di Enrico Malgi
Nel goloso paniere contenente tante cose buone italiane da esportare all’estero e fare conoscere al mondo intero, insieme al parmigiano, al prosciutto, alla pasta, alla pizza, alla mozzarella, all’olio, al vino ed a tante prelibatezze, ormai non può mancare assolutamente il Prosecco.
Un fenomeno tutto italiano che in pochi anni è riuscito ad affermarsi come lo spumante principe nel mondo, più ancora dello Champagne. Una cosa impensabile soltanto pochi anni fa, eppure i numeri stanno lì a certificare questo incredibile exploit che ha determinato il sorpasso. Nel 2018 sono state prodotte 464 milioni di bottiglie di Prosecco Doc (confezionate quasi interamente con il vitigno Glera) a cui vanno aggiunte 93 milioni di bottiglie delle Docg Montello-Colli Asolani e Valdobbiadene-Conegliano Veneto. Il fatturato delle sole bottiglie Doc è stato di circa due miliardi e mezzo di euro.
Il mercato interno ha assorbito il 25%, mentre il restante 75% ha preso la via dell’estero, a conferma di quanto accennato sopra. Sono nove le province del Veneto e del Friuli Venezia Giulia, dove la Doc prevede la produzione, che possono vantare complessivamente 24.450 ettari vitati e contare su 11.102 aziende vinicole. Insomma, come si può notare, si tratta di una performance davvero notevole che va ad incrementare tutto l’export italiano.
Durante il consueto meeting annuale che riguarda il consolidato format Le Strade della Mozzarella, giunto ormai alla sua dodicesima edizione, che si è tenuto presso l’Hotel Savoy Beach di Paestum in una riformata veste rispetto al recente passato ma sempre connotato da un contenuto penetrante e propositivo, c’è stata una degustazione di Prosecco Doc condotta dai referenti Ais della Campania Maria Sarnataro e Tommaso Luongo. Cinque le bottiglie assaggiate nell’occasione, di cui una rara e singolare di vino fermo, una tipologia che complessivamente viene prodotta soltanto in un’irrisoria percentuale di 0,05%.
Riccardo Prosecco Doc Treviso Vino Tranquillo 2018. Gradazione di undici e mezzo.
Colore giallo paglierino non troppo carico, ma lucente. Variopinto lo spettro olfattivo, che regala al naso gradevoli e delicati profumi fruttati di mela verde, pera, pesca bianca, lime e pompelmo. In appresso emergono anche divagazioni odorose di fiori bianchi, timo, menta e salvia. Sorso tenero, gentile, carezzevole, fresco, morbido e compiacente. Palato accondiscendente, piacevole e sapido. Finale sapido. Su carne bianca.
Carati 07 Prosecco Doc Brut 2018 Piera Matellozzo. Undici gradi.
Veste cromatica segnata da un colore giallo paglierino tenue, schizzato di verdolino. Perlage di buona grana fine e sottile. Bouquet intensamente fruttato di ananas, bergamotto, mela golden e limone. Florealità di glicine e di biancospino. In bocca fa il suo ingresso un sorso, secco, elegante, soave, giustamente petillant, acido e dissetante. Bocca armonica, equilibrata, pulita, delicata, agile e compita. Finale di ottima fattura. Su formaggi freschi.
Bottega Prosecco Doc Brut Vintage 2018. Undici i gradi alcolici.
Colore segnato da un giallo paglierino trasparente. Bollicine abbastanza persistenti e pervicaci. Spuma vaporosa. Impatto olfattivo intrigante e subito caratterizzato da un appeal citrino e fruttato di banana e di mela verde. Sottofondo vegetale. Delicati i sospiri di fiori bianchi. In bocca il sorso denota fragranza, freschezza, morbidezza, voluttuosità e genuinità. Il gusto è brioso, sapido, suadente, elegante ed agile. Tonica la chiusura. Su piatti leggeri e sfiziosi.
Torresella Prosecco Doc Dry Non Millesimato. Undici gradi di alcolicità.
Colore giallo non troppo carico. Perlage propositivo. Spettro aromatico distintamente fruttato di melone bianco, pesca, ananas, kiwi e lime. Sussurri floreali di acacia e di gelsomino. In sottofondo minuzie sulfuree. Calibrato il sorso certamente più morbido e meno secco per la sua particolare tipologia, ma sempre bello fresco e pimpante, brioso, aromatico e sensitivo. Palato cristallino, gioviale, sapido e fruttato. Nel finale si appalesa una nota di mineralità che lascia la bocca gradevolmente soddisfatta. Su pesce crudo.
Cabert Prosecco Doc Extra Dry Non Millesimato. Tasso alcolico di undici gradi.
Cromatismo ancora molto giovane. Bollicine voluminose e di ottima consistenza. Bouquet finemente aromatico e gentile, nel cui crogiolo si mischiano effetti profumati di cedro, pera, mela, banana, pompelmo rosa e biancospino. Spifferi vegetali di buona costumanza. Palato subito secco e fresco per un sorso goliardico, cristallino, leggiadro, gioviale, citrino e gioioso, che scorre lieve e affabulatore in trachea. Il retroaroma è un inno alla gioia che invoglia a reiterare la beva. Da aperitivo e su finger food.
In definitiva si è trattato di un’ottima degustazione di uno spumante che veleggia sicuro verso tutti gli approdi del globo terrestre. Pensate che il Prosecco è così apprezzato, soprattutto dagli americani, che è riuscito a scansare la scure trumpista sui dazi commerciali contro l’UE messi su molti prodotti agroalimentari italiani come il parmigiano, il pecorino ed il prosciutto. Gli americani possono fare a meno di tante cose, ma certamente non del Prosecco!
Consorzio di Tutela della Doc Prosecco
Piazza Filodrammatici, 3 – Treviso
Tel. 0422 1572383 – Fax 0422 1572385
info@consorzioprosecco.it – www.prosecco.vine
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