a cura di Pasquale Carlo
1-Falanghina del Sannio Doc Taburno 2022
Torre Varano
Nicola D’Occhio, autentico vigneron torrecusano, con il millesimo 2022 ci offre una falanghina da non perdere. L’impianto olfattivo è connotato da un ampio ventaglio floreale, dove domina il biancospino, supportato dalle note di fiori di agrume; segue una marcata scia fruttata, dominata dal melone bianco e dalla mela, grande segno distintivo del vitigno. Al palato si offre con sorso segnato dalla verticalità, con una forte e dinamica spinta acida e sapida, sostenuta e marcata la persistenza. Un sorso mai domo, mai stancante. Da provare a distanza per assaggiare le evoluzioni.
2 Falanghina del Sannio Doc ‘Svelato’ 2022
Terre Stregate
Falanghina estremamente riconoscibile, immediata e tipica. Siamo nell’areale di Guardia Sanframondi, dove il vitigno esalta soprattutto le noti di freschezza. Ed ecco un naso tutto dominato dalla mela, da un marcato sentore erbaceo che a tratti richiama delicatamente la menta selvatica. Al palato il vino è vibrante fin dal suo ingresso in bocca, offrendosi con tanta acidità e una bella tensione sapidità. Una tensione che prosegue lunga, che avvertiamo persistente anche dopo che il vino ha lasciato il cavo orale, regalandoci per via retro nasale tutta la frutta dell’avvio, accompagnata da una piacevole nota mandorlata.
3-Falanghina del Sannio Doc Guardia Sanframondi ‘Vigna Suprema’ 2021
Aia dei Colombi
Questo vino da sempre costituisce un punto di riferimento sicuro nello scenario produttivo del vitigno più rappresentativo del Sannio. Parliamo di una vendemmia tardiva (le uve vengono raccolte generalmente agli inizi di ottobre) che viaggia solo in acciaio. Il vero segreto sta nella maniacale gestione delle vigne, con un raccolto segnato da una resa bassa, per avere un frutto quanto più concentrato. E tutto questo lo avvertiamo bene al naso, dove si offre con un fruttato maturo e una sventagliata di erbe gastronomiche. Ampio il sorso, che avvolge l’intero palato trovando sempre il tratto distintivo nella freschezza tipica del vitigno. Alla nota acida ben presto si affianca un dinamico tratto sapido. Chiusura ampia, complessa e persistente.
4 – Falanghina del Sannio Doc Taburno 2022
Il Poggio – Famiglia Fusco Viticultori
Sono anni che i fratelli Carmine e Marco Fusco non sbagliano un colpo. Soprattutto sui bianchi. Soprattutto sulle interpretazioni del vitigno falanghina (in produzione hanno anche una vendemmia tardiva). La vendemmia 2022 presenta una falanghina che possiamo definire senza mezzi termini didattica, sfoggiando al naso i classici sentori di fiori e frutta bianca (si avverte forte il connotato del biancospino e quello della pera) in compagnia di un bel ventaglio di agrumi. Ingresso in bocca prontamente segnato da grande freschezza, dove riavvertiamo bene i fiori e i frutti. In chiusura ecco emergere la classica note erbacea e di mandorla fresca, che tipicizza il vitigno.
5 – Falanghina del Sannio Doc ‘Anima Lavica’ 2022
Janare – La Guardiense
Il progetto di questa Falanghina prodotta da diverse vendemmie su suoli di natura vulcanica (dominati dall’Ignimbrite campana della grande eruzione dei Campi Flegrei di 39.000 anni fa) anno dopo anno conquista sempre più consumatori e addetti ai lavori. A noi questo vino piace soprattutto per la grande freschezza. Al naso si approccia lasciando avvertire fiori di tiglio, la mela e marcate incursioni di agrumi. Al sorso non regala nessuna morbidezza, secca e fresca, decisamente acida e piacevolmente sapida. Delicato ma molto persistente il tipico finale segnato dalla nota amarognola.
6 – Falanghina del Sannio Doc ‘Identitas’ 2022
Cantina di Solopaca
Il successo della Falanghina è segnato in particolar modo anche dalle etichette prodotte dalle grandi cooperative che operano nel Sannio. L’ennesima conferma la troviamo in questa bella esecuzione che arriva dalla cantina di via Bebiana, dove confluiscono le uve di oltre seicento viticoltori dell’intero areale telesino. Il profumo è decisamente dominato dalla ginestra, dalle erbe di campo e dalla pera matura. Deciso e ampio il sorso, sempre ben sorretto dall’acidità. Calice di bell’equilibrio, in cui si amalgano tutte le componenti del vino. Sensazioni piacevoli che durano lungamente, con decisa persistenza.
7 – Falanghina del Sannio Doc ‘Cassyopea’ 2022
Ca’Stelle
Un altro porto sicuro. Nel calice avvisiamo subito la luminosa brillantezza, ad avvisare un vino pimpante. Ne troviamo pronta conferma quando passiamo all’esame olfattivo: floreale (fiori bianchi), tanta frutta (sia bianca che gialla) e un piacevolissimo agrumato, infine note di pietra focaia. Tutto ciò fa da perfetto preambolo ad un sorso che si offre senza fronzoli, teso, vibrante, che esalta pienamente la vocazione acida che connota il vitigno. Piano paino emerge poi il tratto sapido mentre continuiamo ad avvertire il richiamo ai fiori e ai frutti, che si avvertono ancora a lungo dopo che il vino ha lasciato il cavo orale.
8 – Falanghina del Sannio Doc Taburno 2022
Fattoria La Rivolta
La cantina di Paolo Cotroneo è da sempre una garanzia quando parliamo di Falanghina. Il millesimo 2022 si distingue per una grande piacevolezza e una decisa complessità. All’olfatto sventaglia subito erbe mediterranee e tanta frutta gialla; in bocca il sorso si offre fin dall’avvio scattante, intenso, mai seduto, di estrema piacevolezza perché ben supportato dalla nota acida e da una discreta sapidità. Queste caratteristiche lo rendono un calice estremamente convincente anche per il suo ampio ventaglio di abbinamenti a tavola, altra caratteristica di questo grande vitigno sannita.
9 – Falanghina del Sannio Doc 2022
Cantina del Taburno
Dopo la necessaria premessa con l’invito a degustare l’annata 2021 di ‘Cesco dell’Eremo (la versione vendemmia tardiva del vitigno) la Falanghina base dell’azienda cooperativa che opera a Foglianise, che per prima ha fatto conoscere questo vino fuori i confini della Campania, si connota per un sorso fresco e verticale, che segue all’approccio olfattivo dominato dai fiori gialli (si avverte bene la ginestra) e dai frutti (domina una bella pera). Il sorso sempre fresco chiude cin una bella eleganza, offrendoci anche una nota finale di mandorla tostata, affumicata. Da non perdere anche per il suo sbalorditivo rapporto qualità/prezzo.
10 – Falanghina del Sannio Doc Taburno 2022
La Fortezza
Anno dopo anno il lavoro della squadra guidata dall’imprenditore Enzo Rillo riesce ad elevare l’asticella qualitativa dei propri vini. La vendemmia 2022 si presenta alla vista con un bel giallo paglierino/verdolino. Al naso emerge un ampio spettro olfattivo, in cui avvisiamo bene le erbe mediterranee, la frutta gialla e tanto agrume. Al sorso il vino si offre fresco, decisamente verticale, che dopo aver offerto tanto chiude con profilo elegante, regalandoci la caratteristica nuance affumicata. Falanghina da spendere su tanti piatti della cucina tradizionale campana, dall’orto al mare.
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