La cena a Grotta del Sole? Ci pensa Bobò

Pubblicato in: Eventi da raccontare

di Tommaso Esposito

Bobò, cioè Giuseppe Bruno,  si è spostato in trasferta alle Cantine Grotta Del Sole.
La storica verticale di Falanghina dei Campi Flegrei si è conclusa così con le sue coccole.
Poche cose, giusto quelle che rendono piacevole una cena.
Elena Martusciello ha pensato bene.

Piatti  decisi, saporiti. Qualcuno finanche succulento.
Sono quelli che trovate ogni giorno al suo ristorante, ma che stasera si dimostrano consolatori  per un’avventura  straordinaria.

 

La Genovese di seppie per cominciare.

 

Buona per l’armonico susseguirsi di dolcezza e sapidità.
Cipolla e pecorino viaggiano bene con la seppia e richiamano non soltanto la fettina sottile di pane fritto che l’accompagna, ma anche quello appena portato dal forno.

C’è il Cubo di Tonno del Tirreno su salsa di pomodoro fresca,  pesto di basilico e germogli di rafano.
Bel piatto. Sfizioso il sentore della radice. Rende selvatico l’azzurro che  tranquillo riposa sullo specchio di  pommarolella.

 

 

Poi gli eterni piacioni Spaghetti allo scoglio con un o scampo oggi pescato, sostiene Bobò, tra Capri e Ischia.
Gli crediamo perché il sapore e la freschezza si sentono tutte.

 

 

Cappellacci alla Sophia. Noblesse oblige.
Creati per Lei, la Divina Loren.
Mai spariti dalla carta e di nuovo assaggiati stasera con la pienezza del loro sapore e la forza della succulenza.


 

La fetta di Cassata Napoletana al forno.
E’ saporita. La sua preparazione dura sei giorni.
Quattro per lasciar maturare la ricotta con lo zucchero.
Poi si confeziona.
E due per lasciar riposare il dolce nel frigo.
Questo  il segreto di Bobò.
Sei giorni.
Un istante per gustarla.
E un altro per chiedere il bis.
Concesso.

 


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