Il Rossocupo di Manimurci e il Tramonti rosso di Apicella sono stati gli unici due bicchieri capaci di spezzare il trionfo del Sannio al concorso sui «Vini rossi da uve autctone del Sud» indetto dall’Ersac al quale hanno partecipato 184 etichette di tutte le regioni meridionali, isole comprese. Si legge Sannio ma si pronuncia Taburno visto che tra i primi cinque classificati a livello campano ci sono il Clanius di Caputo (che ha vinto il premio come azienda per il miglior punteggio relativo alla media dei vini presentati), il Delius della Cantina del Taburno e l’Auriculus di Torre dei Chiusi. Consumatori e operatori del settore farebbero bene a seguire con più attenzione questi concorsi: sono gli unici riconosciuti dal Ministero nei quali le bottiglie vengono giudicate al buio, ossia i commissari, in questo caso sei giurie coordinate dal direttore dell’Ersac Raffaele Beato, non sanno cosa bevono, valutano il prodotto direttamente nel bicchiere secondo il metodo gestito da Assoenologi presieduta da Giuseppe Martelli. In questo modo gli appassionati sono sicuri che non ci sono trucchi, né pressioni pubblicitarie o di altro tipo. Il consolidamento del settore vitivinicolo, messo in crisi da troppi vini dopati che si smosciano subito dopo la passerella mediatica, passa attraverso certezze valutative e trasparenze di metodo. La riprova è nella vittoria di una delle zone rossiste per eccellenza della Campania, tanto che al primo posto assoluto si è classificato un vino di cui abbiamo parlato spesso, l’Aglianico Impeto 2002 Beneventano igt, della piccola azienda Torre del Pagus di cui difficilmente troverete traccia altrove: bisogna girare e conoscere i vigneti del Sud per fare queste scoperte. Impeto 2001, lo abbiamo scritto più volte dopo numerosi assaggi, è in assoluto uno dei rossi più buoni mai prodotti nel Mezzogiorno, ma la sua consacrazione è arrivata dal 2002, poiché difficilmente le realtà giovani e piccole riescono a confermarsi sugli stessi standard come accade invece per le grandi aziende. Il giovanissimo Luigi Rapuano, figlio di contadini, dopo essersi diplomato in enologia, ha sfornato ottimi bianchi e grandissimi rossi, tra cui questo Impeto che ha avuto il massimo punteggio tra i 184 concorrenti, trionfando anche con un’annata, la 2002, sicuramente difficile. E dovete sapere che questo vino esce dalla cantina a circa 10 euro. E allora? Ben vengano questi concorsi per rimettere un po’ le cose a posto nei rapporti tra Nord e Sud così come vengono descritti in genere, a cominciare dal fatto che il 75% dei rossi presentati ha superato l’eccellenza. Il commercio si può fare tra la nebbia e lo smog, ma la viticoltura, quella vera, ha bisogno del sole.