di Marco Bellentani
Immaginate una ripidissima vigna, a strapiombo sulle colline, con dinnanzi il mare e una vista meravigliosa, che abbraccia la Liguria sino a Livorno e le isole dirimpetto. Ripidi terrazzamenti e un piccolo scrigno in mezzo alla pace. Deve essere stata questa visione a suggerire ad Andrea Fialdini, giovanotto massese, il nome il Sogno. Vigna che fu del padre, per sostentamento famigliare – come quasi tutte da queste parti– e che Andrea, lasciato un lavoro sicuro per seguire la sua passione, converte al biologico, se non – diremmo noi – al naturale. L’inciso non inganni, stiamo per conoscere vini di certosina fattura, puliti, lucenti. Un altro piccolo capolavoro in quella Via dell’Uva (zona nota a Massa) che sta diventando simbolo del rinascimento di questa zona: dall’affermato Marco Verona, agli emergenti Il Viticcio e ad altri piccoli produttori che stanno lanciandosi su quest’onda. Il Sogno si pone centrale, davanti alla sua imponente vigna a teatro. In poche parole se questa zona fosse in Francia saremmo qui a raccontarla da decenni, tra bellezza paesaggistica, possibilità turistica e qualità dei vini. Tuttavia, siamo in Italia: non disperiamo, ci stiamo arrivando.
1,5 ettari circa di fierezza enologica, in cui non manca una piccola ricezione, condotta dalla compagna di Andrea, Stefania, che si risolve in un bbq vista mare riecheggiante poesia, relax, sogno.
I vini di Fialdini sono sorprendenti: seppur Andrea sia da poco nel “giro”, ha fatto sua la lezione di famiglia, si dedica 100% alla sua vigna e ci dona bottiglie in cui naturale fa rima con qualità e pulizia. Nella sezione rifermentati spiccano già due pezzi da novanta. Lo Chapeau, cinque giorni di macerazione sulle bucce, è una freschissima versione di Vermentino all’85% che mescola una discreta acidità a una sana e vivace bolla.
Stupendo lo Sweet, soffice pressatura 90% Merlot, 10% Vermentino, temperatura controllata e rifermentato in bottiglia: potenza acidità e freschezza, tutto quello che si vuole da un vino del genere – adatto tutto l’anno – emerge da una delle etichette più convincenti in materia recensite in questi anni. Il principe bianco, è il Rinaldo (uvaggio simile allo Chapeau) – che come tutti i vini non subisce correzioni ne tanto meno conosce lieviti che non siano indigeni. Un altro piccolo “colpo grosso” che esprime le potenzialità del vermentino massese, dove finezza ed eleganza si sposano con corpo, adattabilità all’invecchiamento, beva, salubrità. Che volere di più? Forse un Achille, il rosso corposo della casa a cui noi preferiamo il Tito, il rosso appena nato: ancor più da beva, Tito suggella la cucina di pesce e di montagna della zona, confermando versatilità, innovazione (freschezza e semplicità) con un grande apprezzamento in degustazione, tra frutto, vinosità e persistenza. Anche da raffreddare. Scostarsi dal centro toscana è mossa buona e giusta e proprio nell’antitesi tra Achille e Tito, Fialdini, pur rispettando la tradizione della regione (col primo), mostra che ci sta vedendo lungo (il secondo).
Una storia appena nata quella de Il Sogno, un piccolo paradiso di enoturismo (per altro sconosciuto per adesso) e un parco vini davvero appassionanti con, tra l’altro, ancora margine di miglioramento e sperimentazione. Tappa nuova, ma obbligata quella nella piccola vigna de Il Sogno, in mezzo al nulla di via dell’Uva, coccolati dai vini Andrea e Stefania. E davanti a voi (ma anche un po’ nel bicchiere), il mare nostrum.
Prezzi : vini quasi tutti sui 12 euro
Il Sogno
sede dell’azienda: via Bassa Tambura 27
54100 Massa (MS)
Info per degustazione e acquisto: 339 132 9343
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