di Enrico Malgi
Dopo il forzato fermo dell’anno scorso, causa Covid, ecco che quest’anno è stata ripresa la manifestazione di InVino Civitas Salone del Vino tenutasi presso l’avveniristica stazione marittima di Salerno il 20 e 21 novembre con la partecipazione corale di importanti aziende vitivinicole nazionali. Organizzazione affidata all’associazione Createam in collaborazione con Cna Salerno, la Camera di Commercio e l’Ais Salerno. Banchi d’assaggio ed interessanti masterclass hanno caratterizzato i due giorni intensamente frequentati.
Personalmente ho preso parte a due notevoli degustazioni. Una di queste ha riguardato l’Aglianico della Provincia di Salerno, con la presentazione di cinque ottime etichette, tre del Cilento e due dei Colli di Salerno, tutte del 2016.
Agriddi Aglianico Cilento Dop. Azienda Albamarina.
Nel bicchiere si può scrutare un colore rosso rubino carico. Oggettivamente stimolante l’ordinato bouquet che dal suo cantuccio rilascia appassionati profumi di tanta buona frutta fresca, che vanno a stuzzicare proditoriamente le narici, accompagnati poi da effluvi floreali, vegetali, speziati e terziati di ottima costumanza. In bocca arriva un sorso vibrante, sapido, austero, carnoso, indomito, balsamico e sanguigno. Silhouette ben registrata su toni superbamente compiacenti. Vispi e rampanti gli ancora giovani tannini. Finale irradiante.
Vigna Girapoggio Aglianico Paestum Igp. Viticoltori Verrone.
Splendente il colore assolutamente e gioiosamente rubineggiante. Spettro aromatico costellato da un intenso approccio olfattivo, che dispiega da par suo collaudate reminiscenze fruttate di bacche piccole e medie della pianta e del sottobosco, insieme a pluralistiche olfattivazioni floreali di viola ed intrinseche captazioni speziate di noce moscata, pepe nero e chiodi di garofano. Sospirosi gli afflati salini. Bocca ampia, che accoglie un sorso goloso, affilato, rotondo, sensuale, morbido, schietto e dinamico. Tannini in prima linea a difesa del territorio. Chiusura oltremodo apprezzabile.
Gillo Dorfles Aglianico Paestum Igp. San Salvatore 1988.
Cromatismo segnato da un colore rosso rubino scintillante. Corredo aromatico depositario di un variegato ed ampio crogiolo olfattivo, che dal proprio palcoscenico esibisce connotazioni fruttate di ciliegia, prugna e sottobosco in egual misura, seguite a guisa da spunti floreali di rosso vestiti, sospirosi aliti speziati e rocamboleschi afflati terziari. Impatto del sorso sulla lingua penetrante, accattivante, tagliente, austero, strutturato e complesso. Ottimamente intessuta la trama tannica. Retroaroma raffinato e persisrente.
Borgomastro Aglianico Colli di Salerno Igt. Azienda Lunarossa di Mario Mazzitelli.
Bicchiere tinto da un fulgido colore rosso granato. Eterei ed invadenti profumi investono come locomotiva un naso virtuoso e disponibile. Voluttuose e piacevoli le rimembranze di amarena, mirtilli, ribes, more e violetta. Aristocratici poi gli echi di spezie orientali, che fanno comunella insieme con sensitive percezioni di liquirizia, tabacco, goudron e cioccolato fondente. La ricettiva bocca accoglie come figlio prediletto un sorso avvolgente, voluminoso, imponente, sensuale e corposo. Tannini imperiali. Frutto giovane e talentuoso. Finale epicureo e totalmente appagante.
Aglianico Colli di Salerno Igt Mila Vuolo.
Rosso rubino luminoso e carismatico. Un seducente bouquet apre le proprie spire per sedurre un naso troppo intrigante ed indagatore, elargendo a profusione goliardici profumi, portatori in prima istanza di tanta buona frutta fresca. In appresso risaltano poi corpose e pluralistiche aromaticità vegetali, speziate e terziarie di ottima risonanza. In bocca esordisce un sorso espansivo, maestoso, carnoso, profondo, centrato e solido. Percezioni tattili gliceriche, equilibrate, armoniche e ben ritmate. Tannini goduriosi. Chiusura davvero superba.
Perfetto il servizio ai tavoli da parte dei sommelier dell’Ais di Salerno capitanati dal bravo Nevio Toti. Bravo, preciso e molto preparato come al solito il relatore Vittorio Guerrazzi.
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