Riportiamo l’articolo di The foodie traveller sulla mozzarella di bufala campana.
Sulle pianure costiere della Campania, gli allevatori di bufale producono da secoli mozzarelle dal colore bianco candido e dal gusto dolce e salato. Parecchi ora accolgono i visitatori che possono assistere al processo di produzione e portare via questi gioielli appena fatti preparati con il latte.
Quante mozzarelle avete mangiato nella vostrra vita? E’ probabile che poche siano quelle vere, protette dall’Unione Europea. Queste sono solo quelle che provengono dalla regione italiana della Campania, dove recentemente 30 grandi chef si sono riuniti per celebrare la migliore mozzarella del Paese – e quindi del mondo. E’ fatta con latte di bufala che si dice dia vita a un prodotto di maggior sapore rispetto al latte di mucca.
Il sapore deciso è dolce e salato. Il latte fuoriesce a ogni morso, è più denso quando si mastica rispetto alla mozzarella comune e ha una superfice liscia e di color bianco porcellana brillante (piuttosto che giallino). E meglio consumarla nel giorno di acquisto poiché non rimane fresca per troppo tempo. Ci sono tre elementi fondamentali per la giusta mozzarella di bufala: un clima caldo che consente un bel prato su cui pascolare, bufale allevate all’aperto e capacità casearie tramandate da generazioni.
“E’ nel nostro DNA: trasformiamo il latte come nessuno fa”, dice Domenico Raimondo, il Presidente del Consorzio di Tutela della Mozzarella di Bufala Campana Dop che ha presieduto l’evento di due giorni a Paestum.
La mozzarella viene prodotta in Campania almeno dal 12° secolo: i monaci del monastero di San Lorenzo a Capua la servivano ai pellegrini. Oggi, molti caseifici delle zone costiere della pianura sono aperte ai visitatori che possono assistere al processo di produzione e acquistare la mozzarella anche nei formati di trecce, cileigine e nodini. Quanto più è grande – una mozzarella può pesare fino a 3 chili – tanto più è saporita.
“Non ci sediamo mai a tavola per pranzare senza la mozzarella. E’ il nostro pane quotidiano”, dice Raimondo. “Il modo migliore per mangiarla è da sola, senza sale, pepe o olio, solo con pomodori freschi”.
Traduzione di Novella Talamo
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