di Adele Elisabetta Granieri
C’è chi leggerà il Decamerone e chi scriverà “Le mie prigioni”, noi abbiamo pensato di suggerirvi una ricetta e un vino al giorno, affinché la cucina, il buon cibo e il buon bere ci siano di conforto nel trascorrere qualche serata a casa. Le ricette saranno semplici, da realizzare con ingredienti facilmente reperibili andando a fare la spesa come previsto. Quanto al vino, saranno suggerimenti di massima, da sostituire con quello che avete già in casa, che trovate facendo la spesa ordinaria o che potete acquistare online.
Ingredienti (per 6): pane casalingo toscano raffermo 300gr, fagioli bianchi secchi 400 gr, due mazzo di cavolo nero, mezzo cavolo verza piccolo, tre mazzetti di bietola, 2 patate, 2 carote, 2 gambi di sedano, 2 cipolle, un cucchiaio di conserva di pomodoro, olio extravergine di oliva, sale, pepe, timo, (olio arrosto)
Procedimento
Lessate i fagioli in due litri di acqua fredda, passarli rimettendo la purea ottenuta nel brodo di cottura. In un’altra pentola fate insaporire in olio evo del pepolino, poi rosolate una cipolla rossa tritata con sedano e carota. Aggiungere acqua portare a ebollizione. A questo punto aggiungete un po’ carote e del sedano tagliati a cubetti, le bietole e i due tipi di cavolo lavati e tagliati a listarelle, le patate sbucciate e fatte a tocchi. Salate, pepate e fate cuocere col coperchio per alcuni minuti, quindi versate nella pentola tutto il brodo dei fagioli. Fate cuocere per circa un’ora. Quando tutte le verdure saranno ben cotte aggiungete ancora del pepolino (timo).
Ora se volete servite su pane tostato e avrete una minestra di pane, ma se volete fare Ribollita lasciate la pentola freddarsi piano piano coperta e fate riposare almeno per 24 ore in frigo e poi riscaldate e fate riprendere il bollore. Il riposo serve a far fermentare un po’ il cavolo nero e quello verza che perde pungenza e acquista dolcezza. Fa un po’ sorridere ribadire che si deve aspettare in tempi in grande popolarità delle fermentazioni come se i nostri nonni non lo avessero già fatto da sempre, senza scomodare il Kimchi.
Prendete un tegame di coccio che possa andare sul fuoco se lo avete aggiungete del fondo della teglia degli arrosti, sistemate le fette di pane raffermo alternandole con la broda. Sciolto il pane con una frusta servite con olio a crudo e se volete con cipolla rossa a fette.
Il vino
Chianti Classico Istine: un vino dai profumi di frutti di bosco e violetta, con delicati accenti balsamici e una soffusa speziatura, dal sorso fresco e slanciato.
- Pasta e Patate con Fiano di Avellino
- Ribollita e Chianti Istine
- Pizza in teglia e Gragnano Ottouve
- Scammaro e Costa D’Amalfi rosato Tenuta San Francesco
- Polpo alla carbonara e “C” di Francesco Guccione
- Spaghetti con pomodoro grigliato e Colle Rotondella di Cantine Astroni
- Spaghettini con acqua di limone e provolone e Marenevedi Federico Graziani
- Pizza di scarole, Kai di Paraschos e zeppole di San Giuseppe
- Spaghetti alla Puveriello e Fiorfiore di Roccafiore
- Carciofi ripieni e Lambrusco Spumante MC Rose di Cantina della Volta
- Carciofi ripieni di brodo di pollo e Lambrusco Spumante MC Rosé di Cantina della Volta
- Pancotto broccoli e fagioli e Cerasuolo d’Abruzzo Baldovino di Tenuta I Fauri
- Brioscia col tuppo e Banana pancakes
- Pasta allo scarpariello e Artus di Mustilli
- Danubio salato e Pietrafumante di Casa Setaro
- Polpette alla napoletana e Ariapetrina di Masseria Felicia
- La gricia e Rosantico di Podere di Pomaio
- Pitoni messinesi e Vignammare di Barraco
- Uova in purgatorio e Idea di Varvaglione 1921
- Gnocco fritto e Lambrusco di Sorbara Rito di Zucchi
- I taralli e il Prosecco Colfondo di Bele Casel
- Il gattò di patate e il Trebbiano d’Abruzzo Castello di Semivicoli di Masciarelli
- Il frico di patate e Sacrisassi bianco le Due Terre
- Cavatelli ai fagioli borlotti e Maschitano rosato di Musto Carmelitano
- Focaccia di Recco e L’Amiral di Maccario Dringenberg
- Pizza rustica napoletana e Moscato d’Asti Vite Vecchia Ca’d’gal
- Tortano napoletano e Pashkà di Casebianche
- Cacio, pepe e carciofi croccanti e Trebbiano d’Abruzzo Vigneto di Popoli di Valle Reale
- Fiadoni abruzzesi e Pecorino di Tiberio
- La zuppa di cozze del Giovedì Santo e il Piedirosso dei Campi Flegrei di Agnanum
- La pastiera e il fior d’arancio passito Alpianae di Vignalta
- Nepitelle calabresi e Greco di bianco passito di Cantine Lucà
- I crocchè senza panatura e il Brut contadino di Ciro Picariello
- Baccalà in cassuola e Piedirosso Colle Rotondella di Cantine Astroni
- Seppie e piselli e Vigna Lapillo rosato di Sorrentino
- Farinata di ceci e vermentino Solosole di Poggio al Tesoro
- Alici in tortiera e Greco di Tufo Torrefavale di Cantine dell’Angelo
- Carciofi in cassuola e Lacryma Christi bianco Territorio de’Matroni di Cantine Matrone
- Sfogliatelle e Passito di Pantelleria Ben Ryè di Donnafugata
- Bombette pugliesi panate ed Es di Gianfranco Fino
- Calamari ripieni e Vermentino di Gallura Clos di Atlantis
- Mezzi paccheri fave, guanciale e pecorino e Cerasuolo d’Abruzzo Giusi di Tenuta Terraviva
- Torta di rose e “Regina di felicità” di Cascina Baricchi
- Pastiera montorese e Aglianico Magis di Antico Castello
- Braciole ripiene al sugo e Aglianico del Taburno Vigna Cataratte di Fontanavecchia
- Ravioli capresi e Costa d’Amalfi Rosato di Tenuta San Francesco
- Spaghettoni burro e lievito di Riccardo Camanini e Chardonnay di Isole E Olena
- Pasta ricotta e ‘nduja e Cirò Rosato di Cataldo Calabretta