di Tiziano Terracciano
Rieccoci al confine tra Sannio e Irpinia, stavolta su territorio Beneventano e precisamente ad Arpaise, un paesino di circa 750 abitanti posto ad un’altitudine di 400 metri e circondato dalla natura verdeggiante che, pur essendo agli inizi di luglio, al tramonto dona una piacevole frescura tanto che preferiamo accomodarci all’interno del locale anziché sotta al gazebo esterno. A primo colpo d’occhio non si riesce a capire dove sia l’Osteria in quanto, pur essendo all’inizio del corso principale del paese, l’insegna si mimetizza tra l’edera della ringhiera di un bel villino d’epoca al piano terra del quale è stato ricavato il locale.
Veniamo accolti dall’ospitale e affabile Pino, il proprietario, che si siede a tavola con noi per illustrarci il menu e per precisare che i prodotti utilizzati provengono tutti dal territorio circostante che, come detto, essendo ai confini, abbracciano peculiarità sia dell’Irpinia che del Sannio. Pino è anche un appassionato di vini e assaggia e sceglie personalmente i vini che propone come “vino della casa” ai propri clienti. Come di consueto scegliamo un bel Rosso proveniente da Guardia Sanframondi e per aperitivo assaggiamo una Falanghina locale con delle note fruttate molto accentuate rese ancor più piacevoli da una inusuale corposità (Pino ci dice che siamo intorno ad una gradazione del 15%).
Cominciamo quindi con l’antipasto composto da una Frittatina di dolcissime Cipolle locali, scioglievole Prosciutto Crudo di Venticano, Lardo sempre di Venticano stagionato in erbe varie tra cui spicca piacevolmente il Rosmarino, Ricottine sempre provenienti da Venticano (che, come ci fa notare Pino, prima venivano servite in canestrini naturali di vimini ma che ora per le leggi attuali devono essere poste nella plastica per “motivi igienici”, motivi che però spesso si scontrano con le belle tradizioni!) e per finire uno sfizioso tegamino tenuto caldo da una candela e contenente una Zuppetta di fagioli Cannellini esaltati dal buonissimo Olio extra vergine di oliva proveniente da Ceppaloni e dal profumatissimo Origano di Montevergine.
Come primo piatto assaggiamo dei Cavatelli fatti in casa con Pancetta paesana e Pistacchi, serviti con a fianco una ciotolina di Pecorino Romano. Ho assaggiato alcuni cavatelli con il pecorino sopra, ma a dire il vero ho preferito mangiarli senza il formaggio in quanto si distinguevano meglio i sapori della pancetta e dei pistacchi.
Per secondo prendiamo delle costolette di Agnello paesano alla Falanghina che sprigionano un profumo e dei sapori eccezionali bilanciati perfettamente con un pizzico di peperoncino e qualche pomodorino. E, giusto perché ci avevamo messo il pensiero, assaggiamo un prelibato Caciocavallo di Castelfranco in Miscano alla piastra con dell’inebriante Tartufo conservato sott’olio.
Concludiamo con un gustoso Spumone artigianale proveniente dalla vicina Ceppaloni e con un bel liquore artigianale alla Mela Annurca, di quelli con l’ottimale gradazione alcolica e che non sanno solo di zucchero!
Osteria “La Buca dei Ladroni”
Corso Paolo Emilio Capone, 1
82010 Arpaise (BN)
Tel 0824 46699
Dai un'occhiata anche a:
- La Taverna delle Follie a Limatola, la cucina tra tradizione contadina e sapori di mare
- Ristorante Quattro passi a Nerano la cucina di Fabrizio e la sala di Raffaele Mellino
- Signora Bettola apre anche al Vomero
- Perché scegliere Suscettibile a Pioppi è sempre una scelta giusta
- Roof Garden Angiò: esperienza di oasi urbana a Napoli tra drink e stuzzicherie
- Veritas Restaurant a Napoli, lo stellato a misura d’uomo con Marco Caputi
- CrudoRe’ a Napoli: mare e cantina a via Poerio
- Trani, Osteria Corteinfiore di Michele Matera