di Albert Sapere
Non so se la crisi sia finita e i ristoranti torneranno pieni, ma sicuramente dalle parti di Quarto non si lamentano.
Il ristorante era pieno come un uovo, vero che è sabato sera, ma quando la crisi morde le tasche non c’è sabato sera che tenga.
Bene la sala, anche considerando il pienone, un servizio veloce e garbato. Nota di merito per la carta dei vini, interessante mix tra noti e meno noti e con qualche chicca d’annata, ricarichi più che corretti.
Un piatto complesso, sapidità spiccata, freschezza, lungo nelle sensazioni. Chiudendo gli occhi sembra di passeggiare in riva al mare in una giornata autunnale. Pronti via è già arrivato il piatto del viaggio.
Zuppa autunnale, sapori decisi, confortevole, una “nota” marina gli sconcigli. Gioco di consistenze diverse.
Il rosmarino è il formato di pasta condita con un pomodoro dall’acidità tagliente, la spuma di Provolone del Monaco morbida e delicata a contrasto. Pasta e pummarola a Sud, d’obbligo.
Quello che del calamaro si butta al Sud è il protagonista assieme alle linguine di un piatto di pasta davvero ben fatto, ben amalgamato goloso e provocatorio allo stesso tempo, si percepisce chiaramente il soffritto aglio olio e peperoncino che rende il piatto brioso. Provocazione brillante e molto golosa. Piatto del viaggio pari merito con la minestra di mare.
Altra linguina con crema di broccoli e scaglie di fiocchi di palamita affumicata, noto anche come katsuobushi (si ottiene grattugiando in piccoli fiocchi filetti di tonnetto essiccato, fermentato e affumicato, in questo caso palamita). Complesso, giocato su contrasti molto marcati. Marianna dimostra davvero un’ottima mano sulle paste lunghe.
Se a Sud siamo, non possiamo non avere il cous cous, che è mescolato con il polpo affogato e diventa un tortino, la crema di melanzane alla base e il caciocavallo podolico a terminare il piatto. Un terra/mare che demarca la linea di confine dell’orizzonte, i piedi sulla terra e uno sguardo rivolto al mare.
Una proposta nuova. Piatto ben presentato ma a mio avviso manca un po’ di quello sprint che potrebbero dare delle erbe con una nota amaricante più marcata.
Il tartufo non è lamellato ma grattato grossolanamente, un grande classico con un tocco di leggerezza.
Un po’ tortino e un po’ lasagna, il pesce azzurro è il protagonista del piatto, grazie anche alle note decise dello shiso, la lingua di vitello il comprimario che accompagna e smorza l’esuberanza marina.
I dolci classici con qualche zucchero in eccesso sia nella delizia al limone che nella setteveli. Invece la crostatina meringata con cioccolato al 70% e clementine risulta sicuramente più nelle mie corde.
Un conto sui 40/45 euro vino escluso.
Una cucina provocatoria, divertente con tanta attenzione al territorio e grande passione per il mare, un mix riuscito. Bravi Marianna e Pino.
Sud Ristorante
Via SS. Pietro e Paolo, 8
Quarto
Tel. 081.0202708 – Mob. 327.0104725
www.sudristorante.it
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