di Adele Elisabetta Granieri
Quando un’annata offre le condizioni ideali per la maturazione di ottimi grappoli, che promettono di rivelare il pieno potenziale di questo vigneto clos leggendario, nasce Clos du Mesnil, l’espressione più pura dello Chardonnay di Krug. Un solista virtuoso frutto di un unico vigneto di Mesnil-sur-Oger di soli 1,84 ettari, sovrastato dalla chiesa del paese e protetto da mura sin dal 1698.
Cos du Mesnil 2006 rappresenta la diciannovesima declinazione di Champagne ricavato da questo
singolare appezzamento di Chardonnay dal 1979, seguendo il tratto distintivo di Krug: l’individuazione del solista, colui che possiede quella precisione e quel carisma che lo distinguono dagli altri.
“Spesso alla maison Krug si dice che un vitigno è l’equivalente di una famiglia di strumenti, la parcella rappresenta il musicista, che dà una vibrazione diversa agli strumenti, e ogni anno poi interviene il clima, che offre uno spartito diverso. Lo chef de cave, ruolo ricoperto da quest’anno da Julie Cavil, è il responsabile delle audizioni.” – racconta Olivier Krug – “Clos du Mesnil 2006 è il musicista con cui si può correre il rischio di chiedergli di suonare da solo”.
L’annata 2006 si è distinta per i picchi estremi di temperature e 23 giorni in cui si sono superati i 30°C in Champagne. Il clima è stato capriccioso, con un’alternanza di periodi secchi e intense precipitazioni: nel mese di agosto, in sole 2 settimane la pioggia ha raggiunto livelli pari a quelli di 2 mesi. Fortunatamente, il sole è tornato a completare il periodo di maturazione, donando alle uve un equilibrio simile a quello delle annate 2002 e del 1989, eccellenti e generose: una fine estate che Olivier Krug definisce il “miracolo champenois”. La vendemmia 2006 ha fornito 14.973 bottiglie e 800 formati magnum (non ancora disponibili), tutti singolarmente numerati
“Ci piace invitare dei musicisti a degustare i nostri champagne” – racconta Olivier Krug – “ci piace che esprimano le proprie sensazioni non con termini tecnici, ma attraverso analogie musicali: lo Chardonnay si traspone nel suono di un violino, il Pinot Noir si muove su vibrazioni più profonde, come quelle di un contrabbasso. Per esprimere le sensazioni di Clos du Mesnil 2006 abbiamo invitato un musicista belga, Ozark Henry, che ha raccontato attraverso la sua musica il viaggio immaginario di questo champagne”.
Clos du Mesnil 2006 nel calice
L’annata capricciosa ha dato vita ad un’espressione generosa e goduriosa di Chardonnay, circostanza che è valsa a questo champagne l’appellativo di “Gourmandise Capricieuse”. Profuma di fiori secchi e fico d’India, poi cede il passo al pan brioche e a delicati richiami di nocciola tostata e miele di castagno e, ancora, a note più profonde e scure, di fava di cacao e radice di genziana. Il sorso denota pienezza, ma senza eccessi sontuosi, una progressione ritmata e di grande dinamismo, finezza e tensione, e un finale preciso, fresco e agrumato.
La storia di Clos du Mesnil
Nel 1971, Rémi e Henri Krug, quinta generazione della famiglia Krug, acquistano 6 ettari di vigne, suddivise in 15 appezzamenti situati nel paese di Mesnil-sur-Oger. Recatisi in visita ai loro nuovi vigneti, i due fratelli scoprono, annidato tra le case, l’appezzamento di Clos du Mesnil, cinto da mura. Incise su uno dei muri c’erano queste parole: “Nell’anno 1698, queste mura furono erette da Claude Jannin e Pierre Dehée Metoen e nello stesso anno Gaspard Jannin, figlio di Claude, ha piantato queste vigne”. Clos du Mesnil viene utilizzato inizialmente per garantire una fornitura regolare Chardonnay per arricchire l’assemblaggio di Krug Grande Cuvée, ma anno dopo anno, via via che i vini prodotti dall’uva di questo minuscolo appezzamento venivano degustati, il loro carattere dimostrava un carisma fuori dal comune e nel 1979, i fratelli Krug decisero di creare uno
Champagne esclusivamente dalle uve di questo Clos e di quell’unica annata. Nasce così Krug Clos du Mesnil 1979, il primo grande solista, anticonformista, in un’epoca in cui le convenzioni che regolavano la produzione dello Champagne si concentravano sull’assemblaggio di più vini provenienti da appezzamenti diversi.
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