La Minerva a Capri: l’autentica ospitalità isolana e la tecnica dello chef Antonio Balbi

di Adele Elisabetta Granieri

Il tipico stile isolano, il bianco delle pareti e degli eleganti arredi e i colori delle maioliche fatte a mano: La Minerva è un delizioso boutique hotel di 19 stanze in via Occhio Marino, nel cuore di Capri, ma lontano dal caos della folla dei turisti giornalieri. Agli inizi del Novecento Luigi Esposito e Laura Cannavale adibirono due stanze della casa di famiglia all’accoglienza degli ospiti dando vita ad un Airbnb ante litteram, mettendo le basi di quello che sarebbe diventato uno degli hotel 5 stelle lusso più apprezzati dell’isola. Merito soprattutto del senso di ospitalità della famiglia Esposito, che vede oggi al timone dell’hotel Antonio, con la moglie Giovanna e i figli Luigi, Antonino e Marco, che continuano la tradizione offrendo l’autentica ospitalità caprese ai loro ospiti provenienti da tutto il mondo, senza aver perso la semplicità, il calore e l’attenzione per l’accoglienza che avevano caratterizzato la casa di Luigi e Laura.

La bella terrazza panoramica all’ultimo piano ospita il ristorante, da pochi anni aperto agli ospiti esterni, con pochi tavoli, luci soffuse, eleganti arredi in vimini e il verde tutt’intorno. In cucina c’è Antonio Balbi, classe 1987, nativo di Torre del Greco e torrese nel cuore. È uno di quei giovani emigrati in altri luoghi del globo per imparare nuove culture, nuove idee, nuove tecniche, ma mantenendo fermo il desiderio di tornare un giorno a casa, trovando il giusto spazio per esprimersi. E infatti dopo essersi messo alla prova in Giappone, Francia e Toscana, Antonio è tornato in Campania, portando con sé un prezioso bagaglio di esperienza.

Nato e cresciuto nella zona del porto di Torre del Greco, giovane pescatore e anche pescivendolo, non nasconde la sua predilezione per la materia prima ittica, ma se la cava molto bene anche con le carni e sperimenta con il vegetale. Nel menu in carta alla Minerva c’è tanto Mediterraneo, interpretato con tecnica e precisione. C’è grande passione e tanta voglia di sperimentare, anche se bisogna tenere sempre conto delle esigenze della clientela internazionale, che spesso richiede piatti semplici e tradizionali. “Mi piace giocare con le fermentazioni – mi racconta – ma non lo diciamo, altrimenti la gente si impressiona!” La proprietà ha investito in una piccola brigata di ragazzi appassionati e con tanta voglia di fare, a cui lascia grande libertà. In sala c’è Giusy Fabiano, a cui è affidata anche la cantina: gli spazi a disposizione sono pochi, ma la selezione è di tutto rispetto (cosa non da poco sull’isola).

Si parte con gli amuse-bouche, divertenti e perfettamente eseguiti, tra cui una sfera croccante che racchiude la concentrazione di sapori dell’impepata di cozze.

Si prosegue con lo Scampo scottato con zucchine alla scapece, mozzarella liquida e caviale, un piatto visivamente bellissimo, in cui la tendenza dolce dello scampo è contrastata dalla freschezza dell’aceto.

C’è il pane fatto in casa, caldo, saporito e fragrante.

Le capesante sono servite in salsa di acciughe, un connubio bel riuscito tra pesce pregiato e povero.

Il Risotto al limone con gamberi, verbena e stracciata di bufala riporta nitidi i sapori degli agrumi e degli scampi, con una freschezza intensissima a rendere interessante il piatto e una mantecatura perfettamente eseguita.

Grande intensità per i Cappellacci ripieni di Genovese di tonno con pomodoro, fondo di manzo e foglie di cappero (fermentate, ad esaltare la sapidità).

Il Merluzzo al vapore in salsa di porri e prezzemolo è arricchito dal tartufo, ma basta già a se stesso per l’ottima texture del pesce e l’intensità della salsa.

Magistrale cottura dell’agnello, con carote, pompelmo rosa e rape rosse.

È sempre Antonio a cimentarsi con la pasticceria, con risultati molto soddisfacenti:

C’è il tiramisù: equilibrato nella dolcezza e molto ben eseguito; e il limone (che a Capri non può mancare) con croccante di mandorle: goloso e fresco.

Il servizio è giovane e precisissimo.

 

Scheda del 30 settembre 2023

di Ugo Marchionne

Premesse

Un 2023 al quanto particolare quello a Capri, tante conferme, qualche scivolone, qualche nuova apertura interessante, ma pochissimi exploit. Uno forse…ve lo presento: l’Hotel La Minerva. La storia de La Minerva affonda le sue radici nella passione della famiglia Esposito per l’ospitalità autentica. La storia de La Minerva inizia nei primi anni del Novecento, quando tutto il mondo sembra essersi improvvisamente accorto della bellezza di Capri.

