di Marco Contursi
E’ stata una festa, l’inizio del raccolto 2015 del pomodoro San Marzano. Una festa con i contadini, veri custodi della terra, organizzata da Edorado e Paolo Ruggiero della cooperativa agricola Dani di Sarno. Senza di loro, senza zi Vincenz, zi Gaetano, zi Pepp, i nonni della terra, dai volti rugosi e dalle mani forti, la coltivazione di questo gioiello dell’orticoltura campana sarebbe estinto. A suggellare l’importanza del raccolto, padre Maurizio, che ha benedetto i campi e i contadini, ribadendo il valore assoluto del loro lavoro, utile anche a preservare il creato dalla speculazione edilizia e lo sfruttamento intensivo.
Qui a Sarno, si pratica una agricoltura familiare, rispettosa della natura e dei suoi tempi, solo così si possono ottenere prodotti rigogliosi e gustosi come questi splendidi san marzano. Qui si fanno ancora le bottiglie in casa e da adesso fino a settembre in ogni masseria è facile scorgere il fumo dei pentoloni in ebollizione.
Qui i ritmi frenetici e i sapori omologati dell’industria conserviera nazionale, mica li trovate. Entrare tra luglio e agosto in un campo di questi pomodori unici, è una esperienza sensoriale davvero particolare: senti il profumo della terra, delle erbe, dei fiori e ovviamente dei san marzano maturi.
Portatevi da casa una fetta di pane, quello buono, una presa di sale e un goccio d’olio e staccate un pomodoro da una pianta, una fontanella dove sciacquarlo la trovate sempre, condite e mangiate…..e poi mi direte. Ovviamente il San Marzano è eccellente anche trasformato e messo magari su una buona pizza come quelle che Antonio Langone, giovanissimo maestro pizzaiolo, ha preparato per tutti i contadini e portato ancora fumanti nel contenitore di rame.
“Dobbiamo tutto a loro-ci dice Paolo Ruggiero della Danicoop- è grazie ai nostri contadini se ancora riusciamo a portare sulle tavole degli italiani i sapori del nostro territorio, una zona fertile e pulita, ricca di acque limpide e di campi rigogliosi. Veniteci a trovare”. Io fra una decina di giorni, armato di pane e olio, un altro giro me lo faccio….
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