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Isole e Olena, presenta le migliori annate di Cepparello, in una strepitosa verticale

Pubblicato in: Verticali e orizzontali
Isole e Olena, presenta le migliori annate di Cepparello

di Simona Paparatto

Isole e Olena, dopo l’acquisizione della holding EPI della famiglia Descours, subentrata al grande Paolo De Marchi ed oggi sotto la direzione di Emanuele Reolon, continua ad onorare la tradizione del Cepparello, un Supertuscan nato nel 1980, tra i primi Sangiovese in purezza ad essere imbottigliato nel Chianti Classico, insieme a Le Pergole Torte, nel 1977 e Flaccianello, nel 1981: vini pionieristici della valorizzazione del Sangiovese, come varietà unica, che hanno segnato una vera e propria rivoluzione enologica.
L’azienda insiste sui borghi di Isole, a sud e di Olena, a nord, ove si sviluppa in 56 ettari di vigneto, oltre a 650 ettari di bosco, che circondano completamente la tenuta, per cui si riesce ad avere il controllo completo di tutto l’ecosistema circostante, che comprende una diversificazione di suoli, esposizioni ed altitudini (da 350 a 500 m/slm), che influenzano significativamente il carattere delle annate: a Olena c’è più galestro, quindi calcare e roccia, la terra è rossa e minerale, mentre a Isole i terreni sono quelli argillosi dell’alberese: variabili, queste, che permettono la scelta di uve provenienti da vigneti che in una certa annata si esprimono meglio. L’età media delle viti atte a Cepparello è di 25 anni, con punte di 43: il vigneto più recente risale allo scorso anno, con un impianto di 2,5 ettari.
Ogni anno si esegue una selezione delle parcelle, in vigna. La raccolta delle uve, che devono essere fresche e mature, viene fatta a mano e durante la vinificazione è cruciale mantenerle integre: la diraspatura è delicata, non si effettuano follature, con rimontaggi, anch’essi delicati. Questo modo di lavorare permette di estrarre il giusto, nel giusto tempo.

La sorprendente verticale di Cepparello

“Per approfondire la conoscenza dei nostri vigneti e far emergere le potenzialità di ogni singolo terroir, dal 2024, stiamo lavorando sull’aumento del numero di parcelle, partendo dalle selezioni fatte da Paolo De Marchi, con vigneti da lui stesso indicati come i migliori”, commenta Reolon. L’azienda sta riscoprendo cloni individuati da De Marchi, trascurati negli anni ’80 e ’90, poiché non rispecchiavano le caratteristiche di maturazione precoce, richieste: la selezione di cloni storici di Sangiovese, che maturano tardi e che mantengono l’acidità, è fondamentale per affrontare le sfide del cambio climatico.
Per la produzione di Cepparello, le singole parcelle sono vinificate in tini troncoconici di rovere francese. La vinificazione avviene vigna per vigna: le vigne restano separate fino ai 12 mesi di affinamento. Dopo la fermentazione, il vino sosta in legno 18 mesi: fino all’annata 2021 venivano utilizzate solo barriques: quando Paolo De Marchi ha provato quest’annata per la prima volta, con una percentuale di legno grande intorno al 5%, con doghe più spesse e comunque, con un volume maggiore, ha constatato un affinamento molto più delicato ed elegante, in grado di preservare bene la freschezza e la complessità del vino, con un apporto verticale e meno ossidativo, donandogli un’evoluzione lenta, tanto da portarlo a mantenersi integro, nel tempo. Da qui, la decisione di aumentare il legno grande, nelle annate successive: per il 2024, il suo utilizzo è salito al 50%. “Uno dei progetti avviati dall’azienda negli ultimi anni è proprio lo studio approfondito dei legni: dalla foresta di provenienza, fino alla dimensione delle botti, ma ancor più importante, delle doghe, per capire quale sia il giusto abito da cucire intorno al Sangiovese”, ci spiega Reolon. “Attraverso densità maggiore e minor ossigenazione in corso d’affinamento, il vino evolve con finezza ed eleganza importanti, caratteristiche che vogliamo preservare”. L’affinamento minimo in bottiglia è di circa un anno, prima dell’uscita sul mercato.
Oltre ai progetti in vigna, con reimpianti e studio approfondito dei terreni, Isole e Olena svilupperà una nuova area di vinificazione, in grado di accogliere diversi serbatoi di piccole dimensioni, per avere maggior specificità, anche nella fase di vinificazione.