Fu allora che Luigi Esposito e Laura Cannavale decisero di destinare due stanze della loro tipica casa caprese (ereditata dalle loro famiglie come regalo di nozze) ad ospitare turisti e viaggiatori. L’Hotel nel cuore di Via Occhio Marino è una piccola e straordinaria boutique, finemente decorata in pieno stile caprese, in cui il bianco ed il blu dominano incontrastati e i giovani della famiglia Esposito tengono salde le radici ed il timone di comando coordinando una squadra giovane e attenta.

Una cucina che nei suoi antipasti esprime un Mediterraneo colorato da freschezza e sapidità e ispirato alle esperienze nipponiche dello Chef Antonio Balbi. Punto e contrappunto. Da un lato la delicatissima tartare di tonno balfegò con avocado, Shiso rosso, Mizuna e cialde di pane alla quale è sottesa una leggerissima salsa Ponzu e dall’altro un crudo di gamberi rossi di Mazara del Vallo con pomodori “heirloom”, olio extravergine d’oliva e rapa rossa.

Il legame con il Giappone del primo dei due antipasti è abbastanza spiegabile, mentre il secondo un pochino meno. Il crudo di gamberi rossi si accompagna ad una testa fritta in tempura, edibile anch’essa, due componenti fondamentali dei pic-nic nipponici che festeggiano il nuovo anno o la fioritura dei ciliegi. Due piatti riusciti ed espressivi, tanto nel gusto quanto nell’estetica.

Veramente di ottimo livello il risotto “caprese” con i gamberi rossi di Mazara del Vallo. Lasciando per un momento da parte la ripetizione del crostaceo al quale chi scrive è molto affezionato, ciò che colpisce di questo piatto è la tecnica. In primis si nota al palato una eccellente acidità in mantecazione data da una finissima zeste di limone e una cottura del riso davvero millimetrica. In secundis una indovinatissima variazione sulla materia prima: il gambero è servito in versione “aburi” ai lati del piatto, in carpaccio battuto a dare scenicità concetrica al centro del piatto e incluso in finissima all’interno del riso medesimo. Bravo Antonio. Piatto centratissimo. Estetica, sapore, percezione e sensazione. Un piatto che ci convince nell’aver mangiato qualcosa di davvero buono e difficilmente ripetibile.

I secondi sia di mare che di terra brillano per eleganza, precisione millimetrica e pulizia espressa in maniera sapiente dallo Chef che rispecchia peraltro lo stile sobrio ed elegante della struttura così voluta dalla famiglia Esposito. La cottura del filetto è veramente esemplare così come l’attenzione al vegetale non è per nulla trascurata, ma attenta e rispettosa, quale degno comprimario.

Napoli, Tokyo e Capri. Un asse sicuramente già esplorato ma che nella dimensione dell’Hotel Minerva trova nuova linfa, nuova gioia, nuova vivacità espressiva tra le mani dello Chef Antonio Balbi. Facendo un passo indietro nel discorso, questa piccola gemma un po’ nascosta in Via Occhio Marino mi ha regalato una sorpresa inaspettata ed un piacevole sorriso al tavolo. Un sorriso inaspettato appunto, di quelli che si stampano sul viso quando si scopre qualcosa di nuovo in maniera compiuta e profonda. Il servizio è giovane e la carta dei vini minimal e curata, accompagnata da una ligne de table veramente interessante.

Conclusioni

Una cucina già matura, bisogna essere sinceri, Già concreta, già evoluta. Una cucina che così buona non ce l’aspettavamo, soprattutto all’esordio su questo archivio. Una sequenza giù compiuta in una cifra gastronomica che deve sicuramente evolvere nel corso dei prossimi anni e sulla quale terremo un occhio attento ed accorto ma che già oggi esprime una godibilità fuori dal comune e soprattutto gli elementi essenziali per riempire uno spazio che si sta sempre di più aprendo nella ristorazione d’albergo a Capri. Un plauso alla famiglia Esposito che ha deciso di provarci, di credere tanto nel ristorante quanto nel Lobby Bar al fine di restituire alla propria clientela un’offerta che sia davvero totalizzante e nuova e che possa intercettare la sensibilità di una clientela sempre più mutevole. La cordialità del giovane staff e la bellezza della terrazza sono le componenti ideali di contorno alla giovane mano espressiva del bravo Antonio a cui va l’augurio di questo archivio di poterlo ritrovare l’anno prossimo e di crederci sempre soprattutto forti di una sala che gira davvero bene con Gennaro Cozzolino e Maria Gallo.

 

Hotel La Minerva – The Terrace/La Terrazza

Via Occhio Marino, 8

80073 – Capri

Tel. +39 081 8377067


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