
Arriva al centro della sala con un grosso pentolone, preceduto dal profumo del mare. Gli fanno capannello gli ospiti che, incuriositi, si alzano dal proprio tavolo per sbirciare e, soprattutto, per accaparrarsi per primi il “fuori menù” che, stavolta, è una strepitosa pasta e fagioli con le cozze rigorosamente di Capo Miseno.
Ritroviamo così Michele Grande, “qualche anno dopo e qualche metro più su”. Non solo per metafora, ma per davvero. Lo abbracciamo nella nuova sede del ristorante La Bifora, a Bacoli, in via lord Hamilton 2 (dove si è trasferito dalla vecchia sede nei pressi della casina vanvitelliana). Una posizione incantevole, affacciata sul mare e capace di regalare un panorama mozzafiato che sembra abbracciare in un sol battito di ciglia, il Vesuvio, Pozzuoli, Capri e il promontorio di Bacoli. Uno specchio d’acqua spesso gradito anche alla danza dei delfini.
Michele si è spostato qui, con la sua cucina e quella di mamma Maria Cristina, ma anche con il suo sorriso, la sua calorosa accoglienza familiare. Un belvedere, per davvero. Per le vibrazioni che si colgono nel colori del cielo che incontra il mare e per il trionfo delle portate in tavola.
Una terrazza per le cene estive all’aria aperta e una sala panoramica con tavolini affacciati sul golfo.
Tutto uguale alla Bifora di sempre (l’alta qualità degli ingredienti, l’ospitalità, la simpatia) con un panorama in più.
Tra le portate c’è l’intramontabile spaghetto al riccio di mare e c’è la tagliatella di calamaro cotto a bassa temperatura aromatizzata al timo e rosmarino con crema di patate alla falanghina dei Campi Flegrei e zeste di limone; c’è la “pizzaiola di gambero” (con gambero, mozzarella e pomodoro e zeste di limone); c’è un cult degli anni ‘80: il risotto alla Pescatora e ci sono due must di Michele Grande: l’ostrica fritta con friarielli e la linguina con le cozze affumicate.
“Ci ha guadagnato soprattutto l’occhio”, spiega Michele Grande riferendosi alla incantevole visuale. Perché i piatti, come si vede anche nei reel che girano sui social (firmati dalla Bc Communication) sono sempre frutto di una altissima qualità delle materie prime e dell’esperienza di lungo corso di Michele che alla Bifora è anche chef. In cucina, si avverte l’aria di piatti completamente nuovi come lo spaghetto “xxl” con gamberi, fave e pancetta proposto per le grandi occasioni di primavera oltre che della affermazione di proposte iconiche.
Il mare e la terra. La passione e la tecnica. Un occhio fermo sulla tradizione e un altro capace di indagare tra le infinite possibilità offerte dalle più moderne cotture in grado di esaltare i prodotti tipici, di alleggerire certi condimenti, di esplorare nuovi abbinamenti. Nel ristorante La Bifora, con la sua doppia finestra ideale, abbiamo sempre visto tutto questo. La capacità di unire una strepitosa materia prima proveniente da colture autoctone al pescato fresco. La dedizione e l’amore per la cucina unita alla marcia in più fornita dallo studio e dalla ricerca incessante. L’incontro-scontro tra l’esperienza di mamma Maria Cristina tutta ancorata ai piatti più tipici del territorio e la spinta di un Michele desideroso di intercettare le tendenze più attuali. Ma la Bianchina che fa bella mostra di sé nel parcheggio del locale (gratuito e interno alla struttura) e la Lambretta esposta in sala rimandano ad una riflessione: in fondo cosa c’è di più moderno della tradizione? Sarà per questo che, anche in cucina, mamma Maria Cristina la stravince con i piatti iconici della Bifora, i grandi classici. E la pasta mischiata fagioli e cozze diventa trait d’union tra il vecchio e il nuovo locale.
La Bifora
Bacoli – via Lord Hamilton,2
Fb: La Bifora ristorante
Wa: +39.3206352689
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