di Enrico Malgi
La neve ha invaso già copiosamente il passo di Campotenese e naturalmente anche i contrafforti del massiccio del Pollino, che si erge maestoso sopra la piana di Sibari. Ma la completata autostrada del Mediterraneo è abbastanza scorrevole e non presenta particolari problemi di viabilità.
Con Vincenzo Mercurio devo raggiungere Saracena in provincia di Cosenza, dove ci attende Ermanno Falvo comproprietario insieme col fratello Piergiorgio della Masseria Falvo 1727. Piccola l’azienda vitivinicola (ci sono anche molti ettari a disposizione per l’agricoltura) ma curata amorevolmente dai due fratelli in regime biologico, sotto l’egida dell’enologo stabiese.
Calorosa l’accoglienza tipicamente meridionale, visita alla cantina e subito dopo mi attende una mini verticale dell’etichetta Pircoca, un blend formato dall’antico vitigno autoctono solo del cosentino guarnaccia bianca (esiste anche una versione rossa, che si trova in Campania) al 60% e saldo di malvasia, riesling e traminer. Soltanto acciaio per la maturazione del vino. Denominazione di tutti i vini è quella di Terre di Cosenza.
Prima viene stappata la giovane annata 2016, caratterizzata da un colore giallo tenue e languido. Bouquet eterogeneo, in cui predominano nitidi profumi fruttati di banana, di pera e di mela golden e poi entrano in scena sussurri floreali e aliti vegetali di erbe aromatiche. Sorso piacevolmente aromatico, sapido, fresco, elegante e morbido. Retrogusto lineare.
Millesimo 2015. Cromatismo più accentuato, sul giallo carico. Sospiri odorosi di frutta matura e polposa, in combutta con venature floreali di gelsomino e tocchi sapidi e minerali. In bocca il vino esprime buona capacità di coinvolgimento, denotando freschezza, morbidezza, rotondità e piacevolezza. Retroaroma caratteriale.
Annata 2013. Il colore vira già verso un giallo paglierino dorato. Creptii profumati di agrumi, di pesca, di frutto della passione, di fiori di acacia e di sapidità. Sulla lingua atterra un sorso soave, gentile, suadente e morbido. Pregevole ed abbastanza persistente il gustoso finale.
Annata 2011. A distanza di sei anni il vino regge magnificamente il suo appeal, a cominciare dal bel colore dorato vivo e splendente. Approccio olfattivo caratterizzato da nuances fruttate di agrumi freschi, come le clementine locali ed i limoni e poi anche albicocca e papaya. Sentori di balsamo, di camomilla, di tiglio e di miele. Pregevole il contatto del sorso in bocca, che delinea un gusto pieno ed ampio. Il retrogusto è leggermente amarognolo.
Finita la verticale, ci spostiamo ad Altomonte presso l’Osteria San Francesco, per continuare a degustare i vini aziendali abbinati ad ottimi e gustosi piatti locali.
Si comincia con la stessa guarnaccia col millesimo 2016, ma stavolta in purezza. Colore giallo chiaro. Naso non molto esuberante, ma che mette in rilievo odorose sensazioni fruttate, floreali e vegetali di discreta composizione. In bocca entra un sorso gradevole, delicato, calibrato, aggraziato e felpato. Lodevole lo slancio finale.
Donna Filomena 2016, blend di guarnaccia al 70% e saldo di malvasia bianca.
E qui devo subito affermare che, a mio sommesso parere, la guarnaccia in combinazione solo con la malvasia esprime sicuramente la migliore interpretazione. Colore giallo lucente. Profilo olfattivo segnato da sontuosi riverberi di frutta tropicale come il kiwi, il pompelmo e la papaya, assecondati poi da rigurgiti di fiori di arancio, di tiglio, di salvia e di biancospino. Bocca larga, aromatica, fresca e goduriosa. Ottimo ed abbastanza lungo il finale.
Eccoci al Graneta Riserva 2012. Solo magliocco dolce, un clone totalmente diverso dal magliocco canino (chiamato anche lagrima del Pollino, come tiene a sottolineare Ermanno).Colore realmente granata, quasi come il nome del vino, con riflessi purpurei. Delizioso il bouquet ricco di essenze fruttate di ciliegia, di melagrana, di prugna, di mora e di ribes, accompagnate da spunti speziati di noce moscata e di chiodi di garofano. L’ingresso del sorso in bocca è caratterizzato da una carica densa di tannicità, ma subito contrastata da un’ottima freschezza. Vino bene strutturato, equilibrato ed armonico. Retrogusto piacevole e persistente.
Don Rosario 2013 passato in legno nuovo. Sempre solo magliocco dolce.
Corredo aromatico di ottima stoffa, laddove prevalgono profumi di sottobosco e svolazzi di minute spezie orientali. E poi ancora effluvi di violetta, di mentolo, di balsamo. di china, di liquirizia e di goudron. L’approccio boccale è decisamente e piacevolmente tannico, a cui l’ottima freschezza e la morbida carica glicerica oppongono buona difesa, rigenerando così il palato. Sorso pieno, ampio ed appagante. Retroaroma prolungato.
Milirosu Moscato Passito 2012. Blend di moscatello di Saracena, guarnaccia e malvasia.
Colore ambrato e lucente. Spettro aromatico connotato da note di albicocca, di pesca, di scorza di arancia, di fichi secchi, di uva passa, di datteri, di miele, di fiori selvatici e di frutta candita. L’impatto del sorso sulla lingua è dolcemente seducente, quasi mieloso, ma sicuramente niente affatto stucchevole o sciropposo, perché il passito è sostenuto e bilanciato da un’ottima dose di freschezza. Bocca elegante, pulita e vellutata. Retrogusto totalmente appagante.
Vini eccellenti per una soddisfacente degustazione.
Arrivederci alla prossima occasione.
Masseria Falvo 1727
S.P. Piana – Località Garga – Saracena (Cs)
info@masseriafalvo.it – www.masseriafalvo.it
Tel. 0981 27968 – Cell. 340 5148480
Enologo: Vincenzo Mercurio
Ettari di proprietà: 100, di cui circa 30 vitati
Vitigni: magliocco dolce (o lagrima del Pollino), greco nero, moscatello di Saracena, guarnaccia, malvasia bianca, traminer e riesling
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