nostra cucina sono ben custoditi».
Uh, è come se in Italia la stessa banda avesse depredato Le Calandre, il Sorriso e Il Pescatore più svariati altri famosi ristoranti. Non a caso tuttavia attività poste in zone periferiche e non in centro città. La fortuna di questi grandi ristoranti è quella di ricevere in pagamento quasi sempre carta di credito e non contanti, come dice Arzak nei commenti. Inizialmente pensavo a rapine come quelle stile “Milano a mano armata” con irruzione nel locale e conseguente razzia di portafogli e gioielli dei clienti sotto la minaccia di pistole e mitra.. poi ho letto invece che i rapinatori arrivavano a notte fonda e con calma aprivano cassaforte e cassetti, depredando soldi, argenteria e costose attrezzature. Chissà se mangiavano anche qualche “avanzo” ?
Ladri esperti quindi. Forse non proprio appassionati di gastronomia ma certamente lettori delle migliori Guide iberiche: i paesi baschi hanno la più alta concentrazione di ristoranti gurmè di Spagna !
Ma la prima cosa che mi (ci) è venuta in mente dopo aver letto l’articolo è “perchè non sono entrati in cantina ?”
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