Solo 22 vini italiani su 12mila assaggiati ottengono il massimo riconoscimento assegnato dalla guida. Sul podio l’annata 2002 del Vesuvio Lacryma Christi Bianco Vigna del Vulcano di Villa Dora: “Vini di grandissima longevità grazie alle nostre specificità vulcaniche”
Prestigioso riconoscimento per i vini del Vesuvio. Per la prima volta un’etichetta vesuviana premiata con il Tastevin, il massimo riconoscimento tra dodicimila vini degustati e recensiti dalla Guida VITAE 2024 dell’Ais – Associazione Italiana Sommelier.
Sono solo 22 i vini italiani ad aver ottenuto il Tastevin e tra questi c’è il Vesuvio Lacryma Christi Bianco Vigna del Vulcano Ventennale 2002 di Villa Dora. Un’onorificenza che premia il lavoro svolto dalla cantina vesuviana ma che ha un grande valore per un’intera area profondamente vocata alla vitivinicoltura di qualità.
E’ davvero una notizia bellissima per il nostro territorio – dichiara Ciro Giordano, presidente del Consorzio di Tutela Vini del Vesuvio – che ormai da tempo sta portando avanti un lavoro di valorizzazione che supera i confini nazionali. Un riconoscimento ancora più significativo perché attribuito alla vendemmia 2002 di questo grande vino, a conferma della longevità delle nostre produzioni e della grande capacità di invecchiamento, senza dubbio legata alla particolarità dei nostri suoli, a quella unicità che rende i nostri vini inimitabili, proprio perché è il territorio vesuviano a donare loro quelle caratteristiche che li rendono così apprezzati e riconosciuti. I più sinceri complimenti da parte di tutto il consiglio di amministrazione del Consorzio Tutela Vini Vesuvio vanno alla cantina Villa Dora – così conclude Ciro Giordano – per un riconoscimento che ci spinge a proseguire lungo il lavoro di promozione che abbiamo intrapreso ormai da tempo e che tanti risultati ci ha già fatto conseguire in termini di posizionamento di un brand, quello del Vesuvio, che può fare sempre di più grazie all’impegno di una classe imprenditoriale capace e dinamica.
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