Ansia da fermo biologico? Nostalgia della pesca a strascico, inibita nel Tirreno sino al 29 ottobre?
«Niente paura, qualcosa di interessante troveremo», ci rassicura Francesco Mastrantuono, il nostro amico che ha voglia di rimettersi ai fornelli.
Proviamo. Oddio, il banco della pescheria non è il massimo.
Eppure gli occhi di Francesco si illuminano: due superbe lampughe si fanno notare per tonicità.
È la stagione giusta, l’autunno. La lampuga ha origini tropicali ma è diffusa anche nel Mediterraneo.
Si avvicina alla costa per deporre le uova ed arriva anche al largo di Capo Miseno, a due passi da Monte di Procida. Le due che ci portiamo a casa vengono da lì.
La sfida è raccolta: vada per questo particolare pesce azzurro, povero ma nobile.
Presentiamo tre versioni, gustose e facili da preparare.
Ingredienti per 4 persone:
una lampuga da 500 g.
120 g. di pane
latte 200 ml.
1 uovo
sale
pepe
prezzemolo
rosmarino
olio extravergine d’oliva 150 ml
2 cipolle rosse di grandezza media (prendete le ramate di Montoro, sennò a Lello chi lo sente…)
alloro
sale
aceto di mele 2 cucchiai
Pulite la lampuga, eliminandone la pelle, sfilettatela e tritatela con il coltello.
Mescolate in una scodella il trito di lampuga con 90 g. di polpa di di pane, precedentemente bagnato nel latte. Noi abbiamo usato quello fatto in casa dalla mamma di Franco, nel forno a legna, da lievito madre. Aggiungete l’uovo ed amalgamate aggiungendo sale, pepe, poco rosmarino e il resto del pane che avrete grattugiato, avendo cura di non rendere l’impasto troppo duro.
Lasciate riposare per 10 minuti, in modo da far asciugare leggermente, e formate 20 polpette piccole, impanandole leggermente nel pan grattato.
Affettate le cipolle e fatele soffriggere in un pentolino per 20 minuti a fuoco moderato, aggiungendo sale e una foglia di alloro. Alla fine unite i due cucchiai di aceto di mele.
Friggete le polpette in abbondante olio e asciugatele su carta assorbente.
Servitele belle calde ricoprendole con la cipolla.
Ricetta di Francesco Mastrantuono raccolta da Romualdo Scotto di Carlo