Dom Perignon Lady Gaga
Che la comunicazione nel mondo del vino sia cambiata profondamente è chiaro a tutti. Il nuovo linguaggio è molto pop. Se fino a qualche anno fa gli argomenti del vino erano trattati dai soli network specializzati e le discussioni erano infinite e spesso torturanti su acido acetico e volatile, oggi, c’è una chiara tendenza verso un modo di comunicare nuovo.
La nuova frontiera passa inevitabilmente per quello che fino a pochi anni fa era considerato il brutto anatroccolo di questo mondo: Il vino rosè. Questo segmento di vino è sempre stato sottovalutato dalla critica ufficiale italiana, orientata sui rossi, poi sui bianchi e, infine, sulle bollicine.
Ad esempio quello che è successo per il Prosecco Rosè è indicativo. Come ha riportato il bravo Bruno Fadda sul sito di Repubblica: “Arriva (tra le polemiche) Il Prosecco Rosè“, mentre i network internazionali ne parlavano con entusiasmo. Tra tutti il New York Times, come abbiamo riportato dalle pagine di questo blog. Florence Fabricant, influente giornalista del NYT, parla di “Successo annunciato”.
La liason tra Stefani Joanne Angelina Germanotta, nota al grande pubblico come Lady Gaga e Dom Pérignon sancisce di fatto queste due tendenze nel mondo del vino: Fashion e Rosè. Lady Gaga tra le artiste più influenti del mondo, bravissima cantante, ma soprattutto personaggio che ha lanciato tante tendenze a livello globale. Potremmo dire, semplificando molto, che oggi Lady Gaga è quello che è stata Louise Veronica Ciccone, in arte Madonna, tra gli anni ’80 e ’90 del secolo scorso. Il lancio del Rosé Vintage 2006 con un video diretto da Nick Knight, sarà un ulteriore spartiacque nel mondo della comunicazione.
Si in passato c’erano state delle operazioni di marketing che avevano fatto presagire a questo cambio. Infatti sempre Dom Pérignon aveva avviato una collaborazione con Leonard Albert “Lenny” Kravitz, ma quest’ultima collaborazione traccia una strada e un’inversione nella comunicazione del vino.
Prima ancora era arrivato Rosa, il vino rosè di Donna Fugata in collaborazione con Dolce e Gabbana. Una tendenza supportata anche dagli studi economici, come quella fatta da Nielsen, colosso americano della comunicazione. Il 70% dei consumatori sceglie il vino in base al packaging e al design della bottiglia.
Il mondo del vino storicamente è stato sempre avanti nella comunicazione. Negli ultimi 20 anni in Italia ha trainato anche il settore del food. Ci sentiamo di fare una facile previsione. Come sempre accade durante i processi di cambiamento, chi non si aggiornerà, resterà fuori dai giochi che contano. Parlo dei produttori, ma parlo anche dei comunicatori del vino e delle guide specializzate.
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