CAUDIUM VINI
Uva: aglianico
Fascia di prezzo: da 5 a 10 euro
Fermentazione e maturazione: acciaio
VISTA 4/5 – NASO 24/30- PALATO 25/30 – NON OMOLOGAZIONE 29/35
Arrivando in azienda da Donato Bucciano, immersi in un angolo suggestivo della campagna che sovrasta il centro abitato di Montesarchio, la prima domanda che viene da fare è legata al nome del suo rosato ‘John & Mary’, che richiama alla mente una pellicola statunitense del 1969, che vide recitare insieme l’istrionico Dustin Hoffman e la bella Mia Farrow.
Nessun richiamo cinematografico, visto che all’avvio del percorso in bottiglia dell’azienda, vendemmia 2007, questa etichetta si chiamava ‘Giuvanne e Maria’, un chiaro omaggio ai suoi genitori. Ma se non c’entra il cinema nella storia di questa azienda lo stesso non si può dire dell’America. Il papà Giovanni, operaio in Canada, decide di ritornare in Italia agli inizi degli anni Settanta, per realizzare il sogno della sua vita: coltivare la vigna. Un sogno che non nasceva a caso, visto che le prime notizie che legano la famiglia Bucciano alla viticoltura affondano ad inizio Ottocento, all’epoca di Salvatore, nonno di Giovanni, attivo in quel di Torrecuso.
Al ritorno dall’America, Giovanni acquista terra in tenimento di Montesarchio: inizia a lavorarci nel 1973: due anni dopo arriva la prima vendemmia, con le uve conferite alla Cantina del Taburno di Foglianise. Cosa che durerà per diversi anni, per poi essere commercializzate ad altri grandi produttori della Campania. Tutto questo fino alla seconda metà degli anni Novanta, quando parte l’ammodernamento della campagna voluto soprattutto da uno dei tre figli di Giovanni, Donato.
Dal 1999 al 2007 i cinque ettari che circondano l’abitazione passano dal sistema di allevamento a tendone a quello a spalliera. Di questi cinque ettari ben quattro sono coltivati ad aglianico, il quinto a falanghina. Tutti condotti ad agricoltura biologica. Le bottiglie prodotte sono solo 10.000, ben poca cosa rispetto alla produzione di uva, parte della quale viene venduta, mentre altro vino viene commercializzato sfuso.
In questi giorni tra le vigne si sta provvedendo a completare la raccolta dell’aglianico: provato sia nella versione in bottiglia, annata 2007, dove si avverte tanto frutto ed un piacevole tostato dovuto al passaggio in legno grande (botte di 50 ettolitri per sei mesi), che in affinamento, la 2010, senza legno, tanta frutta fragrante (il contatto con le bucce l’anno scorso è durato ben sedici giorni) e con l’unica imperfezione di dover ancora lavorare per levigare il tannino ancora leggermente indomito, ma mai sgraziato. All’aglianico, Donato ha dato il nome di ‘Hercules’, personaggio mitologico che compare nello stemma del comune caudino.
Il vino di cui parliamo è però il rosato, versione 2009, provato per la prima volta in quel di Torrecuso, in occasione della bella degustazione guidata da Monica Piscitelli.
Su questo calice pienamente in linea con quanto già scritto da Giulia Cannada Bartoli: colore molto carico, cerasuolo anche non molto brillante. Ma le note poco convincenti alla vista subito vengano spiazzate dal naso molto fruttato. Come scritto già da Giulia,”l’olfatto è molto ricco, appena alleggerito da una sottile soffiata di menta fresca”. Ma la sorpresa più grande esplode al palato: tanta freschezza e bella sapidità che segnano in piacevolezza estrema il calice. Di questo vino Donato ne ha prodotto solo 1.300 bottiglie che da questa vendemmia, con la vinificazione nell’areale del Taburno diventerà Docg. E nell’attesa dei nuovi prodotti l’impegno è diretto alla realizzazione del nuovo spazio cantina-accoglienza.
La gamma aziendale si completa con la falanghina Gocce di Ebe.
Sede a Montesarchio via Gualignano,11 – Tel. 0824.835134 – www.caudiumvini.it – donatobucciano@msm.com – Enologo: Alberto Cecere – Ettari: 5 di proprietà – Bottiglie prodotte: 10.000 – Vitigni: aglianico e falanghina
Questa scheda è di Pasquale Carlo
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