Non capita tutti i giorni di fare una verticale di Malvasie in Puglia, e sinceramente, neanche Francesco Mazzone aveva idea della riuscita qualitativa del suo vino.
L’azienda Mazzone è a Ruvo di Puglia in provincia di Bari, e il territorio è quello di Castel del Monte che da il nome a una Doc eccellente.
Ve ne parlo, perché è una vera chicca poco conosciuta. L’attività inizia negli anni settanta con il padre Domenico, che eredita dei vigneti, frutteti e oliveti. A seguire la passione del padre è Francesco con i suo fratelli, che l’laureatosi in enologia dà la spinta propulsiva all’azienda. Ed ecco che nasce la cantina sotterranea, la bottaia e una linea di vini in bottiglia.
I vitigni coltivati, sono Nero di Troia, Bombino Bianco e Malvasia; e qui si sofferma la mia curiosità. Non ce ne sono molte Malvasie ben lavorate in Puglia e quella di Mazzone, devo dire, è sulla buona strada.
Vi anticipo, che stranamente, la più consona a miei gusti è stata la prima versione, la 2004; vuoi la gran voglia di far bene, vuoi l’inesperienza, vuoi la minore contaminazione degli studi di Francesco da parte degli ambienti enologici, ma a me è piaciuta moltissimo.
Difatti, abbiamo degustato varie annate e si sono delineate, vari stili di lavorazioni e prove fatte; ma i risultati di degustazione portavano sempre alla 2004.
E, infatti, inizierò a parlarvi dell’Immensus Malvasia bianca Puglia Igt 2004; nasce da un tendone di oltre trentacinque anni, coltivato in un terreno molto calcareo e minerale, con una lavorazione semplicissima senza macerazione, diraspata e poi fermentazione.
Già dal colore di intuisce l’integrità del prodotto e la stabilità degli elementi organolettici. Giallo paglierino tenue con riflessi ancora sul verde, stranissimo per un vino di oltre dieci anni. I profumi faticano ad aprirsi, ma dopo poco si mostrano puliti e abbastanza netti con note di zenzero, buccia di limone disidratata e la tipica mandorla; le note mielose chiudono un olfatto intrigante; la sapidità e la discreta acidità al gusto, sono da supporto a note floreali e con un finale sottile e fluido.
L’Immensus Malvasia 2005 è figlia della vendemmia calda; colore giallo oro brillante; note salmastre, di creta e ferrose puliti e sinceri; gliceroso ma piacevole al gusto.
La Malvasia 2006, è un’annata complessa; già dai profumi puliti e complessi, con note di idrocarburi e limone amalfitano. Il mio stupore cresce soprattutto quando, al primo sorso, mi trovo difronte a un corpo perfetto e austero; note mielose, salmastre, sapide e mandorlate, creano un equilibrio perfetto, seguito tanta mineralità e un frutto perfetto come pesca e sentori mandorlati tipici; finale pepato e vellutato.
La Malvasia 2007 cede nel colore e nei profumi poco convincenti; meglio al gusto dove sfoggia un’inaspettata radice di liquirizia e tanta acidità.
La 2009 e la 2010 si sono arrese al tempo.
La 2011 ricalca profumi e gusto degli altri, rimarcando le note tipiche di mandorla, salmastro, miele e tanta piacevolezza nel berlo.
La 2012 è giocata maggiormente sulla mineralità, sia nei profumi che al corpo, come la pietra focaia, note pietrose e tanta mandorla con fiori e frutto perfetto. La 2013 ha uno stile più tecnico, meno espressive delle altre, ma resta comunque pulita e piacevole; tanto floreale e morbidezza nel finale gustativo. La 2014 è da dimenticare a causa dell’annata.
Nella Malvasia 2015 si inizia a cambiare tecnica di lavorazione, a tutto vantaggio della piacevolezza di beva; sosta sui lieviti e batonnage, gli assicurano note di pera e tanto floreale, con un pizzico di vivacità olfattiva data da sbuffi di zenzero; sorprendente è la nota di fiori di sambuco e tanta mineralità al palato, non mali il finale rinfrescante.
E la sera non potevo farmi mancare una cena a base delle bottiglie aperte, con varie Tartar di pesce vario e un risotto ai frutti di mare; è incommensurabile il piacere gustativo della malvasia con le sensazioni sapide e morbide dei due piatti. Palcoscenico del matrimonio perfetto è stata la Locanda di Beatrice a Corato.
Per correttezza d’informazione, quasi tutte le prime annate non sono in vendita.
Azienda Agricola Mazzone
Ruvo di Puglia
Strada provinciale 22 Ruvo-Palombaio 460/a
70037 Ruvo di Puglia
tel: 340.0683993- 3476402309 – 348.2591858
www.aziendamazzone.it – info@aziendamazzone.it
Dai un'occhiata anche a:
- 4 Spine Tramonti Riserva Costa d’Amalfi Doc 2011 – Tenuta San Francesco
- Una giornata di emozioni e sorprese a Masseria Felicia
- Anteprima Derthona Due.Zero: i migliori Timorasso dell’annata 2022
- VillaBucci 2018 Riserva in Magnum, Villa Bucci
- Benevento: Il Sannio Consorzio Tutela Vini promuove la sostenibilità del settore vitivinicolo locale con il progetto Sannio_Sustainability
- Panettone d’artista 2025 da record: Alla stazione marittima di Salerno 5000 ingressi, 80 operatori del settore, 2500 panettoni venduti
- Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore doc 2013 Stefano Antonucci
- BraDeVi, la braceria irpina da non perdere