Non c’è solo Expo a Milano in questo periodo. Lo scorso weekend al Palazzo del Ghiaccio si è tenuta Milano Golosa, la fiera organizzata da Davide Paolini, il Gastronauta. Una manifestazione dove conoscere direttamente i produttori, per una spesa consapevole. L’attenzione di chef, pizzaioli, commercianti è sempre più rivolta alla buona qualità, per nostra fortuna, e queste occasioni si rivelano interessanti per conoscere quanto di buono il territorio nazionale possa offrire. Facciamo alcuni esempi.
La Galamella: se n’è parlato tanto in questi ultimi giorni di questa crema alle nocciole senza olio di palma prodotta in Campania. E’ sbarcata anche a Milano ed è già successo. L’azienda di provenienza è Galameo, di Dario Meo, e la crema è costituita dal 43% di nocciole campane e da olio extravergine d’oliva campano.
Il Panettone di Vincenzo Tiri: Gazzagolosa lo ha premiato di recente come miglior panettone d’Italia ed a ragione. Vincenzo viene da Acerenza, in provincia di Potenza, ha 33 anni ma una grande esperienza ed una forte passione per il suo lavoro. A Milano Golosa ha presentato il suo panettone, da provare assolutamente quello al caffè e cioccolato bianco.
Dolce della Via Francigena Croccante: oramai conosciamo bene Claudio Gatti e la sua pasticceria di Tabiano Terme. La sua focaccia, alias panettone con una bassa percentuale di burro, si è fatta conoscere in giro per l’Italia in questi ultimi anni, un lievitato soffice presentato anche in questa occasione nella versione con Grani Antichi Tostati della Food Valley. Ma la sua continua ricerca lo ha portato a realizzare un dolce che proviene da antichi ricettari, che mette insieme le abitudini dei pellegrini che transitavano in questa zona.
Parmigiano reggiano del Caseificio Gennarì: da trent’anni questa azienda ha sviluppato il settore agrozootecnico, insediando nell’allevamento più di mille capi di bovini che garantiscono il 60% del latte lavorato nel caseificio. Latte sgrassato il minimo, poco caglio, poco siero, saline controllare, spinatura manuale e stagionatura lenta sono gli ingredienti giusti che rendono questo formaggio la Ferrari del parmigiano.
I cookies di Carmen Vecchione: da Avellino Carmen Vecchione presenta a Milano la sua linea di biscotti, oltre al Pan Ramata con cipolla ramata di Montoro. Biscotti in tutte le vesti, dai classici, a quelli al cacao, fino ai tozzetti. Una pasticceria all’avanguardia, Dolciarte, con un occhio sempre attento alle eccellenze del territorio. Tradizione innovata.
Antica Corte Pallavicina: producono salumi da più di 150 anni, stiamo parlando della famiglia Spigaroli, naturalmente. Oltre alla vasta gamma di salami, Spigarolino, Mariola, Cresponetto, Gentile, Antico e Gran Gentile, non poteva mancare il culatello di Zibello Dop, in splendida forma.
Frescopiada: la piada che riscopre i sapori di un tempo, qui è stata presentata in tre versioni: la Ritrovata con lievito madre naturale, più leggera e digeribile, la Ritrovata all’olio extravergine d’oliva dei colli Romagnoli e la Ritrovata Tradizionale, con farina di solo grano tenero coltivato in Romagna e sale marino integrale di Cervia.
Friultrota: a San Daniele del Friuli non si fa solo prosciutto. Questa azienda nasce nel 1970 per volere di Giuseppe Pighin. Da un piccolo laghetto è stato poi costituito un vero e proprio allevamento sui generis, da cui provengono trote genuine, allevate con procedure non convenzionali. La loro trota salmonata è diventata negli anni la Regina di San Daniele. Ottimo anche il salmone.
Pasta zelo: questa pasta artigianale all’uovo viene prodotta nelle Marche, lavorata a basse temperature per non stressarla. Pur utilizzando macchinari tecnologicamente innovativi, la sfoglia mantiene intatta la sua qualità, ma soprattutto la sua consistenza, rimane ruvida, con un colore naturale e brillante. La semola utilizzata è al 100% italiana e le uova sono di produzione locale.
Sapori di Casa: a Conversano c’è un’azienda che si occupa da più di cinquant’anni di sottoli, confetture, sughi e patè. A Milano ha presentato una vasta gamma dei loro prodotti, come le puntarelle, le cime di rapa, le melanzane e i carciofini sott’olio, ma anche patè di olove verdi e nere, patè di pomodori e patè di cime di rapa.
Durante la manifestazione, Davide Paolini ha premiato cuochi e ristoratori di tutta Italia che quotidianamente si recano al mercato personalmente per selezionare materie prime che costituiscono il fondamento delle loro cucine. I cuochi premiati sono: Aimo Moroni e Fabio Pisani, Il Luogo di Aimo e Nadia, Milano (MI), Cesare Battisti, Ratanà, Milano (MI), Matias Perdomo, Contraste, Milano (MI), Franco Malinverno, Caffè La Crepa, Isola Dovarese (CR), Daniele Zennaro e Irina Freguia, Vecio Fritolin, Venezia (VE), Claudio Mazzoni, La Posta, La Spezia (SP), Piergiorgio Parini, Osteria del Povero Diavolo, Poggio Torriana (RN), Flavio Cerioni, Alla Lanterna, Metaurilia di Fano (PU).
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