La verticale di Cepparello che si è tenuta presso il ristorante, Guida Michelin, Autem Milano, ha riguardato le annate più rappresentative di questo formidabile vino, proposte dalla 2000 in poi, scelta da considerarsi anche climatica, poiché Cepparello rappresenta l’annata ed è il risultato della meticolosa selezione delle migliori uve, da diversi vigneti. Le annate in degustazione, molte delle quali hanno avuto un clima temperato, offrono un’illuminante panoramica sull’evoluzione climatica e stilistica del vino, in continuità con la gestione precedente.
Toscana IGT Cepparello 2005 – Annata molto fresca, con piogge inaspettate nei giorni a ridosso della vendemmia, che hanno ritardato la raccolta, con un’estate non eccessivamente calda, ma un autunno favorevole alla maturazione. Il corredo olfattivo è ampio e variegato, con il frutto ancora presente ed integrato da eleganti note terziarie. Incalzanti sono i profumi di visciola matura, frutti di bosco in confettura, speziature di alloro e liquirizia, a cui fanno seguito eloquenze di tabacco, sottobosco, cuoio. Di grande complessità aromatica, vanta tannini morbidi ed una acidità ancora convincente. Non è potente come nelle annate più calde, ma ben strutturato. Armonico. Maturo. Oggi, dopo quasi due decenni, conserva un buono stato evolutivo, offrendo ancora piacevoli emozioni.

Toscana IGT Cepparello 2010 – Proviene da una primavera fredda e piovosa, con eccessivo caldo a luglio, poi ancora piogge e tempo fresco. Le vigne, poste ad elevate altitudini, hanno beneficiato del clima mite autunnale, che ha permesso alle uve di maturare lentamente, sviluppando ottime acidità e struttura. I profumi sono evoluti, con tabacco, cuoio, fini speziature e frutto maturo e un vibrante riverbero balsamico. Complesso e profondo, dal sapore pieno e strutturato. Equilibratissimo tra freschezza, sapidità ed il tannino che è ricco, gustoso, levigato e progressivo. Elegante, lungo e godibile. Eccellente.
Toscana IGT Cepparello 2014 – Annata molto discussa a causa delle condizioni climatiche difficili: fredda e piovosa, ha beneficiato di un’estate fresca, richiedendo grande selezione in vigna per ottenere vini equilibrati. Nonostante le sfide, Paolo De Marchi è riuscito a produrre un Cepparello raffinato e di grande eleganza, sottile e verticale, con una beva fresca e piacevole. Colore rosso rubino brillante, poco concentrato. Al naso richiama il frutto quasi surmaturo. Le erbe aromatiche sono quelle dell’alloro e del timo, seguite da pungenti speziature di pepe nero e chiodi di garofano. Sorprende all’assaggio: snello, dall’acidità vibrante, con tannini ben levigati e dal finale lungo e sapido. Oggi è in una fase interessante, con un profilo fresco ed una buona evoluzione terziaria. La 2014, nei vini ben fatti, ha regalato grande finezza e longevità sorprendente, a dimostrazione (a mio avviso), che un vino da annate complicate, può e riesce a raggiungere ottimi risultati, grazie ai giusti modi di lavorarlo, all’abilità di chi lo produce.
Toscana IGT Cepparello 2015 – Una primavera fresca e umida ed un’estate fresca, hanno ritardato la maturazione delle uve, ma un settembre caldo ha contribuito a dare uve sane e mature. La concentrazione, ben bilanciata dalla freschezza, fa emergere un vino elegante, con corredo di profumi molto fine, in cui si rileva la profondità del frutto: ciliegie nere, prugne in composta. Poi, scorza d’agrumi, tabacco. In bocca più sapido che fresco, corposo, di struttura robusta ed imponente, con una trama tannica morbida e avvolgente. Dal finale lungo e gustoso.
Toscana IGT Cepparello 2016 – Annata calda, con inverno mite e piogge primaverili che hanno formato importanti riserve idriche, servite da supporto al caldo secco delle giornate estive, alternate a notti fresche. Ciò ha regalato uve sane e mature. Al naso, impatto intenso e piacevolissimo: si sente subito il frutto scuro, durone nero e prugna, poi tabacco dolce e un accenno balsamico, che si ripete in bocca dove si rivela equilibrato per l’interessante sinergia raggiunta tra freschezza e complessità evolutiva: tannini fini, acidità vibrante, ottima struttura e un finale lungo e sapido, anche se, vi si percepisce un lieve accenno ossidativo. Espressivo, elegante e gentile.

