Cervim
Telefono: 0165 902695
di Antonella Amodio
Si è concluso da pochi giorni il Mondial des Vin Extrême, l’unico concorso internazionale dedicato alla viticoltura eroica, edito dal Cervim, l’organismo internazionale creato nel 1987 sotto gli auspici dell’ O.I.V., l’Office International de la Vigne et du Vin, oggi Organisation Internationale de la Vigne et du Vin, con sede in Valle d’Aosta. Il concorso autorizzato dal Ministero delle Politiche Agricole, fa parte di VINOFED, la Federazione dei Grandi Concorsi enologici, che raggruppa 15 tra i più importanti concorsi internazionali.
Lo scopo del Cervim è tutelare, valorizzare, sostenere e promuovere le “viticolture eroiche”, di montagna e/o in condizioni orografiche difficili (forti pendenze e terrazzamenti), minacciata dall’abbandono a causa delle caratteristiche del territorio e dei costi elevati di produzione, così come i vini ammessi al Mondial des Vins Extrêmes, sono prodotti da uve di vigneti che presentano almeno una delle seguenti difficoltà strutturali permanenti: altitudine superiore ai 500 m s.l.m. (ad esclusione dei sistemi viticoli in altopiano); pendenze del terreno superiori al 30%; sistemi viticoli su terrazze o gradoni; viticolture delle piccole isole
Le selezioni di quest’anno hanno visto 863 vini provenienti da 26 paesi di tutto il mondo, con il 90% prodotti da vitigni autoctoni.
Dal valdostano Prié blanc al giapponese Koshu; dal georgiano Rkatsiteli al Dabouki della Palestina, lo spagnolo Negramoll, la Merweh antico vitigno del Libano, il Pais vitigno cileno introdotto dai conquistatori spagnoli, il Gellewza alla base dei vini di Malta. Un elenco articolato e variegato – con i vitigni autoctoni italiani presenti, dal Magliocco al Pecorino, dall’Aglianico al Baratuciat al Biancolella al Caprettone – alla base dei vini in concorso, assaggiati rigorosamente alla cieca da 9 commissioni internazionali.
“La viticoltura estrema è un vero e proprio scrigno della biodiversità – sottolinea il presidente Cervim, Stefano Celi -. Il 90 per cento dei vini della viticoltura eroica è prodotto con vitigni autoctoni, caratterizzati da terroir unici che segnano indelebilmente i profumi e i sapori. Anche se i vini eroici a livello mondiale valgono solo il 5% della viticoltura, il valore dei vitigni autoctoni non è calcolabile se parliamo di biodiversità e di vini che caratterizzano quel singolo territorio di produzione. Il mercato dei vini estremi cresce in parallelo con il Mondial des Vins Extrêmes, un mercato in Italia e all’estero sempre più interessato a queste produzioni. C’è voglia di nuovi vini ed il consumatore sta rispondendo in modo importante” conclude Celi.
Tra le novità di questa edizione, la presenza di bottiglie eroiche provenienti dal Giappone e la conferma di produzioni di vini prodotti a Capo Verde, in Ucraina, in Brasile e Macedonia del Nord, con la Spagna con il primato di primo paese estero con ben 190 etichette. A seguire la Germania e la Francia. Sono 18 invece le regioni eroiche italiane, con la Campania con oltre 28 referenze, dove spiccano il Vesuvio, la Costiera Amalfitana e Sorrentina, il Sannio e l’Irpinia. All’interno del Concorso, è riservato un segmento di degustazione anche ai distillati eroici di origine vinica.
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