In alcune contrade nelle immediate vicinanze di Avellino questo piatto si chiama cioffritto, in altre zuffritto, in alta Irpinia, invece, viene definito soffritto quello che nella bassa Irpinia è la tortiera di carne di maiale con patate e pepaccelle ed in provincia di Benevento la “sfrionzola”. Come al solito basta spostarsi di pochi chilometri che gli usi e costumi , nel nostro caso enogastronomici , cambiano e non di poco. Nei comuni circostanti il capoluogo, così come nella maggior parte della Campania ,il soffritto è una zuppa piccante a base di interiora di maiale. In pratica, si utilizza tutto quello che compone la cosiddetta coratella , con la sola eccezione del fegato, che si prepara a parte nella rete o zeppa, con qualche foglia di alloro, arrostito sulla brace e a mezza cottura.
1 coratella di maiale pesante ( min. Da 180/200 kg)
1 stomaco
2 rognoni (reni)
2 cipolle
6 pupacchie (pepaccelle)
kg 2 passata di pomodoro
gr. 200 concentrato di pomodoro (“salzino” )
10/15 foglie di alloro
2 peperoncini piccanti
acqua, sale e sugna q.b.
Tagliare a pezzettini piccoli la coratella, lo stomaco e i reni, e soffriggerli in una pentola capiente dove in precedenza si era unto il fondo con la sugna, insieme alla cipolla, all’alloro e al peperoncino.
In abbinamento ” Aglucus” 2004 Colle di San Domenico, 100% aglianico di Taurasi da vigne centenarie.
Lello Tornatore – Tenuta Montelaura
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