di Antonella Amodio
Cresce anche in Italia il concetto di esperienza gastronomica in hotel, dove ospitalità e gusto vanno a braccetto, sfatando l’idea di ristorazione “comodity” che ha caratterizzato per molti anni tanto gli hotel stagionali, quanto quelli di lusso e comunque di alta gamma.
Si pensi che già nel 1889 Cèsar Ritz e Auguste Escoffier inaugurarono a Londra il Savoy Hotel, codificando le regole della “table d’hote” che garantiva un’offerta ristorativa e alberghiera di grandissima qualità, con un servizio ed una cura difficile da trovare fuori dalla struttura.
Poi le cose nella maggior parte dei casi sono cambiate, fino ad arrivare ad oggi con una nuova interessante fase evolutiva, dedicata non solo alla clientela che soggiorna in hotel, godendo così un’ospitalità completa ed emozionale, ma aprendosi anche all’esterno.
Un amore ritrovato, insomma.
Raffinato, accogliente, e con un servizio attento e curato, il Flora Restaurant, con sede nel bellissimo e storico Rome Marriot Grand Hotel Flora di Via Veneto, un tempo casina di caccia della famiglia Ludovisi, si rinnova nello spazio ristorante, puntando ad una cucina con piatti “local”, dove la stagionalità dei prodotti va di pari passo con la promozione e la diffusione della gastronomia targata made in Italy, attraverso l’impiego di ingredienti che sono l’immagine delle eccellenze nostrane, come il pomodoro, al centro della tavola del Flora Restaurant e la pasta secca e fresca, parte integrante della cultura nazionale.
Lo chef Massimo Piccolo, di origine partenopea, da cinque anni è al timone della cucina del Flora (dal 2000 nella brigata) offrendo piatti che fanno crollare il tabù (prettamente italiano) della cucina d’albergo come cucina minore, offrendo un percorso ispirato ai vegetali, alla carne, al pesce e ai legumi, dando un tocco personalissimo di cucina mediterranea, solare e affabile. Campania e Lazio primeggiano a tavola, con piatti tradizionali come la costoletta di agnello scottadito, accompagnata dalla cicoria piccante, una specialità tutta romana, simbolo della tradizione gastronomica del Lazio in generale, mentre nella proposta dei dessert c’è il gelato, altra icona di prodotto artigianale italian made.
Cosa si mangia al Flora Restaurant
Ampia carta dei vini, dove trovano spazio etichette italiane e internazionali e una ricca proposta di mixology curata da Alessio Mercuri, che vede grandi classici e creazioni personali di tecnica raffinata.
Il lusso accessibile dell’Hotel Flora, al quale un recente importante restyling ha restituito tutto il suo fascino, si ritrova anche nella sala ristorante al piano terra (che in estate si trasferisce in terrazza) in un ambiente dall’arredo neoclassico di charme e confort, dove nulla è lasciato al caso.
Flora Restaurant
Marriot Rome Grand Hotel Flora
Via Vittorio Veneto 191, Roma
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