di Lorenzo Colombo
Fondata nel 1921 dal bisnonno di Claudio Mariotto, l’azienda con sede a Vho dispone attualmente di 54 ettari di vigneti situati tra i 250 ed i 300 metri d’altitudine per una produzione annuale di circa 150.000 bottiglie.
Il Timorasso
Vitigno assai diffuso un tempo, tanto da essere il più coltivato nel territorio tortonese sino all’arrivo della fillossera, ha visto nel corso degli anni ridursi sempre più la sua superficie vitata a vantaggio di altri vitigni tanto che negli anni Novanta se ne contavano solamente una ventina d’ettari (dati ISTAT).
Se poi andiamo a vedere i dati forniti durante la prima edizione di Derthona Due.Zero, tenutasi nell’aprile 2022, la situazione appariva ben più sconfortante, ovvero poco più di mezzo ettaro nel 1987, e 3,5 ettari nel 2000.
Da inizio 2000 il vitigno è stato poi riscoperto e la sua superficie è via via cresciuta nel corso degli anni: 25 ettari nel 2009, 95 ettari nel 2017, 111 ettari nel 2018, 175 ettari nel 2019, 276 ettari nel 2021, gli ultimi dati parlano di 395 ettari e la corsa al suo impianto non è certamente terminata.
Tra gli autori di questa riscoperta, oltre a Walter Massa, considerato il padre del vitigno, c’è certamente d’annoverare Claudio Mariotto, tra i primi a puntare su questo vitigno.
Il Timorasso viene utilizzato, oltre che nella Doc Colli Tortonesi, anche in una decina di vini ad IGT lombardi.
Il vino
Prodotto con uve selezionate da una trentina d’ettari di vigneti con diverse esposizioni, situati su suolo calcareo-argilloso, allevati a Guyot con resa di 70 q.li/ha.
Dopo la fermentazione in vino s’affina sui lieviti in contenitori d’acciaio con ripetuti batonnages.
Color oro antico, intenso e luminoso.
Discretamente intenso al naso, di buona eleganza, vi cogliamo sentori di pesca, albicocca, note terziarie di frutta secca, accenni tostati e di pasta di mandorle.
Intenso al palato, sapido, accenni agrumati di cedro, ritroviamo le leggere note tostate ed i sentori di frutta secca, lunga la sua persistenza.
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