di Carmen Autuori
Se volessimo identificare Serre, il piccolo comune che si adagia ai piedi dei Monti Alburni in provincia di Salerno, con un colore questo sarebbe l’argento. Quello delle foglie delle distese di 147.000 piante d’ulivo dislocate in soli 67 km quadrati.
La sua vocazione alla coltivazione dell’olivicoltura è antichissima e lo dimostra il culto alla Madonna dell’Ulivo rappresentata da una scultura lignea rara e preziosa risalente alla fine del XIII secolo che, insieme a San Martino, è protettrice della città.
Proprio per celebrare questa straordinaria ricchezza si è tenuta nei giorni 28, 29 e 30 dicembre la Festa dell’Olio, giunta alla quarta edizione. Ideata dall’associazione Erres Eventi, presieduta da Stefano Romano in collaborazione con sette aziende produttrici di olio e con il patrocinio del comune, l’evento è stato caratterizzato da un percorso enogastronomico attraverso le suggestive vie del borgo medievale che si snodano intorno al Palazzo Ducale risalente XIV secolo.
Protagonista l’extravergine che ha impreziosito i piatti tipici del territorio: baccalà con patate e olive, lagane e ceci, bruschette, gnocco fritto – una sorta di calzone di pasta di pane farcito con burrata e salumi autoctoni – , zeppoloni con alici salate, caciocavallo impiccato, sfionza – carne di maiale, patate e papacelle -, patate cunzate. Tutti i piatti, preparati e serviti in punti di ristoro che gli organizzatori hanno chiamato locande allestiti negli antri dei vecchi palazzi, erano accompagnati da pane tostato, abbondantemente irrorato dall’olio offerto dalle aziende che hanno partecipato all’iniziativa. Ad aprire e a chiudere la passeggiata gastronomica lo spritz ed il babà all’olio evo, il tutto ‘condito’ da quell’odore di fumo che caratterizza, nel periodo invernale, i borghi delle nostre aree interne che sa di tradizione contadina, vera custode di un patrimonio d’inestimabile valore.
<< Lo scopo primario della nostra associazione è quello di valorizzare il comparto olivicolo – spiega Stefano Romano -, tra le più importanti risorse del territorio in grado di contrastare lo spopolamento delle aree interne. Quest’anno sono stati sette i produttori che hanno accolto il nostro invito, ma vista la grande partecipazione di pubblico siamo certi che il numero sarà destinato a crescere. Noi siamo un’associazione composta soprattutto da giovani che credono nelle risorse di questa terra, e l’olio è sicuramente motore di una futura crescita economica che non si farà attendere a lungo. Già abbiamo programmato molte iniziative per il 2023 volte a valorizzare sempre di più il nostro magnifico oro giallo, valorizzazione che però non può prescindere dalla sinergia con le istituzioni>>.
Proprio la sinergia è stato il tema centrale del convegno ‘Lo stato dell’arte del comparto olivicolo locale’ che ha inaugurato la tre giorni di festa ed ha visto la presenza di importanti relatori tra cui Sabina Laveglia, tecnologa alimentare, Vito Morcaldi, tecnologo agrario e vicepresidente di Erres Eventi, Francesco Genovese, professore associato dell’Università degli Studi della Basilicata, l’olologo Nicolangelo Marsicani, Michele Cammarano, consigliere regionale e Presidente della III commissione aree interne, Vito Busillo presidente di Coldiretti e il nutrizionista Antonio Vacca che ha posto l’accento sull’importanza dell’olio EVO, pilastro della Dieta Mediterranea.
<< Le nostre coltivazioni vengono portate avanti con dedizione dagli agricoltori, ma anche con grande sacrificio soprattutto alla luce dei rincari energetici – tiene a precisare il sindaco Antonio Opramolla – . Per questo è necessario la costituzione di un consorzio di operatori del comparto olivicolo, e noi come amministrazione ci stiamo già attivando in tal senso. Solo uscendo dalla logica dell’io si può pensare all’olio come vero motore di sviluppo del nostro territorio che, come altre aree interne, rischia ogni giorno lo spopolamento. Ben vengano, dunque, eventi come questo, magnificamente organizzato dalla Erres Eventi, che accendono i riflettori sulle ricchezze della nostra terra>>.
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