Dove mangiare a Capri: un posto imperdibile il Riccio di Anacapri
Potrebbe bastare il piacere del panorama che si gode da ognuno dei suoi tavoli per giustificare un viaggio fino al ristorante Il Riccio di Anacapri. A picco sul mare, su uno dei versanti rocciosi dell’isola di Capri, la più famosa e affascinate del Mediterraneo. Due gli accessi, dalla strada oppure direttamente dal mare con grande comodità. Da ognuno dei tavoli si gode la vista sul mare e il fresco naturale della brezza. Il luogo giusto per vivere un momento di pantagruelica spensieratezza mentre intorno la grande organizzazione di sala si muove come un sol uomo per far scorrere tutto il servizio liscio. Qui la clientela è di vario genere e dalle molteplici esigenze. Chi si concede un pranzo importante, chi assale l’imperiale proposta di crudi e ostriche per restare in sintonia con il paesaggio, chi fa un pasto veloce per ritornare in barca a prendere il sole.
La certezza è che tutti saranno coccolati e assecondati nelle varie richieste con un servizio veloce, flessibile e altamente professionale guidato da Luca De Coro, sorriso sulle labbra e il cambio frequente della lingua passando tra i tavoli che ospitano tanti stranieri, nonostante l’anno difficile. Difatti questo è l’accesso al mare di uno degli alberghi più belli e lussuosi d’Italia: Il Capri Palace Jumeirah.
Il Riccio lo si ama per questo, e per una cucina semplice e sostanziosa ben presentata e in cui non mancano interessanti guizzi gastronomici. L’insieme gli era valsa per tanti anni la stella Michelin che invece lo scorso anno è stata persa. Da qui la curiosità di questo pranzo per capire cosa fosse cambiato. In sostanza sembra nulla ma certamente oggi c’è una brigata motivata che ha incassato il colpo e reagisce tirando fuori la mentalità giusta proiettata ancora di più verso il cliente.
In cucina Salvatore Elefante è il resident chef, un professionista solido e d’esperienza, schivo e concentrato sul suo lavoro. La direzione è quella di Andrea Migliaccio executive del Capri Palace. In tavola piatti colorati grazie alle ceramiche artistiche con richiami marini e all’ampio uso di ortaggi di stagione. Si tratta di una cucina fresca e saporita in cui il pesce è sempre protagonista in pieno stile mediterraneo. Tanti i piatti tra cui scegliere non mancando l’antipasto con tati assaggi da dividere, nel nostro anche una triglia fritta croccante e deliziosa.
Primi piatti di pancia con la pasta secca protagonista in cui trova sempre spazio anche una pasta fresca e un risotto, sempre abbinati o conditi con i profumi dell’isola. Imperdibili gli Spaghetti ai ricci di mare, cotti a puntino e in cui non si lesina in nessun modo nel condimento con tanti ricci e tanto sapore. Chiudiamo con un pesce bandiera fritto accompagnato da caponata, fregola sarda e una buonissima salsa al pomodoro affumicato.
Finita la parte salata inizia la seconda parte di questa sontuosa esperienza, l’ingresso alla sala dei dolci. Segnata in menù a 25 euro come The Temptation Room è il momento da vivere con spensierata gioiosità e senza pensare alla dieta. In una colorata stanza a temperatura controllata si accede a tante proposte di pasticcerie, tra gelati, torta caprese e anacaprese al limone, bignè, babà, sfogliatelle, cannoli, delizie e deliziose, poi monoporzioni di vario genere in cui non manca mai il tiramisù, gelati, pasticcini e frutta fresca. Un vero impero della dolcezza da godersi con tranquillità.
La carta dei vini è ampia e con ricarichi importanti commisurati all’importanza del luogo e al blasone dell’Isola.
In conclusione Il Riccio si conferma una certezza per chi desidera mangaire a Capri, un ristorante solido in cui la cucina è coerente con il luogo e il servizio il plus per un completo benessere degli ospiti.
Cosa si mangia al Riccio Restaurant
Ristorante Il Riccio
via Gradola 4, 80071 Anacapri – Isola di Capri
tel. 081 837 1380
REPORT DEL 23 LUGLIO 2018
di Ugo Marchionne
Uno dei luoghi incantati dell’Isola Azzurra. Il blu più totale. La pace delle onde del mare che luce sulla rocciosa Marina di Anacapri. Pochi accenni, tanti colori, una location ovviamente lussuosa. Questa è la cifra grafica di presentazione del Riccio ad Anacapri. Una delle stelle Michelin più conosciute al mondo. Ritrovo di celebrità, imprenditori, turisti e di tutti coloro che vogliono godere di una materia prima di livello indiscutibile. In cima alla rocca che ospita la Grotta Azzurra, simbolo caprese nel mondo, il rendez-vous del lussuoso Capri Palace può contare su tante, tantissime novità, tra cui il nuovo solarium ed il nuovo TOY Boat del Capri Palace.
