di Antonio Di Spirito
Il 15 settembre a Villa Piccolomini, stupenda residenza romana adibita ad eventi e fiere, il Consorzio di Lugana DOC ha portato i vini di 38 cantine affiliate.
Una curiosità: agli inizi del ‘600 una parte dell’attuale area intorno alla villa era destinata alla produzione del vino, con il nome di “Vigna Vecchiarelli”.
La denominazione Lugana DOC è racchiusa in cinque comuni, a cavallo tra le province di Brescia e Verona: Desenzano, Lonato, Pozzolengo e Sirmione in Lombardia ed il territorio del comune di Peschiera del Garda per i Veneto. Unico vitigno utilizzato è il turbiana (anche se il disciplinare preveda di poter utilizzare fino al 10% di vitigni complementari a bacca bianca), una particolare varietà autoctona di trebbiano dalla buccia dura, dal grappolo compatto e dall’elevata acidità. E, forse, sta proprio qui il segreto di tanta somiglianza fra i vari vini assaggiati (tipicità): l’utilizzo di un unico vitigno in una zona molto ristretta.
I numeri della denominazione, però, sono impressionanti: 2.560 ettari vitati, oltre 215.200 ettolitri di vino prodotti annualmente per un totale di circa 27 milioni e 650.000 bottiglie all’anno, di cui il 70% vendute all’estero.
Il Lugana DOC viene declinato in cinque modi diversi.
Il Lugana, che rappresenta il grosso della produzione con circa il 90% dell’intera produzione, è il vino d’annata; un vino giallo paglierino con riflessi verdognoli, delicato al naso ed agrumato al sorso.
Il Lugana Superiore segue un affinamento di almeno un anno, a partire dalla vendemmia.
Il Lugana Riserva segue un processo di maturazione di 24 mesi, di cui almeno sei in bottiglia; più intenso nella colorazione ed al naso, con profumi di pietra focaia e note minerali.
Il Lugana Vendemmia Tardiva viene ottenuto da uve lasciate in surmaturazione sulla pianta; è un vino più denso e morbido, e, qualche volta, assume note di botrite.
Vista la sua caratteristica di elevata acidità, si produce una versione Lugana Spumante, sia con metodo Charmat, sia con metodo classico.
Una caratteristica molto apprezzata di questo vino è la sua longevità, la sua capacità di mantenersi giovanissimo anche a distanza di anni dalla vendemmia. Questa caratteristica è venuta fuori durante una masterclass, con titolo “Immediatezza e Longevità” magistralmente condotta da Daniele Cernilli, con l’ausilio del Presidente del Consorzio Fabio Zenato.
I vini assaggiati
La degustazione è stata divisa in due parti ed i vini, tutti Lugana DOC, sono stati serviti alla cieca, a dimostrazione di un’aderenza diffusa alla tipicità; nella prima parte sono stati serviti cinque vini della stessa annata: la 2021; dal colore giallo paglierino con qualche riflesso verdolino, molto puliti al sorso e scorrevoli.
Lugana DOC 2021 – La Meridiana
Delicati profumi di glicine, frutta a pasta bianca ed agrumi; sorso caratterizzato da speziatura ed acidità; comunque asciutto e con un pizzico di sapidità.
Lugana DOC 2021 – Cantina Bulgarini
Note vegetali secche e di lavanda al naso; il sorso è freschissimo e speziato, asciutto, ma fruttato e speziato; molto persistente.
Lugana DOC Le Creete 2021 – Ottella
Bouquet molto ricco con profumi di glicine, acacia, ed agrumi; il sorso è caratterizzato da sapori di frutta bianca, speziatura ed una intesa sapidità che lo rende molto persistente.
Lugana DOC Montunal 2021 – Montonale
Al naso si apprezzano note vegetali in concerto con profumi agrumati e di cedro; il sorso offre sapori di frutta bianca; sapidità ed acidità si fronteggiano con note intense finché la speziatura non le sovrasta. Molto composto.
Lugana DOC Capotesta 2021 – Cascina Maddalena
Al naso offre tenui profumi di biancospino, frutta a pasta bianca e note di pietra focaia; il sapore è fruttato ed agrumato; solita freschezza e sapidità, con speziatura molto accentuata.
La seconda serie comprendeva vini di annate che andavano dal 2020 a scendere fino al 2002, ma la differenza di età (18 anni) non era così evidente. Alcune note evolutive facevano pensare ad annate vecchie, ma in tutti si apprezzava la freschezza giovanile e note floreali.
Lugana DOC Sorgente 2020 – Citari
Profumi floreali, frutta gialla, agrumi e note di pietra focaia; sorso fruttato e fresco, asciutto e sapido; permanenza in bocca lunga e speziata.
Lugana DOC Demesse Vecchie 2018 – Olivini
Tenui profumi floreali, note agrumate e gessose al naso; il sorso ha sapori di frutta bianca, è abbastanza sapido e speziato, ma l’acidità è molto intensa.
Lugana DOC Riserva Sermana 2017 – Corte Sermana
Profumi di pietra focaia, frutta esotica e mandorla tostata lo caratterizzano al naso; si apprezzano sapori fruttati in un mare salino ed acido. Speziatissimo in chiusura.
Lugana DOC Madre Perla 2009 – Perla del Garda
Giallo paglierino carico, ha qualche nota fermentativa, profumi di agrumi e frutta gialla; sorso fresco e dinamico, asciutto, sapido e speziato; il ritorno di acidità lo rinvigorisce in chiusura.
Lugana DOC 2002 – Tenuta Roveglia
Ha colore giallo paglierino carico; tra i profumi floreali ed agrumati, si apprezza anche una nota di orzo ed anice; il sorso è fruttato, molto agrumato (limone dolce), asciutto, sapido, fresco e persistente.
Nel lunghissimo porticato, proprio dietro la villa (da dove si gode un meraviglioso panorama su Roma ed, in particolare, sul cupolone della Basilica di S. Pietro) erano dislocati i banchi d’assaggio delle 38 aziende che hanno partecipato all’evento: Abate, Armea, Avanzi, Borgo La Caccia, Bosco, Brunello, Ca’Maiol, Cantina Bulgarini, Cantina Scolari, Cascina Maddalena, Castrini Lugana, Cavaliere del Garda, Citari, Cobue, Colli Vaibò, Corte Sermana, Feliciana, G.I.V. Santi, Le Morette, Malavasi, Marida Benedetti, Monte Cicogna, Montonale, Olivini, Ottella, Pasini San Giovanni, Perla del Garda, Sartori di Verona, Selva Capuzza, Sguardi di Terra, Tenuta Corbari, Tenuta Roveglia, Tenuta Tosi, Tommasi, Turina, Visconti, Zamichele, Zenato.
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