La margherita di Cracco
Da Fanpage e da Scatti di Gusto abbiamo visto la margherita di Cracco che è ben lontana da quella, codificata, della Stg Napoletana. L’impressione? Che spesso la deriva gourmet porta ad una regressione culturale. Come se noi ci vestissimo di nuovo con le pellicce di animali. Dove sta la scioglievolezza delle pizze di Ciro Salvo, la gioia espressa da Sorbillo, il ragionamento di Pepe sull’equilibrio tra gli ingredienti della margherita sbagliata, la ricerca dei prodotti di Enzo Coccia?
La deriva del termine gourmet ormai è abusata: a quando i tortellini gourmet, la bagna cauda gourmet, la carbonara gourmet, il babà gourmet?
La verità è una sola: che la perfezione raggiunta dai piatti della tradizione italiana sedimentata nel corso degli ultimi due secoli, molto rararmente viene superata dalla cucina d’autore. Si contano davvero pochi casi, e la gente si è stancata di queste esagerazioni che riportano, in questo caso, la pizza ad un semplice pane e pomodoro.
E l’abuso del termine gourmet tradisce il passato togliendoci la gioia del gusto senza portarci nel futuro perché quello che cammina nel mondo globalizzato è il modello identitario.
La margherita di Cracco
Dai un'occhiata anche a:
- Donne produttrici: il vino italiano al femminile 34| Marianna Annio
- I miei migliori morsi del 2024 in ordine di apparizione: 018 le sogliole non sono pesci piatti ma splendidi piatti di pesce
- La curiosità: dall’album di Maria Rosaria Boccia spunta anche Gino Sorbillo
- I Vini da Abbinare alla Mozzarella in Carrozza
- Il mondo del vino al femminile: le figure italiane coinvolte nel settore 11| Gea Calì
- Donne produttrici: il vino italiano al femminile 37| Silvia Tadiello
- Donne produttrici: il vino italiano al femminile 38| Le sorelle Cotarella
- Festival del Peperoncino, Peppe Guida premiato a Diamante