di Marco Contursi
“Mi indichi un agriturismo vero in Cilento, vicino alla costa?”
Quante volte ho sentito questa domanda e quante volte ho incontrato difficoltà a rispondere, mi venivano in mente i Moresani a Casal Velino e poco altro. Ma ora un nuovo nome ce l’ho ed in una della zone costiere più belle, quella che da Palinuro va a Camerota: agriturismo Isca delle Donne.
Il proprietario, Vincenzo Merola, ha il physique du rôle di chi ha fatto strage di cuori femminili, quindi mai nome fu più azzeccato. Chi viene qui, trova un bel casale in pietra, campi coltivati a frutta ed ortaggi, una ricca vigna di malvasia nera, le stalle con mucche, capre, maiali e cinghiali.
La vigna più bella però è sulla collina vicina, che si specchia nel mare del mito, e il vino che con questa uva viene prodotto, non poteva che essere buono, un Santa Sofia in purezza, che a me è piaciuto tanto.
L’antipasto è una summa delle produzioni aziendali: salumi, formaggi, sottoli, ed una sofficissima montanarina, che io bisserò, chiedendola senza salsa e userò come pane per accompagnare le deliziose melanzane, uguali uguali a quelle che faceva mia nonna.
I fusilli al ragù, sono stati i migliori mangiati quest’anno, pasta finalmente callosa e sugo tirato, davvero buoni. Piacevoli le cortecce con provola e melanzane, rustica e di stagione la zuppa di fagioli e castagne, un piatto che in autunno assaggio sempre volentieri.
Capitolo secondi? Ottimo il pollo alla menta, da una vecchia ricetta della famiglia di Enzo, mentre una marinatura un po’ troppo speziata toglieva un punteggio di eccellenza al cinghiale “avvinato”. Qui, sono talebano: se ordino cacciagione, ne voglio sentire il sapore deciso, non è un piatto per mammolette e le marinature eccessive, ne snaturano il gusto. Un po’ come quando togli il grasso al prosciutto.
“Volete un dolce?” fa Enzo, “li voglio tutti, ribatto io”, ed arrivano in ordine crescente di bontà: scauratielli, torta al caffè, torta di mele e una deliziosa torta al cioccolato con glassa di vino rosso. Buona, buona, buona. Gli infusi, prodotti in azienda, qui sono un must, ne portano in tavola una decina, quelli di critami (pianta che cresce vicino agli scogli e citata da Shakespeare nel Re Lear) e di artemisia (pianta dalle proprietà antiemetiche ed antiossidanti), introvabili altrove, meritano un assaggio, che è un viaggio nei sapori iodati, di questa costa.
Si sta bene ad Isca delle Donne, la malvasia nera e il santa sofia scendono che è un piacere, ed Enzo è padrone di casa premuroso ed affabile.
C’è anche un prezioso spaccio aziendale dove fare scorta di liquori e confetture. Io mi verso nel calice, le ultime due due dita di santa sofia e me le vado a bere sulla collina vicina, quella che guarda il mare in cui scomparve Palinuro, nocchiero di Enea:
“Il mare al tramonto
Ti aspetto, ci conto
Al rosso di sera
L’ illuso ci spera”.
Magari, per una volta, mi sbaglio….
Isca delle Donne
Via Isca delle Donne Palinuro
Tel 0974931826 opp 3248025551
Prezzo medio 25-30 euro. Ben spesi.
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