Altamente prestazionale, la cucina del Riccio ad Anacapri costituisce senza dubbio la summa di una linea gastronomica che fa del mare la sua forza. Una proposta totale formata da crudi, da grandi classici capresi e da una cucina italiana totale rafforzata da uno dei migliori servizi sull’isola azzurra. Veloce, strutturato e preparato. Il Riccio rassomiglia metaforicamente ad un’intervista. Preparata, provata, senza però perdere quella naturalezza e quella perfezione frutto dello studio e della ricerca. Ecco, queste vibrazioni costituiscono il credito e la tradizione del Riccio, indice di professionalità e rigore. La tensione al miglioramento è una componente secondaria quando la referenza principale è il godimento di un’esperienza gastronomica di grande caratura guardando la meraviglia del mare antistante la Grotta Azzurra. Frutto del lavoro del direttore Ermanno Zanini, il successo ed il consolidamento del Riccio è stato per lungo tempo un cammino in divenire in cui l’essere modaiolo del ristorante si è accompagnato ad una delle proposte complessivamente più solide, rassicuranti e seducenti della Campania. Parliamo di semplcità, non di deriva gourmet. Ciò comporta quindi una limitazione doverosa dell’essere seducente di un’estetica costruita a favore della presentazione del pescato.
Professionalità. Il Riccio adatta il proprio linguaggio di offerta a seconda dell’interlocutore. Totale assenza di approssimazione. Il crudo del Riccio è semplicemente faraonico. Crostacei, Conchigliame & Sfilettato. Tanta sostanza e tanta qualità. I prezzi sono ovviamente in linea con il trend caprese, ma al Riccio si può contare su una sorta di consecutio pretium. Ciò che si spende rispecchia in via paritetica ampiamente parametrata a ciò che arriva sulla tavola. Un ottimo prodotto, ben presentato e soprattutto godibilissimo. Il plateau è sospeso tra la tecnica espositiva francese e la ricerca materica della penisola. Oltre sei tipi di ostriche dal mondo, alghe marine, materia prima locale. La callosità dei fasolari e dei tartufi, la salinità delle ostriche, accompagnate da piccole scelte innovative quali la tagliatella di calamaro al burro di riccio di mare.
La caprese sempre e comunque rappresenta un must. Così come la declinazione degli antipasti cotti di cui la zuppetta tradizionale di cozze con annesso biscotto di Castellammare ed il Polpo con crema di peperoncini verdi rappresentano quel quid nel quale è possibile riscontrare un elevato indice di tecnica nelle cotture che si mantengono inappuntabili a trecentosessanta gradi.
I crudi al piatto declinati dal Riccio sono essenziali e piani. Rendono una vivacità ed una solarità vegetale sinceramente inaspettata. Gambero Rosso, Tarallo, Fragole, Cetriolo & Foglie di Sedano. Trilogia di Tartare di Tonno Rosso di Carloforte. Carpaccio di Spigola alla puttanesca. Divertente l’intensità ristretta del condimento . La chiave di lettura è semplice:pulizia.
“Il Mare calmo non ha fatto mai esperti i marinai”
I primi del Riccio nella loro semplicità rispecchiano la tensione propria di una stella Michelin. Essenzialità, ricerca, armonia. Totale l’equilibrio fra le paste secche e le paste fresche, fatte tutte in casa, ripiene e non. Uno dei migliori ravioli capresi dell’isola. Giusta la proporzione fra maggiorana e caciotta, ingentilita da pochi grammi di ricotta fresca. A mio avviso la sequela dei primi presenti in carta rappresentano la intesi progettuale del credo del direttore Zanini. Ospitalità e Gastronomia. Raramente ho potuto riscontrare la volontà di assumere un controllo così forte sulle componenti delle portate. Perfettibile la proporzione tra uova e farina nei tagliolini così come la consistenza degli elicoidali dei quali però si apprezza la finezza di pensiero espressa da Andrea Migliaccio.
La forza di Andrea Migliaccio, numerose stelle Michelin al suo attivo, da sempre egregiamente conquistate e difese è la versatilità di pensiero. Classicità di mano evidenziata dai secondi del Riccio che pongono l’accento sulle cotture primarie e sul servizio di sala.
Menzione particolare va a Roberto Bonetti e Marco Spataro, rispettivamente direttore & restaurant manager del Riccio con i quali ho condiviso questa fantastica esperienza e che mi hanno guidato a fondo della filosofia del Riccio nella quale è possibile comprendere uno dei valori fondamentali del servizio che ben si rispecchia nella costituzione che tanto amo, un rifacimento gastronomico dell’articolo 3 della Costituzione. L’eguaglianza del cliente. Non importa chi sia il commensale, la materia prima ed il servizio saranno sempre improntate al godimento di un’esperienza che guarda in 16:9 la marina di Anacapri. Questo mio assunto non è scontato ma frutto del vissuto di un pranzo nel quale il servizio era diviso tra tanti commensali ed alcune celebrità, garantendo un’uniformità di servizio che dovrebbe essere la norma ma che in altre realtà dell’isola non corrisponde alla regola.
Conclusioni
Visitando il Riccio ho avuto la possibilità di esperire un’ottima cucina di territorio espressa con semplicità, senza prendersi troppo sul serio. Una cucina mediterranea vivace che si accompagna ai crudi e al pescato quotidiano. La cucina caprese è uno sfondo ben sfruttato ed eseguito compiutamente. L’anima più P.O.P. del Capri Palace è andata costruendosi nel corso del tempo non solo sulla fama ma soprattutto sul valore del servizio e sull’espressività della materia prima. Imperdibile.
Il Riccio Restaurant & Beachclub
100 euro p.p
Via Gradiola 4
80178 Anacapri
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