di Marina Betto
Interessante convegno a Montalcino sul BIO per guardare ad un territorio come progetto per la salute del futuro. La salute si coltiva promuovendo sostenibilità ambientale, di vita ed economica. Per questo si sono mossi Ilaria Borletti Buitoni sottosegretario ai Beni Culturali che ha aperto il convegno e lodato le peculiarità paesaggistiche toscane ma anche storico culturali che oggi vogliono parlare con un linguaggio nuovo.
A Montalcino nel 2015 si sono contate 125 mila presenze attirate dal noto paesaggio e dall’offerta enogastronomica. Paesaggio, bellezza e bontà sembrano le parole chiave su cui bisogna riflettere per migliorare. Il paesaggio è patrimonio dell’identità di una comunità che oggi è aggredito da un’idea di globalizzazione.
Il paesaggio riflette la sensibilità umana che è bellezza e la bellezza è bontà. Tutelare questo paesaggio non è sempre facile, soprattutto in Italia dove vigono norme di tutela barocche , a preservarlo dovrebbe pensarci il Ministero dell’Agricoltura e Ambiente mentre sono le Sovrintendenze che hanno la gestione del paesaggio. Nonostante siamo il paese d’Europa con il più alto tasso di abusivismo e abbiamo problemi di sicurezza per il consumo di suolo dissennato, il turismo è diffuso. Il turismo culturale, quello diffuso, quello slow ha maggiore ricaduta di quello balneare.
L’Italia promuove il suo paesaggio vario con identità storiche variegate. Montalcino vuole diventare un distretto biologico per valorizzare tutti i prodotti del territorio da quelli agricoli ai servizi turistici. Una lega di residenti tra cui spiccano nomi noti come il conte Francesco Marone Cinzano (Tenuta Col D’Orcia) o i rappresentanti della tenuta Rosewood Castiglion del Bosco di propietà di Ferragamo (una cantina spettacolare e resort dove si sfruttano le proprietà curative del vino e delle piante officinali coltivate in loco) sono intervenuti al primo convegno che si è tenuto a Montalcino a teatro degli Astrusi per parlare di cibo e paesaggio, cibo e salute e cibo ed economia. I concetti espressi da diversi professori universitari( delle Università di Firenze,Ferrara e Ca Foscari) intervenuti, artigiani panificatori ed economisti hanno evidenziato come oggi sia viva più che mai l’esigenza di mettere a disposizione del consumatore prodotti biologici, sani, digeribili, che siano espressione reale di qualità. Nel prossimo futuro Montalcino vuole essere menzionata non solo per il vino, il celebre Brunello ma anche per il grano di altissima qualità,l’ olio extra vergine, miele, il tartufo,cioccolato, zafferano. La bellezza di certi luoghi si tradurrà in bellezza da consumare e di cui nutrirsi, perchè la bellezza è sempre stata bontà.
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