di Mario Sposito
Quando si parla di Costa d’Amalfi il “rischio cartolina” è alto, ma qui siamo “Intra Montes”, a Tramonti, dove c’è più terra che mare e per buona sorte della narrazione il pericolo della leziosità si attenua. Ardui terrazzamenti di vigneti centenari a piede franco, scampati alla filossera, si aprono su preziosi panorami. Siamo nell’intima Costiera, dove il bello volge al sublime.Se proprio volessimo farne cartolina sarebbe vigorosa e tenace. Dal cuore agricolo.
Anche quest’anno l’azienda agricola Tenuta San Francesco ha festeggiato i propri vini e lo ha fatto ricordandoci che il vino è prima di tutto convivialità, un invito alla compagnia, pur sempre qualcosa di rallegrante. Per questo anche la musica della Paranza della Madonna dell’Avvocata serve allo scopo.
Nata nel 2004 per opera delle famiglie Bove, D’Avino e Giordano, Tenuta San Francesco dispone di dieci ettari vitati, di cui 7 in affitto, custoditi e valorizzati. L’altitudine delle vigne oscilla tra i 300 e i 550 metri e le attenzioni enologiche sono a cura di Carmine Valentino. La produzione aziendale include anche formaggi e salumi, nell’ottica di una riscoperta più ampia possibile dei sapori del mondo rurale.
Mondo al quale Gaetano Bove, figlio di vignaiolo ed esempio vivo di rapporto positivo con l’ambiente, tiene a sottolineare la propria appartenenza. Accompagnandoci per i vigneti Gaetano ci mostra i secolari Tintore a piede franco che sinuosi e scultorei sono stati di recente ispirazione per l’artista Peter Ruta. Una volta sul posto la nostra mente imprime ciò che la vista suggerisce rarità.
Spostandoci in cantina troviamo acciaio e legno. Piccole barrique, tonneaux e botti. Anche al riguardo dell’utilizzo del legno la filosofia aziendale è chiara: mai invasivo, una presenza carezzevole.
Le grandi tavole sono pronte. Il pranzo è una successione di piatti della tradizione, sapientemente preparati da Eva, moglie di Gaetano. Minestra maritata con il salsiccione, un freschissimo formaggio caprino, salsicce e friarielli, pasta e fagioli tabacchini e tante altre bontà. Da elogiare anche i dolci: vari e mai stucchevoli.
Ma veniamo a ciò che ha riempito i nostri bicchieri: due bianchi, tre rossi ed un rosato.
Ci sono anche una grappa di Ginestra ed una di Tintore. Chiaro l’intento di valorizzazione del patrimonio naturale.
A sorpresa si parte assaggiando il Tramonti Bianco 2010 che nasce da Falanghina, Biancolella e Pepella. Alla vista è paglierino brillante con dei riflessi verdolini. Al naso esprime lievi note di frutta bianca e mimosa. Al palato è sapido, fortemente minerale e di buona persistenza: un adolescente vispo ed energico, una promessa.
Il Tramonti Bianco 2009 risulta più equilibrato, più pacato e rotondo nelle sue manifestazioni. Forse lascia meno il segno rispetto al più giovane.
Veniamo dunque al “Per Eva” 2009, omaggio di Gaetano Bove alla moglie Eva. Il vino nasce dalla cru di “Vigna de’ Previti”, a circa 550 metri di altitudine nella frazione Ponte di Tramonti. Qui la Biancolella cede il posto alla Ginestra (30%), con la Falanghina a predominare (65%) e la Pepella a completare il quadro. Alla vista è carico di un lucente paglierino con riflessi d’oro. Non mi esprimo sulle note olfattive che a mio parere risultano penalizzate dagli odori della cucina, dal fatto che stessimo all’aperto e più in generale dall’atmosfera festosa. L’altitudine della vigna si fa subito sentire. La beva è rinfrescante, di buona complessità, ricca di note minerali con un lungo finale agrumato. Una fresca mattina d’inverno con caldi angoli di sole: eccezionale, emotivo, elegante.
Nel Tramonti Rosso 2008 troviamo Aglianico, Tintore e Piedirosso. Rosso rubino con sentori di viola e flebili note di fruttate. Un po’ di sosta nel bicchiere lo aiuta a recuperare in intensità. Poco tannico, con un buon equilibrio tra acidità e frutta rossa, è senza dubbio piacevole.
Anche Il 4 Spine riserva 2007 propone gli stessi attori, ma le interpretazioni sono diverse. Assieme finiscono le uve selezionate dei diversi vigneti, “è come se ogni famiglia portasse la sua dote” spiega Gaetano. Il vino passa per 10 mesi di barrique e un anno di botte. Rosso rubino decisamente carico, al naso è molto espressivo. Aprono le note di legno e appena raggiunge la temperatura ottimale si fanno avanti aromi di tabacco e frutta rossa matura. In bocca si esprime minerale, con buona acidità e tanta struttura. Nel lungo e sapido finale ancora frutti rossi. Un grande vino tutto da gustare.
Alla fine arriva lui, il Tintore di Tramonti Prephiloxera 2008: “E’ Iss”. Tintore in purezza. Qui la complessità si risolve, è semplicità. Il colore è rosso rubino mediamente carico. Nel bicchiere è leggero. Un solo vitigno di certo restringe la gamma aromatica che si esprime in sentori di frutti rossi che ritroviamo al palato, accompagnati da una buona freschezza. Lungo il finale che regala tanta dolcezza. D’accordo, non è il migliore vino al mondo, ma lo si produce solo qui. Un’esperienza.
Giornate come questa aiutano a tenere per un po’ lontano l’approccio cittadino al vino, fatto di etichette e scaffali espositivi. Sulla strada verso casa ritrovo la volgarità cittadina che ancora di più mi fa apprezzare quest’assaggio di eleganza e buon gusto, due aggettivi che per ora connotano nella mia mente quest’azienda.
Sede a Tramonti – Via Sofilciano, 18 – Tel e Fax: 089/876748 – Cellulare: 3356670854 – E-mail: aziendasanfrancesco@libero.it – www.vinitenutasanfrancesco.it – Enologo: Carmine Valentino – Ettari di proprietà: 3 più 7 in affitto – Bottiglie prodotte: 30.000 – Vitigni: Tintore, Aglianico, Piedirosso, Falanghina, Biancolella, Ginestra e Pepella.
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