Per una sera Bari si tinge di giallo e ospita il Consorzio del Collio Friulano per una degustazione di alcune delle sue aziende. Terra di vini bianchi, sapidi, ricchi di mineralità e ricchi di freschezza, con notevole struttura.
Dolci colline; vigneti pettinati; alberi allineati; strade che sembrano ancora mulattiere in rispetto al territorio; silenzio che ti parla; profumo di buono ovunque, dolci sensazioni che ti assalgono: questo è il Collio, una terra che ha sofferto, ma che ha saputo rigenerarsi, puntando sui vigneti.
Per mia natura sono sempre stato un amante dei rossi, dalle complessità olfattive e gustative; amo ricercare ogni dettaglio di un vino, ma quando mi trovo difronte ai vini del Collio, cadono tutte le mie barriere, le mie riserve, le mie convinzioni.
Qui i vini bianchi hanno una forza vitale unica, una croccantezza di frutto invidiabile e una mineralità che si trova in pochi posti in Italia: grazie anche alla stratificazione di marna e arenaria, “flysch” (“ponca in friulano”), ha avuto origine circa 100 milioni di anni fa nell’era oceanica dal fenomeno dell’erosione.
La miriade di piccole aziende a conduzione familiare, fanno in modo che le colline che ospitano le vigne siano dei piccoli giardini, curati e ben gestiti. Ma anche il clima, con le notevoli escursioni termiche determina un insieme di fattori ideali per la coltivazione di vitigni autoctoni come il Friulano (ex Tocai), Malvasia Istriana, Ribolla Gialla e anche vitigni internazionali, come Chardonnay, Pinot bianco e Sauvignon, vinificati singolarmente o in uvaggio a seconda della tradizione di famiglia, ma spesso c’è l’abitudine del mono vitigno: in ogni caso grande longevità assicurata grazie al terreno e alla notevole acidità.
Girando per queste colline si viene assaliti dalla estrema tranquillità e dall’accoglienza di ogni produttore, che in definitiva apre la propria casa.
Comunque molto ampia la partecipazione da parte degli associati Ais Bari guidati dal referente territoriale Raffaele Massa. attenta e precisa la presentazione a cura di Agnese Dinoia e Teresa Lastilla.
Nel complesso i vini degustati, hanno di confermato pulizia di profumi ed eleganza diffusa.
Qui di seguito la mia personale degustazione.
Terre del Faet 2015 Collio Bianco – 97/100
Una bevuta complessa: come definire un vino che suscita emozioni partendo dai profumi e poi al gusto. Il giallo paglierino del colore tenta invano di nascondere la cremosità dovuta alla notevole struttura. La Malvasia Istriana si mostra al meglio in questo vino, ricco di profumi floreali come il giglio bianco e frutto come la classica pesca e, poi erbe officinali come la radice di genziana, note resinose, tutto con eleganza e persistenza infinita. Al palato la mineralità pizzica insistentemente, con un corpo fatto di sapidità e note saline persistenti, con la spalla acida che gli assicura succulenza arricchita dalla onnipresente pesca gialla. Il finale grandioso è fatto di note mandorlate e freschezza infinita. Vino longevo…
Picech Malvasia 2016 – 96/100
E con questa Malvasia Istriana torniamo a Cormons, dove tra l’altro si produce uno dei prosciutti affumicati più buoni in assoluto. E, qui torniamo alla mia passione, le malvasie con breve macerazione con le bucce e sosta sui lieviti per qualche mese. Pulizia e cremosità si notano subito mentre scende nel bicchiere. Nei profumi, puliti e persistenti, si alternano la pesca bianca e la macchia mediterranea con erbe di ogni genere. La bucciosità e accennata, ma la tipica nota di zenzero emerge netta e solletica l’olfatto. La mineralità si fa sentire soprattutto al gusto con un corpo fresco ma ricco, dove la mandorla emerge netta assieme a miele di tiglio. Ottima la sapidità e la persistenza. Un vino ancora un pò introverso , ma che in futuro ci darà belle soddisfazioni
Castello di Spessa Joi Pinot Grigio Collio 2016 – 96/100
Finalmente riassaggio il mio amato Pinot Grigio ramato, un classico intramontabile, eccellente in questa versione, dove i piccoli frutti rossi si fondono elegantemente con le note floreali. Ottima la struttura al palato, con il corpo ricco di freschezza minerale ancora note floreali come la rosa. Buona l’acidità che risalta un’amarena fresca e morbida, con la salinità tipica ne fanno un sorso succulento. Non male per un vino solo acciaio e sosta sui lieviti.
Villa Russiz Pinot Bianco Collio Doc 2016 – 89/100
Villa Russiz è uno spettacolo per gli occhi e ricca di storia che parte nel lontano 1868 quando una nobildonna goriziana sposa un enologo francese, e vanno a vivere in questa splendida tenuta, dove poi impianta molti vitigni internazionali: ancora oggi questa tradizione è portata avanti, compresa la zonazione dei vigneti in cru. Il resto della storia fatevela raccontare personalmente andando a trovarli. Il Pinot bianco è un classico intramontabile, dove la nocciola su fondo vegetale si arricchisce di mineralità con delicate note di lieviti dovuta alla sosta prolungata sugli stessi. La cremosità emerge anche nei profumi e si ripropone al gusto che sfoggia tanta sapidità e acidità.
Doc Collio 2016 Cantina Produttori di Cormons – 88/100
Un sapiente uvaggio con Tocai, Malvasia e Ribolla danno sobrietà ai profumi, colore molto chiaro, leggera mineralità, ma poi frutto e fiori bianchi, naturalmente puliti, buona cremosità, con affinamento sui lieviti nel rovere e poi acciaio, la cremosità c’è ma anche la notevole acidità, sufficiente l’equilibrio come media persistenza. Gli elementi non sono ben legati fra loro, resta un finale sapido accompagnato dalla mela gialla, per una bevuta agile.
Livon Friulano Manditocai 2016 Doc Collio – 87/100
Al naso merge immediata una mandorla tostata, netta, pulita e persistente, lentamente emerge un delicato floreale che avvolge il tutto. Il sorso è ancora irruento ma ricco e cremoso, vista la buona acidità sommata a una discreta sapidità. La sosta sui lieviti nel rovere ungherese gli hanno dato struttura e, sicuramente, longevità: un vino da risentire fra qualche anno.
Komjanc Simon Sauvignon Doc Collio 2016 – 84/100
Vino snello e dalla facile beva, giocato sulla piacevolezza di beva e sui profumi delicati come il classico sambuco e fiori bianchi, tipici del vitigno, senza l’invadenza di note sgraziate.
Per approfondimenti sul territorio visitate il sito del consorzio: http://www.enjoycollio.it
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