di Adele Elisabetta Granieri
C’è chi leggerà il Decamerone e chi scriverà “Le mie prigioni”, noi abbiamo pensato di suggerirvi una ricetta e un vino al giorno, affinché la cucina, il buon cibo e il buon bere ci siano di conforto nel trascorrere qualche serata a casa. Le ricette saranno semplici, da realizzare con ingredienti facilmente reperibili andando a fare la spesa come previsto. Quanto al vino, saranno suggerimenti di massima, da sostituire con quello che avete già in casa, che trovate facendo la spesa ordinaria o che potete acquistare online.
Tipiche del territorio della Valle d’Itria, in particolare tra Martina Franca, Cisternino e Locorotondo, le bombette pugliesi tradizionalmente vengono preparate e cucinate nei “fornelli” pugliesi, le tipiche macellerie con cucina, oppure alla brace e servite come street food. A casa potete cuocerle in forno e cimentarvi nella variante panata, ancora più golosa. Come vino in abbinamento ho scelto “Es” di Gianfranco Fino, un Primitivo con ampiezza, intensità e complessità da fuoriclasse.
Bombette Pugliesi Panate
12 fettine di capocollo di maiale
150 g di caciocavallo semi stagionato
12 fette di pancetta
prezzemolo
sale q.b.
pepe q.b.
1 spicchio d’aglio
Preparazione
Tagliate a dadini il caciocavallo, stendete le fette di capocollo e battetele con un batticarne per renderle più sottili.
Una volta salate e pepate le fettine, iniziate a farcirle con il ripieno, ponendo su ciascuna fetta di carne una fetta di pancetta, un dado di caciocavallo e una fogliolina di prezzemolo per insaporire. Volendo, si può aggiungere anche dell’aglio tritato.
Una volta farcita la fetta di carne viene arrotolata e fermata con uno stuzzicadenti, così da assumere l’aspetto di una “bombetta”. Preparate una panatura con il pangrattato, il prezzemolo tritato, un pizzico di sale e un filo d’olio e passatevi le bombette facendola aderire bene anche ai lati.
Disponete le bombette in una pirofila ben oliata e cuocete in forno preriscaldato a 200° per circa 30 minuti. Terminate la cottura azionando il grill per qualche minuto fino a quando non sono ben dorate e servite calde.
_____
Vino
_____
“Es”, Gianfranco Fino: un Primitivo che
nasce da viti ad alberello di 60 anni di età coltivate nelle campagne tra Sava e Manduria. Un vino in cui le note di arancia rossa e mora si arricchiscono di richiami di pepe rosa, erbe officinali e radice di liquirizia e, ancora, di accenni di cuoio e noce moscata. Il sorso potente, caldo e carnoso, è sorretto da una freschezza vibrante che ne favorisce la beva e da ritorni amaricanti di china, rabarbaro ed erbe officinali che emergono nel lunghissimo finale.
- Pasta e Patate con Fiano di Avellino
- Ribollita e Chianti Istine
- Pizza in teglia e Gragnano Ottouve
- Scammaro e Costa D’Amalfi rosato Tenuta San Francesco
- Polpo alla carbonara e “C” di Francesco Guccione
- Spaghetti con pomodoro grigliato e Colle Rotondella di Cantine Astroni
- Spaghettini con acqua di limone e provolone e Marenevedi Federico Graziani
- Pizza di scarole, Kai di Paraschos e zeppole di San Giuseppe
- Spaghetti alla Puveriello e Fiorfiore di Roccafiore
- Carciofi ripieni e Lambrusco Spumante MC Rose di Cantina della Volta
- Carciofi ripieni di brodo di pollo e Lambrusco Spumante MC Rosé di Cantina della Volta
- Pancotto broccoli e fagioli e Cerasuolo d’Abruzzo Baldovino di Tenuta I Fauri
- Brioscia col tuppo e Banana pancakes
- Pasta allo scarpariello e Artus di Mustilli
- Danubio salato e Pietrafumante di Casa Setaro
- Polpette alla napoletana e Ariapetrina di Masseria Felicia
- La gricia e Rosantico di Podere di Pomaio
- Pitoni messinesi e Vignammare di Barraco
- Uova in purgatorio e Idea di Varvaglione 1921
- Gnocco fritto e Lambrusco di Sorbara Rito di Zucchi
- I taralli e il Prosecco Colfondo di Bele Casel
- Il gattò di patate e il Trebbiano d’Abruzzo Castello di Semivicoli di Masciarelli
- Il frico di patate e Sacrisassi bianco le Due Terre
- Cavatelli ai fagioli borlotti e Maschitano rosato di Musto Carmelitano
- Focaccia di Recco e L’Amiral di Maccario Dringenberg
- Pizza rustica napoletana e Moscato d’Asti Vite Vecchia Ca’d’gal
- Tortano napoletano e Pashkà di Casebianche
- Cacio, pepe e carciofi croccanti e Trebbiano d’Abruzzo Vigneto di Popoli di Valle Reale
- Fiadoni abruzzesi e Pecorino di Tiberio
- La zuppa di cozze del Giovedì Santo e il Piedirosso dei Campi Flegrei di Agnanum
- La pastiera e il fior d’arancio passito Alpianae di Vignalta
- Nepitelle calabresi e Greco di bianco passito di Cantine Lucà
- I crocchè senza panatura e il Brut contadino di Ciro Picariello
- Baccalà in cassuola e Piedirosso Colle Rotondella di Cantine Astroni
- Seppie e piselli e Vigna Lapillo rosato di Sorrentino
- Farinata di ceci e vermentino Solosole di Poggio al Tesoro
- Alici in tortiera e Greco di Tufo Torrefavale di Cantine dell’Angelo
- Carciofi in cassuola e Lacryma Christi bianco Territorio de’Matroni di Cantine Matrone
- Sfogliatelle e Passito di Pantelleria Ben Ryè di Donnafugata
- Bombette pugliesi panate ed Es di Gianfranco Fino
- Calamari ripieni e Vermentino di Gallura Clos di Atlantis
- Mezzi paccheri fave, guanciale e pecorino e Cerasuolo d’Abruzzo Giusi di Tenuta Terraviva
- Torta di rose e “Regina di felicità” di Cascina Baricchi
- Pastiera montorese e Aglianico Magis di Antico Castello
- Braciole ripiene al sugo e Aglianico del Taburno Vigna Cataratte di Fontanavecchia
- Ravioli capresi e Costa d’Amalfi Rosato di Tenuta San Francesco
- Spaghettoni burro e lievito di Riccardo Camanini e Chardonnay di Isole E Olena
- Pasta ricotta e ‘nduja e Cirò Rosato di Cataldo Calabretta