La Burrata Pugliese igp sfonda nelle pizzerie e nei ristoranti
di Gianfranco Laforgia
Da Andria al mondo intero. Il successo della burrata di Andria IGP è aumentato notevolmente nel corso del tempo, radicandosi tra le preferenze dei consumatori oltre i confini della Puglia e anche dell’Italia. Secondo una ricerca portata avanti da TheFork, all’estero la ricerca di burrata da parte degli utenti supera quella della mozzarella di bufala. Lo studio della piattaforma di prenotazione online fa riferimento alla media delle ricerche web delle keyword del 2023. Nelle classifiche di Italia, Francia, Regno Unito e Spagna la burrata si trova sempre più in alto della mozzarella.
Nel 2023 a portare il vessillo dei prodotti caseari del made in Italy si è posizionata con riscontro positivo: al 22esimo posto in Spagna, 14esimo in Francia e al 13esimo nel Regno Unito. Secondo il recente studio dell’Osservatorio Economico inoltre, evidenzia che sono i formaggi italiani quelli più apprezzati dagli stranieri. In vetta alla classifica la burrata, unitamente alla stracciatella, che conquista oltre il 50% del mercato. Si pensi che dal 2016 la Burrata ha acquisito l’Indicazione Geografica Protetta (IGP), mentre da febbraio 2017 è stato fondato il Consorzio Tutela Burrata di Andria IGP, a quasi un secolo dalla sua creazione.
La storia della Burrata Pugliese
La burrata è un formaggio a pasta filata, ottenuto da latte vaccino e dalla panna che si unisce al formaggio. La forma è tipicamente rotonda, avvolgendo al proprio interno la pasta filata «sfilacciata» al momento. Così gli sfilacci calano in un cuore di panna, che apporta alla burrata di Andria un indistinguibile gusto e scioglievolezza. Eppure questo prodotto caseario nacque proprio dall’ingegno dei casari unito alla necessità: si racconta che negli anni ‘30 un’intensa nevicata si abbatté sulla città di Andria. Un casaro del posto, Lorenzo Bianchino, come tutti gli altri era impossibilitato a trasferire il latte in città. Così pensò di amalgamare la pasta filata con la panna e avvolgerlo in un involucro di pasta filata. «Nasce in questo modo la prima burrata oggi riconosciuta dall’Unione Europea con la denominazione Burrata di Andria Indicazione Geografica Protetta ( IGP)» afferma il dottor Francesco Mennea, responsabile marketing del Consorzio. «Già negli anni ‘60 la burrata di Andria aveva estimatori in tutto il mondo, tra cui lo Scià di Persia che non perdeva occasione per farla pervenire con spedizioni aeree nei propri palazzi. Oggi grazie agli chef e ai pizzaioli in tutto il mondo, che l’hanno utilizzata per realizzare i loro piatti, la burrata di Andria è consumata dall’Estremo Oriente alle Americhe, negli Emirati Arabi così come in Nuova Zelanda e sempre più paesi come il Canada piuttosto che Singapore o la Tailandia apprezzano la nostra eccellenza casearia» prosegue Mennea, ripercorrendo la storia del settore.
Negli USA la sua vendita è stata così su larga scala, che a detta della giornalista di Underground Gourmet Tammie.
Teclemariam avrebbe addirittura “stancato”. Ma non è questo il focus della questione sulla distribuzione della burrata di Andria in America, per quanto questo parere non sia riscontrabile nel punto di vista dei clienti buongustai. «Gli Usa sono tra i paesi di destinazione del prodotto, però negli USA si riscontrano produzioni imitative che ovviamente sottraggono mercato ai nostri produttori, laddove l’impossibilità di tutelare in quel particolare paese i prodotti ad Indicazione Geografica, rende difficile contrastare la concorrenza locale e sleale che utilizza impropriamente il termine burrata per prodotti che nulla hanno a che vedere con la vera Burrata che l’Unione europea ha voluto riconoscere con l’IGP» spiega Francesco Mennea. Ma cosa attira tanto di questo celebre prodotto caseario? Il punto di vista di Mennea è chiaro: «La Burrata di Andria è la regina dei formaggi, la sua capacità di emozionare i palati dei consumatori in tutto il mondo è il segreto del suo successo, un sacchetto di pasta filata che nasconde al suo interno un cuore di sfilacci e panna capace di far brillare gli occhi dei consumatori all’assaggio. Il suo gusto equilibrato tra dolcezza e sapidità capace di accompagnarsi ad ogni altra pietanza ed arricchirla rendendola a sua volta unica, un formaggio che non ha eguali, capace di passare dal rendere speciale una pizza al trasformarsi in un gelato sopraffino, dall’esaltare un gambero crudo al trasformarsi nel ripieno di un raviolo stellato, con un unico limite….la fantasia degli chef». E poi c’è un dato non trascurabile ai giorni nostri: la burrata è molto instagrammbile!
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