Il turismo termale per dare una risposta strategica ai problemi creati dal terremoto e dalla frana del 2022. Già, quale tipo di termalismo? Per dare una risposta si è tenuto il primo convegno internazionale sul tema organizzato dal Comune al quale hanno partecipato operatori ed esperti del settore aperto dal sindaco Giosi Ferrandino e chiuso dal vicepresidente della Regone Fulvio Buonavitacola. Un momento per fare il punto della situazione al quale hanno preso parte anche le amministrazioni degli altri cinque comuni.
Ma partiamo dai fondamentali: l’Isola Verde rappresenta uno maggiori centri termali d’Europa, con oltre 67 gruppi fumarolici e 29 bacini idrotermali da cui scaturiscono 103 fonti sorgive. Ed è proprio Casamicciola il comune dove piantare il compasso per ogni ragionamento da mettere in campo perchè, questa condizione non è negoziabile perl’immediato futuro, un piano coerente non può che prevedere tutta l’Isola, a prescindere dal frazionamento comunale sempre meno sostenibile in un mondo globalizzato dove la competizione è fra territori capaci di attrarre investimenti.
Secondo gli organizzatori la rinascita di Casamicciola Terme passa dalla riscoperta del più importante dei suoi tesori, le acque termali a cui si deve la nascita del turismo (in questo comune ed in tutta Ischia) e che anche nel terzo millennio, con nuove tecnologie, strutture e filosofia di fruizione, potranno riconfermarla quale località turistica di rilevanza internazionale. Per questo si è partiti dall’architetto Massmiliano Fuksas che a giugno, durante il Premio Ischia, ha presentato il progetto Casamicciola 3.0, un parco termale a La Rita, pensato come sistema di terrazze naturali dove far defluire le acque. Idea forte, ma oggi il futuro si gioca sui contenuti, è necessario buttare alle ortiche l’idea tutta italiana secondo la quale leterme interessano solo gli anziani o lepersone che devono curarele patologia. Ecco dunque l’accostamento al tema del benessere e il coinvolgimento di diversi esperti anche diverse discipline, fra cui la professoressa Annamaria Colao che è titolare della Cattedra Unesco sulla Dieta Mediterranea.
Quindi turismo della salute, ma anche sul rapporto virtuoso tra terme e sport, sul turismo esperenziale e l’alimentazione salutare, sul design dell’accoglienza e della ospitalità.
L’Isola ha vissuto così cinque giorni in cui due eventi si sono succeduti come nessuno avrebbe potuto programmare meglio perchè dopo la due giorni del convegno si è tenuta la nuova edizione di Ischia Safari gestita da due alfieri della gastronomia isolana, gli chef stellati Nino Di Costanzo e Pasquale Palamaro.
La Dieta Mediterranea è l’unica davvero compatibile con il turismo termale nell’Isola Verde perchè è l’unico regime alimentare in cui nessun alimento è vietato ed è intesa come cibo che cura l’anima oltre che il corpo. Retorica? No, realtà riconosciuta come bene immateriale dell’Umanità riconosciuto dall’Unesco.
In pratica agli operatori del settore, a quelli impegnati nel turismo e nel settore della gastronomia non resta che applicare, questa in sintesi la conclusione del convegno, un sillogismo aristotelico di primo tipo con una modifica semplice semplice, mutando òa congiunzione in verbo. Termalismo è benessere, Ischia è Termalismo, Ischia è Benessere.
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