di Adele Elisabetta Granieri
La gricia è uno dei primi più golosi della cucina romana. La ricetta viene dalle mani di Claudio Gargioli, cuoco patron di Armando al Pantheon che, affiancato dal fratello Fabrizio, propone le ricette di famiglia tramandategli dal papà. Come vino in abbinamento ho scelto “Rosantico” di Podere di Pomaio, un rosato aretino di grande carattere e intensità.
La gricia di Claudio Gargioli
400 gr di spaghetti
150 gr di guanciale
60 gr di pecorino romano grattugiato
un cucchiaio di olio evo
1/2 bicchiere di vino bianco
sale e pepe q.b.
Procedimento:
Fate soffriggere il guanciale tagliato a listarelle o a dadini in una padella capiente unta con un filo d’olio.
Quando è croccante sfumatelo con un goccio di vino bianco e toglietelo dal fuoco. Mettete a cuocere la pasta. Scolatela al dente e versatela nella padella facendola amalgamare con una parte del pecorino romano.
State attentissimi perchè non appena apparirà cremosa, ci vuole un nonnulla perchè diventi troppo oleosa.
Cosa fare in questo caso? Niente paura, aggiungete un goccio d’acqua di cottura e tutto torna a posto.
Sporzionate nei piatti e spolverate sopra il percorino restante e un bel pizzico di pepe nero macinato.
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Vino
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Podere di Pomaio, “Rosantico”: nasce in terra aretina questo rosato color corallo da uve Sangiovese, che sa di lampone, melograno e scorza d’arancia, rinfrescato da piacevoli richiami di eucalipto e rosmarino. Un vino dal sorso pieno e intenso, definito da un bell’allungo sapido.
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