Raffaele Moccia fa il vino e questo si sa. Le vigne, 4 ettari oggi e 5 ad ottobre, le cura tutte da solo perché si fida delle sue braccia e della sua esperienza ché non basta conoscere le piante ma anche i terrazzamenti. Raffaele Moccia fa il vino ad Agnano ed anche questo si sa (nonostante urbanizzazione NON permettendo). Ed infine Raffaele lo conosciamo attraverso la sue bottiglie di falanghina e piedirosso Campi Flegrei DOC che tanto piacciono per riconoscibilità, profumi, struttura e longevità eppure da sempre produce una bottiglia con “le altre uve” che si trovano nella sua vigna. Già! proprio così. Le vigne di Raffaele sono vigne storiche. Le piante hanno un’età media di 80 anni con ceppi che raggiungono tranquillamente i 100 anni. Tradizionalmente non si andava tanto per il sottile ed era pratica comune avere, in uno stesso appezzamento, differenti varietà. Il monovitigno è roba dei nostri tempi insomma. Così, eredità di quella tradizione, ecco il suo Campania IGT e precisamente una Falanghina Campania IGT.
Falanghina principalmente e poi moscato, catalanesca, biancolella, ed una piccola quantità di caprettone e gelsomina. Per il biancolella assisterete a un vero spettacolo: una sola pianta più che storica; molto probabilmente non ha meno di 150 anni. Impegnativa la sua potatura. La gelsomina invece è un’uva ormai rara, delicatissima e del territorio. Decisamente curioso ed intrigante il lato IGT di Raffaele Moccia.
Questa bottiglia è molto apprezzata fra ristoranti locali e affezionati ed ultimamente ha avuto molto successo tra compratori americani che, con divertimento, hanno suggerito dei nomi da attribuirle. Ne manteniamo il riserbo fino a scelta avvenuta, più per gioco che per mistero. Ora, non vi parlerò del vino della vita ma sapete cosa? Di una bella bottiglia simpatica ed empatica.
Un po’ piaciona con quel moscato che aggrazia il naso, ha la pesca gialla, erbette di campo e i fiorellini spontanei, il cedro e toni di anice. Il palato, caldo, subito si riequilibra con una sferzata fresca, piena di sapidità, un finale leggermente ammandorlato, di pronta e buona immediatezza e basta! Non chiedetele di più, mettetela in frigo, preparate una bella tavola di territorio con cose semplici o magari un tagliolino coi gamberi. Bevetela a più non posso nella spensieratezza di una bottiglia che vi sarà costata, sì e no, 5 euro.
Sara Marte.
Agnanum è in Via Vicinale abbandonata agli Astroni ,3, Napoli. Sito www.agnanum.it . email : info@agnanum.it . Ettari : 4 . Enologo: Gianluca Tommaselli. Vitigni: Falanghina e Piedirosso e pochi ceppi di altre varietà.
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