Toscana IGT Cepparello 2019 – Rosso rubino luminoso, offre profumi intensi di ciliegie, more e lamponi, subito seguiti da sensazioni floreali e speziate: tabacco, su uno sfondo legnoso di sottobosco. Profondo corposo e ricco, ma equilibrato al palato grazie ad una trama tannica decisa e ben integrata. La 2019 è stata un’annata quasi perfetta in Toscana: clima stabile, maturazione ideale, hanno dato vini bilanciati e precisi. Cepparello 2019 è già straordinario ora, con grande finezza e potenziale di crescita notevole.
Toscana IGT Cepparello 2020 – Nonostante un inverno mite e secco, così come l’estate, con piogge a fine agosto, il bel caldo di settembre ha donato uve eccellenti. Colore rosso rubino intenso. All’olfatto prevale il frutto maturo; ciliegie, fragole in confettura, mirtillo e moka, con toni balsamici di liquirizia, china, eucalipto. Di grande spessore in bocca, dove arriva denso e morbido, con profilo aromatico complesso, è equilibrato tra freschezza e tannini potenti, ma ben integrati. Intenso e persistente, chiude lungo, con riverbero ancora fruttato.
Toscana IGT Cepparello 2021 – Tipica annata da sangiovese: fresca, con una maturazione lunga delle uve. La 2021 ha un grip esuberante, scattante, scalpitante. Profondità di bocca, nervoso, dall’ottima freschezza/sapidità, incarna oltremodo l’eleganza. L’affinamento in botte grande per il 5%, dà un grande respiro. Le note di viola essiccata sono subito delineate. Si rivela un Sangiovese dall’apporto minerale, delicato e raffinato. Rinfrescante, saporito e profondo, con ottimo potenziale di longevità, che potrebbe portare ad un’evoluzione simile all’annata 2010. Eccellente. Per me, il vino più appagante di tutta la batteria!

A pranzo, un assaggio di Cepparello 2022 in anteprima, da un’annata calda e secca, senza pioggia, che ha portato ad una vendemmia anticipata, con uve concentrate, la seconda ad essere affinata in botte grande: ovviamente ancora grezza, ma molto promettente, con il suo frutto pronunciato e la sua spiccata acidità, anche se è difficile dare un giudizio definitivo, adesso. Tuttavia, l’andamento climatico lascia presagire un profilo potente, con tannini marcati ed un’espressione di frutta intensa.

Chef Luca Natalini, con l”esperienza gastronomica propostaci, dimostra di possedere una padronanza avanzata della tecnica ed una spiccata abilità nel percepire e valorizzare le sfumature sensoriali degli alimenti, dalle amuse bouches servite con il freschissimo e cremoso Chardonnay 2023 di Isole e Olena, agli audaci piatti, rigorosamente stagionali, pensati giornalmente in base alla disponibilità delle materie prime. Ad accompagnare il percorso, riuscendo a sostenere ogni piatto ed a esaltarlo, senza coprirlo, Chianti Classico 2022 Isole e Olena, entusiasmante per la grande freschezza, l’agilità, l’infinita serbevolezza, seppur profondo e complesso: un Chianti Classico come dovrebbe sempre essere!
“Paolo per me è tutt’ora, il più grande enologo italiano, perché quando entra in vigna ha una sensibilità ed una connessione con questa, che è unica. Persona riflessiva, rispettosa, attenta a prendere ogni decisione, è stato il primo a costruire terrazzamenti nel Chianti Classico, contro il parere delle altre aziende, da queste, tacciato di incompetenza. Oggi comprendiamo come egli abbia fatto scuola, come questo territorio si preservi grazie proprio ai terrazzamenti”. Così Emanuele Reolon parla di Paolo De Marchi.

Soc. Agr. Isole e Olena Srl Loc. Isole,1 – 50028 Barberino Tavernelle info@isoleolena.it
Autem Milano Via Serviliano Lattuada, 220135 Milano info@autem-milano.com


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