La Cucina in Tv, da Vissani a Masterchef

Pubblicato in: Polemiche e punti di vista

Ecco il pezzo che ha accompagnato le due interviste, quella di Francesco Aiello a Fausto Arrighi e la mia a Gianfranco Vissani sulla pagina del Mattino dedicata al fenomeno della cucina in tv.

L’unico caso in cui il soufflé televisivo si è smontato? Quello preparato da Alfonso Signorini con La notte degli chef, il programma flop condotto nel giugno 2011 su Canale 5 con la partecipazione sicuramente sexy-convincente ma alquanto inappetente di Elisabetta Canalis e Belen Rodriguez.
Per il resto, qualsiasi padella è stata fatta saltare davanti al piccolo schermo ha fatto salire l’audience, sino al trionfale proclama di Sky di venerdì che annuncia l’aumento del 46% di ascolto con l’ultima puntata di Masterchf, ormai divenuto programma cult, una sorta di Isola dei Famosi dove si lotta l’uno contro l’altro per sopravvivere, si formano alleanze, tutti sotto lo sguardo severo e crudele di Carlo Cracco, Joe Bastianich e Bruno Barbieri.
Una sorta di Giochi senza Frontiere dei fornelli, con le prove più difficili e incredibili, capaci di catalizzare l’attenzione del pubblico di tutte le età e che fa arricciare il naso al rarefatto mondo dell’alta gastronomia, almeno così come è stato inteso sinora in Italia da Marchesi in poi.

Così, a sorpresa, diventano popstar gli chef, quelli dei conti salati e delle stranezze nel piatto invece di osti e trattori ai quali la maggioranza degli italiani si rivolge per consolarsi la domenica a pranzo nei fuoriporta all’insegna delle abbuffate digerite nelle code di rientro in città.
In realtà il primo a sdoganare la gastronomia in tv sfidando e sfruttando la potenza del mezzo è stato Gianfranco Vissani con le sue partecipazioni ai programmi Rai riuscendo a conquistare popolarità e notorietà come solo Marchesi, senza televisione, aveva fatto negli anni ’70.

Poi è stata la volta della Clerici con la Prova del Cuoco partita nel 2000 assieme a Bigazzi, poi espulso dal programma nel 2010 dopo che aveva spiegato candidamente come si cucinano i gatti. Antonella, primi passi nelle trasmissioni sportive con Gianfranco De Laurentis, ha conquistato il pubblico con un programma molto preciso, didatticamente valido, senza scosse emotive. Un monopolio interrotto dalla nascita del fenomeno Benedetta Parodi, espressione del single alle prese con la spesa settimanale al supermercato o della mamma che lavora costretta a rimediare qualcosa dal frigorifero per la famigliola. Un milione di copie di «Cotto&mangiato», il programma diventato libro e la nascita di un dualismo nel quale sull’onda del digitale terrestre, si sono inseriti un po’ tutti con idee originali oppure semplicemente importanto programmi anglosassoni.

In questa corsa delle tv generaliste sono stati proprio i canali tematici a battere per un po’ la fiacca, Gambero Rosso Channel e Alice Tv, un po’ per vicissitudini interne, un po’ perché espressione di una visione della gastronomia ingessata e incapace di sdoganarsi oltre la cerchia dei gastrofanatici.
Masterchef segna una nuova tappa di questo processo nel quale è difficile fare una previsione. I giovani cuochi sono indecisi se fare stage negli stellati o andare a fare provini per conquistare subito la fama. Tutto e subito, prima che questo sogno collettivo, è il caso di dirlo, sfumi.


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