di Marco Milano
E’ l’anno che celebra il cinquecentenario dalla scomparsa di Giulia Farnese. “Giulia la Bella”, una delle preminenti figure femminili del Rinascimento, nota per la sua vicinanza a Papa Alessandro VI (Rodrigo Borgia) e, appunto, per la sua grande bellezza, si trasferì in un piccolo paesino ai piedi dei Monti Cimini, nel Viterbese, Carbognano, dove trascorse gli ultimi vent’anni della sua vita, tanto da essere definita e ricordata proprio come “La Signora di Carbognano”. E in questo romantico e affascinante paese, meno di duemila abitanti, nella cornice della Riserva Naturale del Lago di Vico, dove avevano visto i loro natali i nonni materni (e di conseguenza anche la donna che mi ha messo al mondo e le sue sorelle), alla ricerca proprio di quella che era stata la casa dell’infanzia, la casuale scoperta che era, invece, divenuta “La Casetta”, un home restaurant grazioso, aperto venerdì e sabato sera e la domenica a pranzo.
Varcare la porta dei ricordi dell’infanzia, immergersi nella memoria contadina del nonno che portava dalla terra nocciole e funghi, che a Carbognano, come nelle località limitrofe, Caprarola, Ronciglione, Fabrica di Roma, ma anche Vallerano, sono indubbiamente da sempre simbolo e protagonisti, e tuffarsi nel mai realizzato ricettario della nonna, con quei dolci insuperabili, ciambellone e torte, tutte rigorosamente con olio d’oliva, e senza burro, è stato, of course, d’obbligo. “La Casetta”, oggi gestito da una splendida e affiatata coppia, Riccardo in sala e Claudia in cucina, aiutati spesso e volentieri anche dai tre figli, è poesia per il palato, per una serata che lascia alle spalle, o in soffitta, l’ultramoderno in favore della tradizione delle nonne, ma con una preziosa attenzione alla presentazione del piatto ed alla scelta degli ingredienti. Menù fisso di pesce il venerdì, e di carne il sabato.
Ci si accomoda a tavola e qualsiasi commensale si sente tornare bambino a casa dei nonni, figurarsi per chi si sta sedendo veramente in quella che era stata la casa dei nonni. Bollicina di benvenuto. Antipasti? Una delicatissima frittura di verdure, ortaggi, borraggine, tutto rigorosamente in tempura, genuinità e leggerezza, tradizione contadina e approfondito studio culinario che si sposano come un matrimonio indissolubile.
Ma anche bruschette con pane rigorosamente carbognanese fatto in casa e guarnito con cipolla e fegatini o perfettamente bagnato da un olio partorito proprio dai tanti ulivi della zona, in quelle terre dalle quali, ormai tanti anni fa tornava anche il nonno. E non poteva mancare pecorino a dir poco dop, accompagnato da confettura di cipolle e prugna o di peperoncino.
E ancora direttamente dall’interno di una spettacolare zucca, Claudia versa con un mestolo in una ciotolina una delicatissima vellutata di zucca e castagne con un accenno di panna. Un doppio primo piatto, pasta fatta in casa di quelle che ti fanno rivedere la magia della nonna che transita per la casa, mentre dalla stufetta in ghisa esce un leggero tepore e un forte odore.
Le gavinelle, pasta fatta e tirata a mano, acqua e farina “e ogni tanto un uovo”, uova di galline realmente allevate a terra, nelle terre di Carbognano e dintorni, e che ti fa sentire la mano della nonna che prende la tua e ti porta nel pollaio a raccoglierle freschissime, una ricetta doc della Tuscia, un piatto che chi è nato a Carbognano e dintorni, poteva gustare la domenica, in una terra contadina che in settimana si dedicava soprattutto a zuppe e legumi, è la scelta, assolutamente vincente, di Riccardo e Claudia.
La proposta è in doppia versione, rigorosamente in rispetto della tradizione, bianca con dei funghi sublimi a chilometro zero e salsiccia di produzione locale da una parte, rossa con guanciale, pachino e pecorino dall’altra. Sapori che deliziano il palato e riempiono il cuore, rimpianto che non si è più con i nonni e non si ha più la gioia quotidiana di semplicità unita a felicità a tavola. Il secondo piatto è sempre in doppia proposta, medaglioni di maialino della Tuscia, sia in compagnia di funghi che con un genuino mix di erbe selvatiche, con contorno di cicoria ripassata in padella con il peperoncino, che si lascia mangiare con avidità sino all’ultimo “filo”, un filo che ti unisce alla gioia di una cucina orgogliosamente contadina ma buona, tanto tanto buona. E al dessert non si può rinunciare, perché Riccardo e Claudia nel presentare il menù ti anticipano che ci sarà anche il dolce.
E che dolce…Una torta di mele, antica ricetta, tutto chilometro zero. Vino rosso da etichetta della Tuscia doc e prima di andare via, Riccardo e Claudia, padroni di casa indimenticabili per cortesia e bravura, ti dicono che fanno anche gli “ammazzacaffè” e ti diletti con un liquore alla prugna selvatica. Andare a “La Casetta” nel cuore di Carbognano, è molto più di un consiglio, è un regalo che si fa a sé stessi, alla persona amata e/o a chi altro si porta come commensale. “La Casetta” ha aperto da pochi mesi, ma, sicuramente, farà lunga, lunghissima, strada, conquistando i palati di molti, tanto che chi ci è andato ci è anche subito ritornato….
“La Casetta” Home Restaurant
Via Roma, 6 Carbognano (VT)
Per info e prenotazioni Claudia tel. 339.1872598
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