“In questa emergenza non possiamo mollare”: la lettera di un maître di Torre del Greco

Pubblicato in: Coronavirus
Agostino Coppola

di Floriana Barone

“Oggi stiamo attraversando un periodo duro per la ristorazione e il ruolo dell’operatore di sala è fondamentale”: queste le parole di Agostino Coppola, maître di Torre del Greco, che, in una lettera, ha elencato una serie di proposte concrete, pensate insieme a un gruppo di colleghi di cui fa parte. Si tratta di soluzioni pratiche che potrebbero agevolare e valorizzare il lavoro degli operatori di sala durante l’emergenza Coronavirus, stimolando, al contempo, il settore dell’enoturismo campano. Ecco la sua lettera.

“Sono un maître faccio questo lavoro da un bel po’ di tempo: cinque anni fa ho creato un gruppo di colleghi e oggi siamo circa 300 operatori di sala, 200 solo in Campania. Ci confrontiamo spesso per ottimizzare il lavoro nel nostro settore in Costiera Amalfitana, Sorrentina e a Capri, con diversi contributi che provengono anche dall’estero. Oggi stiamo attraversando un periodo duro per la ristorazione e il ruolo dell’operatore di sala è fondamentale. Dopo un confronto lunghissimo, stiamo lavorando per curare con attenzione l’accoglienza, motore indispensabile per le aziende e la sicurezza del commensale, cercando di portare avanti alcune proposte costruttive per i mesi che verranno, considerata l’emergenza Covid-19.

Stiamo pensando di organizzare attività connesse all’enoturismo, come i tour per scoprire tutti i segreti dell’apicultura, riservati a piccoli gruppi da 5/6 persone, che in passato ho riservato ai turisti stranieri. Questi tour hanno l’obiettivo in primis di raccontare la storia e la produzione delle eccellenze campane, come il pomodorino del Piennolo del Vesuvio Dop, coinvolgendo anche i piccoli artigiani del territorio di riferimento e, secondariamente, di aiutare chi sta rischiando di trovarsi senza lavoro, affidando queste iniziative proprio agli operatori di sala.

Vogliamo curare l’accoglienza attraverso l’elaborazione di menu più snelli che facciano riferimento diretto al territorio circostante.

Chiediamo di utilizzare in sala mascherine trasparenti (le stesse che usano le persone sorde e ipoudenti), in modo da non perdere il sorriso, essenziale per chi lavora nel mondo dell’accoglienza.

Intendiamo diffondere l’utilizzo del Coravin®, un sistema di mescita speciale che permette di bere qualsiasi vino a calice, in qualsiasi momento ed in qualsiasi quantità, senza preoccuparsi di dover finire la bottiglia, utile in particolare per conservare bottiglie di vino pregiate, importante anche per ammortizzare il costo che un commensale potrebbe spendere. È un sistema già particolarmente diffuso nel Nord Italia, ma non nel Sud: io lo utilizzo già da diversi mesi.

Chi lavora in sala è anche ‘un piccolo psicologo’: in pochi secondi deve avere l’abilità di colpire positivamente il cliente, facendolo sentire a proprio agio. In questa emergenza non possiamo mollare. Dobbiamo tutelare il benessere del nostro Belpaese: gli operatori di sala sono fondamentali per un turismo eccellente”.

 


Exit mobile version