Iolanda Busillo, l’agronoma con la collana di perle e la virtù dei limoni

Pubblicato in: Piccole e Grandi Aziende Agricole

Azienda Agricola Iolanda Busillo
Strada Provinciale 30a, 27
Tel.3388656491

www.iolandabusillo.it

di Carmen Autuori

“Sono nata e vissuta qui e qui, al centro della Piana del Sele, voglio rimanere. Sono una donna fortunata perché il sogno americano l’ho realizzato a casa mia”.

Così esordisce Iolanda Busillo, fanciulla dai tratti delicati, capelli corvini e indomabili , il sorriso contagioso e la collana di perle da cui non si separa mai, appena iniziamo la nostra chiacchierata tra verdi filari ordinati di pesche nettarine e un rigoglioso limoneto contornato da lavanda, borragine e rosmarino in fiore.

Siamo in agro di Eboli, nel centro della Piana, a confine  con il fiume Sele. Iolanda è una giovanissima imprenditrice agricola, agronoma per vocazione come ama definirsi. E, a differenza di altri giovani che hanno intrapreso la sua stessa strada, che sono partiti per ritornare, lei non ha mai pensato neanche per un attimo di andare via dalla sua terra se non per un breve periodo di formazione prima in Francia, in Erasmus e poi a Dublino dove si è specializzata in controllo qualità.

Nel suo DNA due culture rurali molto forti, quella del nonno paterno, Antonio, storico imprenditore agricolo ebolitano e quella del nonno materno, Vincenzo che invece, come tanti, si sono trasferiti in queste zone dall’agro nocerino sarnese, portando con sé un grosso bagaglio di conoscenze soprattutto nel campo della frutticoltura. Ancora oggi i filari di pesche nettarine fanno da sfondo al suo trattore. E’ da quest’ultimo che Iolanda ha ereditato non solo la passione per i limoni, ma anche lo storytelling (anche mitologico) che ruota intorno a questo frutto. In sostanza è stata cresciuta a “pane e limoni”.

Nel 2017,  dopo la laurea in Agraria ed il master in Controllo Qualità a Dublino, decide di riprendere il limoneto di nonno Vincenzo, che nel frattempo era venuto a mancare, ma trasforma del tutto il metodo di coltivazione: da un’agricoltura convenzionale l’azienda diventa biologica, con grande attenzione alla biodiversità.

Nei primi anni Iolanda è affiancata dalla famiglia ma, sin da subito, capisce che la produzione dei suoi limoni, un incrocio tra sfusato amalfitano e zagara bianca detto “bastardello”, varietà ibrida ma totalmente autoctona, non incontra l’interesse della grande distribuzione che invece li richiede omologati sia nella forma che nella pezzatura. Ma lei non si arrende perché deve custodire gli alberi di nonno Vincenzo, al di là dei grandi numeri. Non saranno certamente le leggi del mercato a snaturare il limoneto, e così per Iolanda diventa una sfida.

La svolta avviene nel 2020 in pieno lockdown.

“In questo periodo passavo molto tempo in azienda a contatto con i miei alberi. Ne osservavo le trasformazioni anche giornaliere. Il ciclo dell’impollinazione, le api che facevano il loro lavoro, così come le coccinelle ed altri insetti ‘buoni’  che accorrevano grazie ai fiori delle erbe spontanee che qui sono numerose- racconta Iolanda- . Notavo che ad attirare le api erano soprattutto i fiori viola. Allora accanto alla borragine che cresce spontanea, ho piantato anche lavanda e rosmarino. E riflettevo su quanto io fossi stata fortunata ad avere ereditato oltre al limoneto anche tutto un mondo di conoscenze che mi era stato tramandato oltre che da nonno Vincenzo anche dalle sue tre figlie, mia mamma e le mie due zie e da nonna Maria, che pur non essendosi mai occupate in prima persona dell’azienda, ne sono state attente custodi. Tutte le donne della mia famiglia hanno sempre curato la trasformazione dei limoni, dalle marmellate, al limoncello alla realizzazione di  magnifiche crostate, biscotti sia dolci che salati di cui nonna era la maestra. Allora mi sono inventata Lemonline -Adotta un limone,  grazie al quale ho vinto l’ Oscar Green 2022, categoria Giovani che sfidano il Covid, finanziato dal MIPAAF.

Il brand consiste nell’adozione a distanza di uno o più alberi di limoni con un click. In sostanza la versione digitale del suo limoneto che permette a chi acquista di seguire tutte le fasi del ciclo di produzione del proprio albero di limoni oltre che a ricevere, a scadenze predefinite ma che seguono sempre il ciclo naturale, una box contenente i frutti preziosi. Ma Lemonline non è solo questo. Insieme alla box si riceve un vasetto di foglie essiccate che, essendo totalmente naturali, possono essere usate come una vera e propria spezia. Il tutto è corredato da consigli sull’utilizzo del limone al di là dell’uso strettamente alimentare e da ricette che in parte appartengono ai ricettari di famiglia, soprattutto quelle di nonna Maria, e anche dalle collaborazioni con food bloggers e pasticcieri, raccolte in un elegante quaderno, una sorta di agenda, che potrà essere arricchito con altre ricette personali sempre a tema limone.

Tanti sono diventati i followers della nostra Iolanda che lei chiama “lemon lovers”.  In sostanza con Lemonline si ha la possibilità di condividere con lei tutto quel prezioso bagaglio culturale che ruota intorno ai  limoni e che a lei è pervenuto in maniera quasi spontanea.

Ma lo “spirito” del limoneto continua ad essere la voce guida di Iolanda. Così il famoso limoncello di nonna Maria è lo spunto per un nuovo progetto che si concretizza ad aprile 2022. Dall’incontro tra il mito e i suoi limoni rinascono a nuova vita le Esperidi, le ninfe custodi degli alberi dei pomi d’oro figlie di Zeus ed Hera .

“Tutti mi chiedevano il limoncello di nonna, famoso per il suo grande equilibrio tra zucchero alcol e bucce di limoni – spiega Iolanda con gli occhi persi nei ricordi-. Allora ho pensato di utilizzare le nostre bucce biologiche per Esperìa. La scelta del nome non è casuale. Esperia, insieme ad Egle ed Aretusa, sono le custodi dei limoneti, un po’come la mia mamma e le mie zie che hanno custodito e mi hanno consegnato questi alberi corredati dal prezioso bagaglio fatto di ricordi, di amore e di rispetto per la natura.

Insieme al limoncello è sul mercato Egle, la limonata che, oltre ad essere un gustoso dissetante, è perfetta servita a fine pasto come digestivo per chi non ama le bevande alcoliche.

Per Aretusa, la terza Esperide, dobbiamo attendere un altro po’. Vi anticipo solo che è una bevanda fonte di benessere e di equilibrio per chi ama uno stile di vita sano”.

Magnifiche anche le marmellate, sia quella classica che Le gocce di limone,una sorta di gelatina perfetta per accompagnare i formaggi o per chi ama un gusto più zuccherino, realizzate dalla cooperativa sociale Stalker tesa a promuovere una progettazione rivolta alle persone con disturbi psichici perché, come ci tiene a precisare Iolanda, la natura è anche inclusione.

Nei suoi progetti futuri c’è la realizzazione di uno spazio all’interno dell’azienda dove non solo si potranno degustare i prodotti ma soprattutto sarà possibile “ascoltare gli alberi” e lo spirito del limoneto di nonno Vincenzo. Solo allora l’agronoma con la collana di perle sarà veramente appagata.

 


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