di Marina Alaimo
Maurizio Russo, titolare e vignaiolo dell’azienda Cantina del Vesuvio, ha compiuto nel piccolo comune di Trecase un vero e proprio miracolo, con la sua tenacia e caparbietà è riuscito a portare l’enoturismo in questo territorio difficile e totalmente sconosciuto al di fuori dei propri confini, lavorando con passione e grande rispetto per i suoi vigneti e producendo vini che esprimono con estrema sincerità il territorio del Vesuvio.
Ha conquistato la stima e la fiducia di quanti hanno visitato la sua azienda tanto che oggi i migliori tour operator giapponesi, americani, francesi ed inglesi, nei propri pacchetti viaggio oltre alle classiche escursioni in costiera amalfitana e sorrentina, Capri e scavi di Pompei, hanno introdotto la visita alla Cantina del Vesuvio con i suoi filari di caprettone, catalanesca, olivella, falangina, piedirosso ed aglianico impiantati sul tipico suolo nero fatto di lapilli e roccia lavica.
I turisti tornano sempre con gran piacere a visitare l’azienda di Maurizio posta in posizione geografica incantevole, il bosco di pini ad ombrello a ridosso dei vigneti che risale le pendici del vulcano, davanti il panorama mozzafiato del golfo di Napoli ed in linea retta con il proprio sguardo l’isola di Capri. I vini prodotti sono quelli del territorio, Lacryma Christi bianco, rosso e rosato, poi aglianico e falangina igt pompeiano, ma anche grappa, distillato di albicocche vesuviane, poi ancora un ottimo olio extravergine di oliva dalle cultivar rotondella, frantoio, leccino e croatina. Solo chi abita da queste parti può comprendere il grande impegno che c’è dietro un risultato di questo tipo, realizzato in un comune che poco si impegna a mantenere decoro e civiltà per le strade che salgono verso il vulcano, mostrando totale indifferenza nei confronti di questa virtuosa azienda che ha appunto il grande merito di aver fatto conoscere a migliaia di turisti le bellezze ed i prodotti di questa zona, ma anche di lavorare la terra nel suo pieno rispetto, senza stravolgerne il naturale assetto, rifiutando l’utilizzo di prodotti di sintesi in totale sinergia con la natura splendida ed unica di questi luoghi.
Oltre a visitare l’azienda, dal mese di aprile e per tutta l’estate, ogni domenica, previa prenotazione, i visitatori vengono portati in escursione nel Parco Nazionale del Vesuvio. Maurizio ha fatto un’altra scelta aziendale molto singolare, ovvero quella di vendere i propri prodotti unicamente in cantina proprio perché ama condurre sui suoi vigneti i clienti e mostrare loro il lavoro attento che viene svolto, riuscendo così anche ad abbattere i costi di mediatori e trasportatori.
La famiglia Russo comincia a produrre vino nel 1996 con il padre di Maurizio, Giovanni, dopo una lunga esperienza di commerciante in vino, iniziata nel lontano 1951, acquistato nell’area vesuviana con il tipico rituale della trafeca e rivenduto poi ai distributori e ristoratori di Napoli, trasportando le botti su carri trainati da cavalli che impiegavano una notte intera per percorrere il tragitto fino in città. La Cantina del Vesuvio si sviluppa su 8,5 ettari di terreno esposto a sud, tra i 250 e 330 mt. sul livello del mare, i vitigni a bacca bianca sono allevati a pergola mentre quelli a bacca rossa a spalliera, produce 40.000 bottiglir all’anno, l’enologo è stato dapprima Amodio Pesce, grande conoscitore della vitivinicoltura vesuviana, poi sostituito dal figlio Antonio.
Lacryma Christi del Vesuvio bianco 2009: giallo paglierino con riflessi dorati, al naso è intenso con tipici profumi dei terreni del Vesuvio improntati sulle note minerali, floreali di ginestra, anche questi molto caratteristici della zona per quanto riguarda i vini bianchi, poi susina e mela golden, aneto; in bocca è sottile piacevolmente freso e di decisa sapidità.
Lacryma Christi del Vesuvio rosato 2009: da uve aglianico in purezza, rosa cerasuolo, piacevolmente delicato all’olfatto con note di fragoline e lamponi, poi di glicine e dolciastre di miele, in bocca si esprime con piacevole freschezza e mineralità.
Maestro aglianico 2008: rosso rubino trasparente, al naso è intenso ed ampio, esordisce con note salmastre e ferrose, poi speziate di pepe e chiodi di garofano, ciliegia croccante, violetta e sottile mineralità, in bocca è snello con tannini eleganti, di buona freschezza e dal finale lungo sulle note speziate e di ciliegia.
Sede a Trecase
Via Tirone della Guardia, 12
Ettari: 11 di proprietà
Enologo: Antonio Pesce
Bottigli prodotte: 30.000
Vitigni: piedirosso, coda di volpe, falanghina
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