di Antonella Amodio
Poche volte capita che grandi vini della stessa annata siano degustati tutti insieme e raramente ne emerge che il fil rouge che accomuna tutti i protagonisti nel bicchiere è la loro meravigliosa evoluzione.
Un evento speciale, una degustazione svolta in occasione dell’Anteprima Vitigno Italia, in collaborazione con l’Assessorato all’Agricoltura della Regione Campania e voluta fortemente dal giornalista Luciano Pignataro che – insieme con il professore Luigi Moio e il delegato regionale A.I.S. Campania Tommaso Luongo – ha guidato la degustazione.
“Un momento importante per entrare dalla porta principale del vino campano”, come affermato da Luciano Pignataro, dove la stampa italiana ed internazionale ha assistito alla grande degustazione dedicata alla memoria di Lucio Mastroberardino, scomparso nel 2013, che la famiglia ha voluto ricordare mettendo in commercio dopo 16 anni l’edizione limitata del Taurasi Lucio Riserva 2007 Terredora, nata da un lavoro di zonazione dei vigneti aziendali.
Un’occasione dove, oltre al Taurasi Lucio Riserva, altre sette etichette campane della stessa annata si sono raccontate nel calice, dimostrando le potenzialità dell’evoluzione dei vitigni campani, la grandezza del territorio e delle uve autoctone regionali, manifestata in una annata difficile .
“Un’annata siccitosa, arida – come racconta il prof Moio – con la primavera senza pioggia e l’estate davvero caldissima. Ma questa condizione ha fatto bene all’aglianico, che come tutte le varietà italiane a ciclo lungo è ricco in tannini. L’annata in questione ha restituito tannini non eccessivi, polimerizzati, ottenendo risultati straordinari”. Un’annata climaticamente bizzarra che ha avuto inizio con un inverno molto freddo, tanta neve e poi la lunghissima siccità durata da marzo fino ad agosto. Ma a settembre le poche piogge cadute hanno portato beneficio ed equilibrio alla pianta, con una maturazione delle uve a dir poco brillante.
Ma quali sono gli altri vini della esclusiva sessione di degustazione, che hanno restituito al sorso carattere, personalità ed essenza dei vitigni, longevità ed eccellenza?
Sono: Vigna Caracci Villa Matilde, Montevetrano, Terra di Lavoro Galardi, Cenito Luigi Maffini, Grave Mora Fontanavecchia, Radici Taurasi Riserva Mastroberardino, Vigna Quintodecimo Taurasi Quintodecimo, ed infine Taurasi Lucio Riserva Terredora
Se mai ce ne fosse ancora bisogno, ricordiamo che il vino è sorpresa e che qualsiasi considerazione sulla variabilità delle annate è sempre fuori luogo, come ci ha dimostrato la degustazione. Nel caso specifico, gli otto eccezionali vini che trattiamo qui, al test della prova del tempo hanno ottenuto il punteggio accademico di 110 e lode.
Vigna Caracci 2007 Villa Matilde
Giallo dorato luminoso e profumi di bosso, di lavanda, di ruta, di acacia e di torrefazione. Fa capolino dopo pochi istanti nel bicchiere una nuance fumé e una nota marina, mentre al gusto la freschezza e l’acidità tagliente la fanno da padrone, insieme con la lunga nota salmastra. Formidabile persistenza.
Montevetrano 2007 Montevetrano
Nessun tipo di cedimento nel colore granato compatto. All’olfatto primeggiano toni di frutta rossa e di spezie. In seconda battuta felce e nuance balsamica. Appagante, pieno, verticale, con corpo importante e una spinta gustativa fuori dal comune. Lunghissima persistenza.
Il tempo sembra essersi fermato in questo vino dove il colore granato fa spazio a nuance rubino. Profumi di arancia rossa, tabacco scuro e note di bosco bagnato. Trama gustativa compatta, agile e con una progressione travolgente. Elegante e profondo.
Etereo e complesso con note in primo piano di macchia mediterranea e profumi di toni scuri che ricordano la carruba, il caffè, il maraschino e le spezie dolci. All’assaggio è salino, teso, caldo e composto, con un corpo di ottimo peso e un finale marino di notevole lunghezza. Un vino di spessore.
Grave Mora 2007 Fontanavecchia
Granato compatto e luminoso, mentre i profumi vertono su toni speziati, pietra focaia, prugna e lieve kirsch. Sapore caldo, corposo, pieno e con una evidente nota selvatica. Un vino di grande profondità.
Radici Taurasi Riserva 2007 Mastroberardino
Molto complesso al naso, dove si rincorrono note balsamiche, humus, garofano, arancia rossa e ciliegia sotto spirito. Al palato mostra un corpo pieno, elegante, rinfrescato dalla componente acida che lo rende scattante ed invitante. Finale molto lungo.
Vigna Quintodecimo 2007 Taurasi Quintodecimo
Granato. Olfatto ampio e nitido di mirtilli, anice, liquirizia e tabacco, che lasciano il posto in un secondo momento ad una nota mentolata. Il sorso è caldo, elegante, armonico e persistente. La freschezza rimane il timbro identificativo. Finale di sontuosa persistenza.
Taurasi Lucio 2007 Riserva Terredora
Avvolgente nel profilo olfattivo di grande complessità, con profumi balsamici in rilievo, poi incenso, frutti di bosco e cuoio. All’assaggio è un rincorrersi di freschezza e dolcezza del frutto ancora integro. Ricco, austero e con un corpo importante che regala una lunghissima chiusura.
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