di Lorenzo Colombo
Un millesimo: una frase
“Cio’ che migliore e’,
cio’ che migliore sara’,
…scelgo.”
E’ questa la “frase” riportata in etichetta per il vino del millesimo 2006.
Ogni anno infatti Marco Capitoni riporta una diversa frase sull’etichetta del suo vino più conosciuto e famoso, l’Orcia Doc Frasi, prodotto con 90% di uve Sangiovese, più Canaiolo ed una piccola parte di Colorino, vino che fermenta in acciaio e s’affina per due anni in botti da 33 ettolitri.
Ed è questo il vino che abbiamo scelto per l’InvecchiatIGP di questa settimana, bottiglia scovata tra i numerosi vini con più di qualche anno sulle spalle sparsi per la cantina.
Dalla capsula si scorge qualche segno di colatura, infatti fatica a staccarsi dal collo della bottiglia, la superficie del tappo ci pone qualche dubbio sulla tenuta del vino, dubbio confermato quando estraiamo il sughero, imbevuto di vino per buona parte della sua lunghezza.
Al naso però non presenta nulla d’anomalo e quindi riprendiamo fiducia.
Segue poi la decantazione del vino, prevedendo una buona dose di deposito, ipotesi però non confermata dai fatti, sul fondo della bottiglia non c’è quasi traccia di sedimento.
E’ quindi arrivato il momento dell’assaggio:
Il colore è granato profondo e compatto, l’unghia tende all’aranciato, una corretta definizione potrebbe essere “color prugna cotta”.
Mediamente intenso al naso, ampio, complesso e delicato, si coglie il sottobosco, con note d’humus e di foglie bagnate, il tabacco dolce, il frutto scuro (ciliegia e prugna matura) venato da speziature dolci, le note balsamiche e gli accenni di cuoio.
Alla bocca la struttura non appare massiccia, anzi, pare il tempo l’abbia un poco smagrito, il vino è fresco, intenso e succoso al palato dove ritroviamo le note balsamiche ed i sentori di spezie dolci, il tannino, perfettamente integrato nell’insieme è ancora presente ma quasi con discrezione e lo rende asciutto, si percepiscono accenni di liquirizia e di radici, leggere note mentolate e di caffè e la sua persistenza è più che buona.
Un vino che non ha subito alcun cedimento dato dal tempo, né al naso né alla bocca, forse come sopra accennato, negli anni ha perso solamente un poco in volume.
L’azienda di Marco Capitoni si trova nel comune di Pienza, in Val d’Orcia, una tra le più belle zone della Toscana, se non d’Italia, bella e sfortunata però -se parliamo della Val d’Orcia vitivinicola- si trova infatti compressa tra due tra le più importanti denominazioni italiane: il Brunello di Montalcino ed il Vino Nobile di Montepulciano e, sebbene molti dei vini che vi si producono hanno ben poco da inviare agli ingombranti vicini, faticano un poco ad emergere e ad essere considerati per il loro reale valore.
La famiglia di Marco è sempre stata dedita all’agricoltura, nei 50 ettari del loro Podere Sedime si coltivava grano, seminativi, oltre ad avere oliveti e vigneti.
Fu Marco, a metà degli anni Novanta a sviluppare la parte vitivinicola e ad imbottigliare il primo vino nel 2001, ora gli ettari vitati sono sei, per una produzione di 20.000 bottiglie/anno delle quali circa 4.000 di Frasi.
I vigneti si trovano ad oltre 450 metri d’altitudine su quello che un tempo era un fondale marino, le caratteristiche del suolo e le notevoli escursioni termiche dovute all’altitudine fanno si che se ne ricavi un’uva dal notevole potenziale, che, ben gestita in cantina, è in gradi di dare vini complessi ed eleganti.
A proposito di uva il vitigno principale è il Sangiovese, seguito dal Merlot, utilizzato, quest’ultimo in blend con il Sangiovese nell’Orcia Doc Riserva Capitoni.
Terzo ed ultimo vino prodotto è il Troccolone, Sangiovese in purezza affinato in anfora.
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