CALIFORNIA PRIMO PRODUTTORE, ORMAI PIÙ «ERBA» CHE VINO
ROMA- La marijuana è diventata il principale prodotto agricolo degli Stati Uniti, un business da 35,8 miliardi di dollari, circa 23 miliardi di euro: a rivelarlo è l’agenzia cattolica Fides, in base ad una elaborazione di dati provenienti da vari organismi federali americani. E con l’aumento della produzione – aggiunge l’agenzia – aumenta anche il consumo e la preoccupazione della Chiesa statunitense per i danni sociali e individuali provocati dall’uso di droghe.
Nel Paese si contano – riferisce l’agenzia – 56,4 milioni di piante di marijuana coltivate all’aperto, con una rendita di 31,7 miliardi, e altri 11,7 milioni di piante coltivate all’interno di serre e spazi chiusi, il cui «fatturato» ammonta a 4,1 miliardi.
La marijuana – secondo i dati diffusi dalla Fides – è il primo raccolto in termini monetari in 12 Stati, tra i primi 3 in 30 Stati, e uno dei primi 5 in 39 Stati. La coltura di marijuana è più estesa di quella del cotone in Alabama, di quella combinata di uva, ortaggi e fieno in California, di arachidi in Georgia, e di tabacco in South Carolina e North Carolina.
Secondo stime del governo degli Stati Uniti – citate dall’agenzia – la produzione interna di marijuana è aumentata di dieci volte negli ultimi 25 anni: da mille tonnellate nel 1981 a 10mila tonnellate nel 2006. In cinque Stati (California, Tennessee, Kentucky, Hawaii e Washington) la coltivazione di marijuana ha avuto un valore di oltre 1 miliardo di dollari.
La California è il principale produttore ed esportatore all’interno della federazione statunitense, tanto che ormai sostituito il suo primato nella produzione di vino con quello della cannabis. I consumatori californiani di marijuana sono il 13,25% del totale degli Stati Uniti, mentre la California produce il 38,68% della marijuana statunitense. La produzione illecita di droga – osserva ancora la Fides – si basa in gran parte su un mercato del lavoro clandestino, soprattutto manodopera latinoamericana, e su un aggressivo sistema di sicurezza delle coltivazioni, fatto di guardie armate, trappole esplosive e cani da guardia, «che rendono difficile e pericolosa l’attività delle forze di polizia».
Fonte Ansa
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